Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Salvatore Di Maria
In Morte Di Un Galantuomo
Si è spento ieri a ottantacinque anni, il consigliere e assessore regionale Mario Totaro. Al di là delle sue cariche, io ricordo Mario come un amico di tutti, un politico d’altri tempi che aiutava il popolo, senza rubare nulla a nessuno. Mi piace ricordare il mio amico perché, ad esempio, nel millenovecentonovanta, permise a mio fratello di candidarsi alle elezioni provinciali e se non fosse stato per la disorganizzazione nella segreteria del partito del ‘sole che ride’, che non ci fornì i rappresentanti di lista, per cui andarono persi circa quaranta voti non contestati e ne prendemmo solo sessanta, (con novanta avremmo conquistato il seggio a palazzo Magno, battendo anche candidati uscenti del medesimo partito, molto più altolocati di noi), i social-democratici avrebbero avuto vincente in quell’anno, uno dei più giovani candidati d’Italia.
Mi piace ricordare quando, nel fare l’attacchino per mio fratello Tonino, con il mio furgone, munito di scopa, colla in polvere, bidoni d’acqua e relativo secchio per il miscuglio, insieme a Pietro, (altro amico che fece da factotum, nel compiere il lavoro per le strade fra Gambatesa, Riccia e Tufara, per creare l’adeguata atmosfera, in una notte di tarda primavera, consumammo un’intera bottiglia del giusto brandy. Quella notte, incuranti di tutti e di tutto, incrociammo altri attacchini e con lo spirito dettato da quanto avevamo bevuto, ma soprattutto dall’insegnamento all’umiltà impartito da Mario, riuscimmo a compilare insieme ai nostri compagni d’avventura, un quadro che metteva insieme la bellezza di cinque candidati, atteso che il nostro motto è stato: Dove mangia uno, possono mangiare anche cinque. Sotto la galleria lunga della strada per Riccia, quel manifesto che ha celebrata l’unione e non la lotta fra disoccupati, rimase affisso per parecchi giorni.
Preferisco ricordare Mario con la gioia che ci ha regalata, da Vero Politico, come ce ne sono stati pochi in Molise. L’avessimo adesso un altro Mario Totaro…
Ciao Mario, Che la terra ti sia lieve.