Comunicato Del Comitato Di Volontariato “Matese Libero”
Ponzio Pilato, In Rappresentanza Di Chi Sta A Guardare, Sarebbe Stato Più Reattivo
Lo scorso martedì 22 ottobre, presso il Palazzo Colagrosso a Bojano, il Dott. Pierpaolo Pigliacelli, che riveste la carica di Commissario Prefettizio della città matesina, intendendo “affrontare con la massima trasparenza la principale problematica della perimetrazione del Parco Nazionale del Matese”, ha convocato tutte le associazioni presenti sul territorio per un confronto collaborativo teso ad “avviare un percorso finalizzato alla pubblicazione del perimetro del nascente Parco”.
Nell’incontro l’Ing. Massimo Pillarella, dirigente regionale, ha illustrato i confini del parco, proposti in via provvisoria dal Ministero (attraverso PISPRA-Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ed ha ricordato vincoli e divieti ai quali sarà sottoposta nell’immediatezza l’intera area perimetrata e con essa, la vita delle comunità locali, nella speranza di un futuro (ma incerto) incremento del turismo.
Delle 42 associazioni convocate, soltanto una, il Comitato Matese Libero, nelle persone del Presidente e dell’Avv. Gabriella Farrace, ha presentato, per quanto riguarda il territorio di Bojano, una proposta di perimetrazione più ristretta di quella ministeriale, supportata da una dettagliata relazione, nella quale sono state evidenziate le criticità e le negative implicazioni socio-economiche che si avrebbero su un’area così vasta come quella suggerita in prima battuta dall’ISPRA.
Tale proposta del Comitato, prevede un confine del Parco sufficientemente distante dal paese ed abbastanza in quota da evitare la paralisi totale dell’edilizia e da permettere senza eccessive restrizioni lo svolgimento degli usi civici e delle attività agro-silvo-pastorali, quindi, le attività quali il pascolo, la raccolta di prodotti del sottobosco, il legnatico e la caccia (attività, quest’ultima, da non sottovalutare nella lotta al sovrappopolamento ungulati, divenuta una vera e propria emergenza perché nociva per le colture e per l’uomo).
Si tratta di un’idea di perimetro compatibile sia con le esigenze di tutela e conservazione ambientale, (in quanto in tale area sono ricomprese le biodiversità di interesse nazionale che il parco si propone di salvaguardare), sia con le esigenze, altrettanto meritevoli, di coloro che in queste zone “vivono” di montagna e di coloro che non intendono precludersi tout court altre potenzialità e forme di sviluppo economico sul territorio stesso.
La proposta del Comitato Matese Libero, — nato con lo specifico scopo di interloquire attivamente nelle varie fasi di attuazione dell’istituendo Parco Nazionale del Matese e, quale primo passo, proprio sulla perimetrazione dell’area parco per il raggiungimento di obiettivi sentiti dalla comunità locale- è stata condivisa da numerosi cittadini che hanno sottoscritto per adesione l’iniziativa: alla data dell’incontro con il Commissario, le firme di cittadini maggiorenni, rappresentativi di ogni classe sociale ed economica, raccolte erano circa milletrecento, ma il numero è sensibilmente cresciuto in questi giorni, in quanto la raccolta è ancora in itinere.
Stupisce che da parte di varie altre associazioni ci si limiti a lodare l’istituzione parco, quasi si trattasse della “panacea di tutti i mali” che affliggono le nostre zone, recependolo passivamente così come ci viene prospettato e rifiutando la lezione critica che ci viene dallo “stato dell’arte” dei vari parchi nazionali italiani cristallizzata nei report ufficiali, lezione che dovrebbe spingerci ad una riflessione propositiva nel momento —-irripetibile!- in cui veniamo chiamati a collaborare con l’Ente locale che, nella dichiarata volontà di trasparenza, si farà portavoce presso le più alte istituzioni preposte all’attuazione del Parco.
Al termine dell’incontro il Commissario, ribadendo il suo ruolo amministrativo e non politico e il desiderio di interpretare al meglio la volontà popolare, si è riservato di valutare con attenzione la proposta del Comitato Matese Libero (che è stata protocollata presso il Comune insieme alle firme sino ad allora raccolte) ed ha aggiornato l’assemblea a data da destinarsi al più- presto.