Di Vittorio Venditti
E Qui, Il Caldo Non C’Entra!
Stavo proprio parlando con la nostra “Mina Vagante” al telefono per prendere gli ultimi accordi, prima della pubblicazione dello scritto precedente a questa lucidissima forma di reazione antipolitica, quando il mio “complice” mi annuncia:
“Al Senato hanno approvata la riduzione dei parlamentari, almeno per quanto riguarda la Camera dei Deputati”.
Ed io di rimando:
“Finalmente! Avrà influito il sole?”
E Mario:
“Sì, ma senti bene: Hanno ridotto, (e bisogna vedere anche se passa così), il numero, da seicento trenta a cinquecento otto”.
A questo punto, è sobbalzato il nazista che dorme placidamente in me e mi sono lasciato scappare:
“Per un’ulteriore e più cospiqua riduzione, quindi, dobbiamo passare allo sterminio di massa? …”.
Prima di proseguire, pongo alla tua intelligenza una domanda a cui non riesco a dare una risposta:
Perché proprio cinquecento otto?
E se fossero stati cinquecento, già troppi per i miei gusti?
Al di là delle battute, (non so fino a che punto tali), premesso che come già farneticato, io sono contro la pena di morte, affinché venga applicata per bene la certezza della pena, non riesco a comprendere qual è lo spirito di un provvedimento come questo, provvedimento ripeto, che non ha ancora il crisma dell’ufficialità, ma che già sa di presa per il …., e fa innervosire quei pochi, (per fortuna della “casta politica”), italiani che si sono stufati dell’andazzo.
Perciò, una cosa mi preoccupa:
Non è che alla luce del precedente articolo, a qualcuno venga la voglia di emulare gli attori che si sono espressi nella tragedia di questa mattina, avente per teatro la caserma del “casertano”?