Di Vittorio Venditti
Comunista E Teatrante: Cosa Ci Possiamo Aspettare?
Riallacciandomi al discorso della “Mina Vagante”, non per tediarti ma per aggiungere la mia, ecco qual è la credibilità raggiunta dal popolo italiettano agli occhi del mondo, dopo l’estromissione dal governo dell’eletto, (sia pur con elezioni farsa, volute da tutto il cosiddetto Arco Costituzionale):
Il Pagliaccio, Silvio Berlusconi.
A suo tempo infatti, i Sinistri, (o meglio: sinistrati, visto il livello di bassezza raggiunto con le loro gesta), pur di prendere il potere, dicevano che “l’Italia fosse ridotta male in tutti i sensi, partendo dalla credibilità agli occhi del mondo”, chissà nelle loro testoline che pensieri girano oggi, posto che sia possibile definire pensiero, qualcosa che nasce già frustrato, non potendo vincere sui fatti.
Se ti è capitato qualche volta di assistere a quei pesi sullo stomaco che vengono definiti “Manifestazioni per l’assegnazione di un Premio letterario”, facendolo però da dietro le quinte, dove l’ipocrisia pallosa che viene fuori angelicamente quando si è in pubblico lascia spazio a guerre cruente per la spartizione del bottino (premio) in questione, avrai visto di cosa sono capaci signori bonaccioni magari in età avanzata, pur di averla vinta.
I teatranti, coloro che “denunciano il mal costume della società”, generalmente sono anche scrittori di libri, acquistati e posti in casa in qualità d’arredo.
Se non fosse così, e se non esistesse quell’altro spreco di danaro pubblico che si chiama “Contributo per l’editoria e la cultura in genere”, questi personaggi avrebbero due alternative:
1°: Chiedere l’elemosina;
2°: Il suicidio.
Detto ciò, non è difficile comprendere una presa di posizione come quella dell’“Illustre Commediante”, posizione che doveva per forza di cose assumere, allo scopo di salvaguardare chi, in altri momenti, ha permesso anche a lui di campare.
Non ho nulla contro la cultura.
Tutto, contro l’ipocrisia.
Considero infatti ipocrita chiunque, quando fa il Maestro di vita in pubblico, abbassandosi a livello pecoreccio in privata sede, neanche tanto privata, visto che in un modo o nell’altro, il suo Dire, riguarda un paio di miliardi di bipedi di razza umana.