Di Mario Ricca
Perché Non Aderire?
Come ogni spettacolo che si rispetti, alla fine viene proposto quel patetico balletto dal titolo: “ognuno tira l’acqua al proprio mulino”, costituito dai numeri che le parti in causa danno alla fine di queste manifestazioni.
Ogni sigla sindacale, fornisce le proprie cifre e anche in caso di fallimento dell’iniziativa, per dimostrare al mondo la riuscita della stessa, Scopo, il continuare a raccattare tessere e privilegi che consentano a questa colonna del potere di continuare a mangiare pane a tradimento.
Potendo contare sulla sostanziosa complicità a mio avviso, di quell’altra colonna del potere, la casta togata, la quale, dal momento che cane non mangia cane, emette sentenze quasi sempre a favore delle classi dette deboli, specialmente se queste sono colluse con quell’organizzazione di parassitismo consentito denominata: CGIL e non solo.
Naturalmente io non ho aderito, perché queste forme di lotta non appartengono al mio modo di pensare; ma soprattutto perché dall’alto della mia utilitaristica e appagata “mediocrità” anti moralista addebitatami da qualche amico fiero di appartenere alla società detta civile, ho sempre ritenuto inutile l’adesione a queste manifestazioni, visto che i vantaggi eventuali scaturiti dalle medesime, sono appannaggio di tutti, indipendentemente dalla partecipazione.
ERGO:
Perché fare il lavoro sporco quando si può eventualmente trarre beneficio da quello fatto dagli altri?