Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Ovvero: Solite Chiacchiere Senza Fatti Risolutori
Su chi scrive, è stato detto l’indicibile: figuriamoci se si può sottilizzare o se si deve rinunciare a percorrere la propria strada per colpa di ricattucci di quart’ordine! Molti Nemici, Molto Onore! Quindi, vediamo se è possibile incrementarne il bottino!
‘Costruzione nuove case, Consumo territorio zero.’ E’ questo in sintesi l’imperativo sventolato dagli ambientalisti d’ogni risma. In sostanza, tutto è sintetizzato dallo scritto che rimetto all’esame dell’intelligenza dei miei quattro lettori: Ricerca su consumi del suolo per ridurre la cementificazione. Ci spiegano che di giorno in giorno per esigenze umane viene sempre più avidamente eroso il territorio agro-forestale, a vantaggio di nuove edificazioni. L’articolo sopra proposto è datato ventisei gennaio duemiladieci, per cui il progresso che avanza, ad oggi si è sicuramente spinto in avanti anche in quel campo.
Per inciso, leggete questo breve estratto e riflettete: “… Una diffusione alimentata da un sistema di mobilità ancora fondato sull’autovettura privata, e concentrata nelle aree più …”, la cosa non è nuova: già dal duemiladieci, se non prima, rompevano gli zebedèi! Pardon: promuovevano modi ‘alternativi’ di mobilità come la cosiddetta ‘mobilità dolce’, ben sapendo che in tante parti d’Italia già scarseggiava il servizio di trasporto pubblico, nel frattempo andato in malora.
Tornando a bomba: Costruire senza erodere territorio?
Considerato che da un lato ieri gli umani vivevano come bestie nella più scadente promiscuità, (fatti salvi i bipedi facoltosi), oggi la gente ha bisogno della sua privacy e fa indicibili sacrifici per raggiungere il proprio obiettivo e dall’altro, soprattutto chi possiede, pretende di mantenere in eterno provvisorio ambienti come quello proposto nelle foto a corredo di questo scritto, in nome della storicità dei borghi o delle città, della presenza integrata in questi di monumenti più o meno tali, utili, questi ultimi, per generare turismo e cultura da offrire ad improbabili, quanto generalmente scarsi visitatori, (non si parla sempre di luoghi contemplati e pubblicizzati dalla Storia, posti dove fanno pagare anche l’aria che si respira, contribuendo non poco ad attirare per lavoro e quindi guadagno, coloro che lasciano i luoghi d’origine generando lo spopolamento del quale lì si parla, non risolvendo il problema), dati i punti contrapposti appena presentati, la domanda sorge spontanea:
Ma perché la gente comune, vale a dire noi altri, dovrebbe preoccuparsi dell’erosione del ‘vergine territorio’, quando non si fa niente per recuperare gli ambienti vetusti ed inutilizzati, (edifici siti non solo nei centri storici, non solo nei paesotti spopolati), radendoli al suolo in maniera coatta e soprattutto a spese di coloro che si ostinano a lasciarli abbandonati a sé stessi in nome della titolarità della proprietà, permettendo la realizzazione di nuove costruzioni, magari più in linea con le esigenze dei tempi moderni?
Insomma, politicanti, chi volete ancora una volta prendere in giro?