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SCUSA Per Il Falso; Ma Per Lo Scrivere?

Di Vittorio Venditti

In Risposta A Marco

Avevo appena finito di pubblicare la farneticazione che tratta del parco giochi del toppo, quando, aprendo la casella e-mail, ho trovata la reazione risentita di Marco D’Antonio, al quale devo le scuse per aver scritto che in Canada Fa Il Lavapiatti, mentre, come detto da lui, fa ben altro.

Il Nostro, mi ha chiesto di pubblicare la sua risposta senza apportare alcuna correzione ed io così ho fatto.

E’ questa, la ragione di un’edizione straordinaria in un giorno di festa.

Avrei dovuto aspettare almeno fino a dopodomani, ma è stato più forte di me, e quindi, contrariamente a quanto comunicato a Marco in privato, eccomi a dare una risposta, ancora una volta portando quest’inutile sito a livelli pecorecci.

Innanzitutto, il “Segreto Di Pulcinella”, mi ha date le informazioni che senza la malizia descritta da chi si è sentito toccato, io ho pubblicato.
Marco e tutti quelli come lui, dovrebbero imparare a controllare i propri sentimenti, considerando che, (e sono parole di Marco), nessuno può dire ad altri come, (aggiungo io), ne perché vivere.
A margine però, (Marco, consentimi), con la stessa franchezza da te espressa, devo dire che ho conosciuti tanti emigranti che, a Gambatesa con un bel vestito per ferragosto o capodanno, (spesso sempre lo stesso), là dove vivono per il resto dell’anno non hanno neppure gli occhi per piangere.
Facile, è affermare di essere emigranti per scelta da tempo progettata, per poi scrivere quanto da te postato, nei modi in cui hai preteso che il tuo Dire venisse dato in pasto alla “Rete”.
Questa, o Marco, è stata la ragione principale per cui:

1°: Ho riferite le informazioni così come mi sono state girate dal mio servizio segreto di fiducia,
2°: Allo stesso modo, con gioia, pubblico quanto da te postato.

Così, come detto bene da te, se è vero che nessuno può dire al Prossimo come vivere, allo stesso modo nessuno può imporre cosa o come pubblicare, ma, in maniera altamente interessata, in questo caso mi piace trasgredire alla regola.

Senza continuare sul punto precedente, (ci sarebbero altre cose da aggiungere, ma siamo già scesi troppo in basso) e considerato che quanto hai detto su Pietro è acquisibile a scatola chiusa, ciò, perché Pietro è una persona che si presenta da sé, (va infatti rimarcata la differenza fra chi viene a Gambatesa mostrando tutta l’ipocrisia di cui è capace l’uomo che pensa di saper nascondere la verità, e l’umiltà e l’intelligenza di Persone come Pietro Abiuso, che mostrandosi Normali, ci fanno capire che sono parecchio superiori a noi), passo al resto della considerazione che avevo fatta, riferendomi anche a te, considerazione a cui, volente o nolente, devo per forza tornare, e non sarai certo tu a vietarmelo.

Mi riferisco a quanto farneticato, a proposito del “saper scrivere”, proposto dai moderni laureati, indicando che la scusa poi accampata per giustificare gli strafalcioni, vero risultato delle università frequentate, vada addebitata ai moderni mezzi di comunicazione sociale.

Nel tuo scrivere, o Marco, si nota chiaramente l’Alto Grado d’Istruzione da te acquisito, nulla a che vedere con il nostro basso livello, proprio di gambatesaweb e di chi lo gestisce.
Già dal sottotitolo, (che mi hai chiesto di non correggere), è visibile che chiederti scusa, significherebbe la mia rovina.
Hai parlato di un curriculum, degno di portarti ai migliori risultati, ma in quanto da te proposto, non ho trovato alcun riferimento alla lingua italiana, al modo di parlarla, e soprattutto al modo di scriverne i contenuti.
Mi verrebbe da consigliarti di prendere esempio dal pc, che indica gli errori di ortografia più comuni da evitare; non lo faccio, innanzitutto perché dare consigli non richiesti, (come avviene oggi giorno), è maleducazione, (ai sensi del Galateo, al quale, un cafone come me spesso attinge), poi, perché mi sembrerebbe di offendere la tua intelligenza, considerato il tuo passato e presente di studente impegnato.

Già lo scorso anno, e più ancora in questi giorni, ho provato a spiegare, (a quanto pare, senza aver raggiunto l’obbiettivo), che le idee, come hai detto tu, “si mettono a confronto”, non, come vorresti sempre tu, S’impongono.
Tu hai scritto e denunciato da questo canale che esiste un modo di far politica, che è presente un modo di vivere, io Mario e chiunque altro, non necessariamente dobbiamo sposare il tuo Dire, alla stregua di un Vangelo, ne, (e questa è la cosa che mi preme di più), livellarci al tuo proporti al Prossimo.

Come detto e già più volte ribadito:
Il Fascista sono io.
Intelligenti pauca.

Io, ti chiedo scusa per le informazioni sul tuo lavoro, e ti do la possibilità di esprimerti e di dire cosa realmente fai, ma non ti chiederò mai scusa per il fatto che io scriva avvalendomi del congiuntivo, di un minimo di posizionamento della punteggiatura, dell’uso dell’apostrofo là dove serve, senza abusarne e commettere errori rilevati da quella macchina stupida che è il pc e di un po’ di allineamento del fraseggio.
Tu, com’è tuo diritto, potrai decidere di declassare la considerazione che hai di me, ma io ho il diritto di affidare all’Intelligenza di chi mi legge, il mio, come il tuo Saper Scrivere initaliano, cosa che, senza filtri, permetterà di redigere la sentenza sul nostro operare.

A te infine, la possibilità di decidere se continuare a scrivere su quest’inutile sito o se continuare a leggerne i contenuti.
Per quanto mi riguarda, le altrui scelte di vita non mi tangono, visto che i miei guadagni provengono da tutt’altro lavoro, lavoro per il quale ho combattuto e combatto, facendolo alla luce del sole, e soprattutto dal luogo che ha avuta la disgrazia di vedermi venire a questo mondo.

“E quindi uscimmo a riveder le stelle”.