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Com’E’ Triste Venezia!

Di Vittorio Venditti
(Audio), Di Vittorio Venditti E Presi Dai Dischi E Da Internet Dallo Stesso
(Collaborazione), Di Marco Frosali
(Foto), Presa Da Internet Da Salvatore Di Maria

La Troppa Confidenza, E’ Madre Della Mala Creanza

Venezia: Panoramica

“Com’è triste Venezia!”, esclamò in una delle sue canzoni memorabili il compianto Charles Aznavour; “Venezia che muore, Venezia appoggiata sul mare…”, Canta come incipit di uno dei suoi tanti capolavori un altro Grande: Francesco Guccini; “La Troppa Confidenza, E’ Madre Della Mala Creanza”, è quanto risponde all’uomo madre natura, non a chiacchiere, ma con i fatti, visto che lei non è abituata a far politica. E’ questa la sintesi che mi sento di offrire per dire la mia su quanto sta accadendo a Venezia per l’appunto, cosa prevedibile, cosa prevista, cosa sulla quale, all’italiana, oggi si piange per aggiungere lacrime a tutta quell’acqua che una volta ritirata, lascerà tutto come prima.

Di Venezia, ne aveva trattato su queste pagine il nostro Marco, non una, ma più volte: Lo scontrino scandalizza il turista a Venezia, 43 euro per 2 caffè e acqua: “Vergogna”.
Commento di Marco:
“Che possa Venezia sprofondar nell’acqua alta!”, questo quanto il mio amico e collaboratore ha detto lo scorso ventisei febbraio, in una delle puntate lunghe de “Il Barile Raschiato”, classifica della vergogna che tante soddisfazioni ha date, prima a gambatesaweb, poi a gambatesanews. Bisogna saper aspettare e se si ha ragione anche le maledizioni arrivano a destinazione. Il buon Marco ha solo voluto reagire a quanto gli è accaduto quattro anni fa in uno dei suoi innumerevoli Giri Con Sara, proprio a Venezia, quando ha concluso il suo approccio alla città, così come segue: “… ‘to culu a Venessia e ai Venessiani, ostregheta!…”: Gli vogliamo dar torto?

Venezia oggi piange, ma fino a ieri ha riso; da domani tornerà a sghignazzare, in nome della capacità veneta di rimboccarsi le maniche, cosa che in Molise non fa parte neppure del lessico.
Venezia oggi piange e chiede uno stato d’emergenza che per umanità non si nega a nessuno: ma vorrei sapere dove sono finiti tutti quei soldi derivati da scontrini definibili ‘esuberanti’ per voler bene a quella gente!
Venezia oggi piange, ma se non è di troppo disturbo, sarebbe bello poter conoscere cosa passa per la mente a chi ha avuta la ‘capacità’ di costringere anche Mosè a non essere in grado di dividere le acque, generando con dolo quanto ripetuto con il ritardo con il quale si sta operando in merito a quanto descritto nell’ultimo collegamento ipertestuale, cosa che non sarebbe dovuta più accadere dopo la ‘prima’ delle tante, successa nel millenovecentosessantasei?

Bando alle ciance, cerchiamo di aiutare chi oggi è in disgrazia: propongo d’inviare alla città di Venezia in segno di solidarietà da Gambatesa ciò che abbiamo in cassa presso il municipio, vale a dire gli otto milioni e quattrocentomila euro che chi governa il paesello da sogno dal quale scrivo ha dichiarato di aver incamerato. Risolveremmo due problemi: 1°, diamo una mano a chi ne ha bisogno; 2°, riportiamo gambatesa all’amara realtà.

Come si dice: fregare chi frega non dovrebbe esser reato e men che meno peccato! E pure Se Fosse?