Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca
Ma Dov’E’ La Fregatura?
Da qualche giorno, i mezzi di comunicazione di massa ci stanno ammorbando con uno dei tanti specchietti per le allodole, quei messaggi pubblicitari, nati per i fessi, e propinati a tutti, ovviamente a spese dell’utente che paga la tassa denominata “abbonamento”, (se si parla di RAI), altro, se ci si riferisce a tutti gli altri disturbatori.
Sarà per colpa dello scandalo che da poco ha rialzato i veli sugli affari sporchi del Vaticano, fatto sta che a più di qualcuno è venuta l’idea di fare proseliti, magari fra i cattolici delusi, presentandosi a costoro come nuovi missionari, salvatori non so se dell’anima, ma almeno del portafogli.
E’ questo il caso della F. I. A. T., che una volta si definiva “Fabbrica Italiana Automobili Torino” e si faceva acquistare per ben sette volte durante la sua storia, da uno Stato obbligatoriamente accondiscendente, compagnia che ora, raggiunto il grado di multinazionale e sapendo che l’italiano medio non caccerebbe più una lira, (o in maniera più moderna: un centesimo di euro) per foraggiarla, prova a prenderlo in giro, facendo credere di potergli offrire la possibilità di sognare.
La farneticazione odierna, è per altro suffragata da questa pezza a colore, Fiat blocca i prezzi dei carburanti per tre anni – Il Sole 24 ORE, gentilmente fornita a chi ti tedia dalla “mina vagante” che insieme a me si è posta la fatidica domanda:
Ma Dov’è La Fregatura?
Dal punto di vista di Mario, nulla questio, visto che lui è fra gli speculatori, e quindi considera quest’operazione una valida miniera, sempreché il “Pesce abbocchi all’amo”.
Dal mio osservatorio invece, ritengo di dover stigmatizzare, non tanto chi ci prova, quanto chi, abbindolato da simili “Sirene”, finisce fra le fauci di queste, perché non si sa sufficientemente cautelare, difendendosi alla stessa stregua di un moderno Ulisse.
Se leggi l’articolo che ti ho testè rimesso in link, comprenderai innanzitutto che lo scritto è prezzolato, cosa, per carità, perfettamente legittima.
Fra le righe però, la tua intelligenza percepirà senza dubbio quanto segue:
1°: Il carburante che il fesso pardon! L’acquirente di una nuova vettura fiat pagherà a prezzo scontato, dovrà essere acquistato esclusivamente presso pompe indicate da fiat,
(A conti fatti, conviene la cosiddetta “Pompa Bianca”);
2°: esiste un preciso bundle da cui non si può sforare, quindi non necessariamente valido per il tempo di durata del contratto, ne necessariamente e liberamente fruibile durante l’intero periodo in questione,
(schiavo di un oggetto: alla faccia della libertà e della concorrenza!);
3°: Cosa ovviamente non detta, ma dai concessionari considerata opzione obbligata, la macchina incautamente acquistata, viene pagata dal cliente secondo i dettami della finanziaria integrata in casa fiat, a rate e per un tempo che, guarda caso, equivale alla durata del presunto sconto sul carburante,
(Non siamo dominati dai banchieri? Perché allora protestare?);
4°: Si parla di sconto, solo se si acquista un’auto alimentata a benzina o gasolio, quindi, niente per chi, volendosi fare del male, preferisce farsi rifilare qualcosa di alimentato a G. P. L. o a metano,
(Ma non si parla di induzione al risparmio?)…
Potrei continuare, ma vorrei fare una domanda a questi novelli missionari:
Se io volessi decidere di acquistare una macchina in contanti, come riceverei lo sconto di cui sopra?
Come, la cosa, influirebbe su quell’altra fregatura denominata “sconto sul prezzo di listino”?
E in caso di permuta, (specialmente se si tratti di una permuta fatta su un’auto che magari ha un solo anno di vita), come farà fiat a darmi quella famosa full card?
Già da fine maggio scorso, come detto, da buon Ulisse mi sono fatto legare all’albero della nave, denominata “Intelligenza”.
Se ti senti un mio “marinaio”, per una volta provati a tappare le orecchie con la cera, in maniera da non doverti poi lamentare per la truffa subita, e cercare di piangere all’italiana, nella speranza che qualcuno s’impietosisca.
Ciò, perché se non ti avranno sbranate le sirene di cui sopra, ti butterò io in pasto a quello squalo denominato “Satira”, vera orrenda bestia.
Ovviamente Facendolo Col Massimo sadismo e disprezzo.