Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Marco Frosali
Oggi Ci Allarghiamo Un Po’
non si preoccupi chi poi ha “mali indicibili”: con questo scritto non tratterò della “QQQ”ultura che unitamente ai suoi accoliti lei vorrebbe insegnarci a Gambatesa, ma allargherò gli orizzonti, tenendomi nello stesso ambito politico per parlare di quanto sta accadendo a Roma a proposito dello sfratto esecutivo che oggi dovrebbe colpire l’Antico Caffè Greco di via dei Condotti.
In tema in tanti si sono espressi da giornali e mezzi di comunicazione di massa in generale: da critici che in mattinata offriranno la colazione in quel locale, a politici che per ora fanno ciò che generalmente dimenticano di eseguire per il bene dei comuni cittadini, star zitti. Per ora, si sa di sicuro che il proprietario delle mura fra le quali vive l’esercizio da duecentosessanta anni, vale a dire l’ospedale israelitico, (e qui già ci potremmo fermare, risultando, se non sessisti almeno volgari), percependo un canone d’affitto mensile di diciassettemila euro, ma volendo proporre una leggera rimodulatina, ha chiesto ai gestori di pagare ogni mese centoventimila euro. Tutto legittimo, per carità! Ci siamo anche con l’adeguamento all’inflazione e la rivalutazione monetaria! D’altronde se i proprietari di quelle quattro mura sono solo poveri ebrei che fanno il loro lavoro così ben rodato da più di cinquemila anni, nulla da eccepire!
Resta solo un dubbio: Ma quei politici di cui sopra, quelli che dal governo si dicono tanto pronti a somministrare cultura a iosa a tutti gli italiani, sanno che in quel locale, in due secoli e mezzo, è passato il gotha della letteratura e più in generale dell’arte europea? Si rendono conto che quel locale dovrebbe venir acquisito dallo Stato per assurgere al rango di monumento-archivio di quanto si è vissuto fra quelle quattro mura in tutto questo tempo, proprio in tema culturale? Lo faranno, a nome di chi in Italia crede davvero nella Cultura e magari vedrebbe bene un finale che non potrebbe far altro che portare per una volta onore ad un’azione politica seria in nome di tutti noi italiani?
O per ‘culturali’ s’intendono solo i circoli dove si consuma, senza pagare l’IVA sui beni ingurgitati?