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Rabbie Sociali: Perché Non In Italia?

Di Vittorio Venditti
(Foto), Prese Da Internet Da Salvatore Di Maria

Perché Siamo ‘Italiani’

Adesso che gli spiriti stanno sbollendo, posso dire brevemente la mia su qualcosa che ha infiammato il mondo nei suoi proverbiali quattro angoli.

Cile

Da Hong Kong alla Catalogna, dal Libano al Cile passando per Ecuador, Perù e Bolivia, senza dimenticare il Venezuela, ogni popolo ha avuta la sua ragione per ribellarsi al potere politico, ma soprattutto a quello economico che opprime i più a vantaggio di pochi. Tutti hanno scatenati putiferi ed ogni nazione ha patiti i suoi danni con relativo numero di sacrifici in termini di vite umane.

Augusto Pinochet

Se ho esposta la cartina del Cile è stato solo per via del fatto che dopo tutto i cileni ricordano ancora bene l’ingombrante presenza del personaggio appena mostrato e soprattutto degli interessi che il vostro ha difesi, contro quella gente che come allora anche oggi ha chiesto solo di poter vivere decentemente, attaccando i simboli stessi di ciò che avrebbero voluto far pagare loro. Si ricorda infatti che per esempio, all’aumento indiscriminato del prezzo dell’energia elettrica, il popolo cileno ha risposto incendiando e rendendo inservibile il centro nevralgico dell’ENEL, multinazionale che gestisce anche lì ciò che la rende operativa in Italia; Sono stati aumentati i biglietti della metro? I giovani di Santiago e del resto di quello Stato sudamericano del quale si vanta il progresso economico, hanno distrutto ciò che potevano sfasciare in tema, per poi aggiungere il viaggiar gratis su quanto restava dei mezzi pubblici, fino al ritiro delle imposizioni che hanno scatenata la ribellione.

Ma perché tutto questo, nonostante l’eterno mugugno, non capita in Italia?

Simbolo Italia Viva

In questi giorni, nel ‘Bel Paese’, per evitare sommosse, si è pensato di fregare noi tutti facendoci credere che non avremo a breve aumenti di tasse, mettendoci però sul nostro retro, il famigerato ‘cuneo fiscale’, ad esempio aumentando di pochi e quasi insignificanti centesimi l’agio per i tabaccai che esigono per conto di stato e regioni le tasse da queste imposte a tutti noi. Hanno aumentato il costo della tassa per pagare le tasse… Questo è solo un esempio di qualcosa che dà fastidio ai cittadini tutti, ma interessa anche chi sta cercando un suo spazio in politica, da allargare in vista delle prossime elezioni. Altri aumenti, come quello dei biglietti degli autobus in Molise, dove si è pensato di colpire chi evita l’automobile per utilizzare, da buon ecologista, i mezzi pubblici, nel caso della nostra regione, fra i più inquinanti, veicoli che alla faccia della loro vetustà, a differenza di quanto accade ad esempio a Roma, dove le scale mobili della metro crollano per mancata manutenzione o i bus s’incendiano da soli per raggiunto limite di sopportazione, da noi ciò che resta del parco circolante delle pubbliche autolinee, (lasciamo perdere i treni…), viene proposto con un dazio aumentato del quaranta per cento, questi altri aumenti, non vengono evidentemente tenuti in considerazione dal popolo italico, molisano in particolare. Noi siamo italiani e di conseguenza sappiamo come risolvere il problema, per esempio per fare i portoghesi, senza per questo dover sprecare energie per menare le mani.

Ma poi, in una regione come il Molise che non esiste, chi si dovrebbe ribellare:
Coloro cui se aumentano i prezzi dei biglietti interessa quanto il sesso degli angeli perché se ne fregano della moda ambientalista ed usano le macchine per andare a lavorare?
Quanti hanno un lavoro in casa e non pensano a spostamenti seriali, ma si muovono raramente?
Quei pochi che ancora non anno lasciati i borghi, per l’Europa?

Beh, di questi ultimi, parlerò domani.