Di Vittorio Venditti
Adesso Parlo Io.
Nei giorni scorsi, dopo il primo articolo proposto da Marco D’Antonio, tutto mi sarei aspettato, tranne che si aprisse un dibattito su un argomento di sfondo, avente per tema la solidarietà imposta ai politici, che però alla fine ci ha portati ad una sottile divisione che nel vedere contrapposto Marco, (grillino) a Mario, (che la pensa all’opposto), in realtà ha esposta la differenza di vedute che oggi offrono la strada per vivere, bypassando la crisi, secondo due diverse modalità d’azione.
Stando al Dire di Marco, l’utopia dovrebbe farla da padrona, con il mettere in risalto la trasparenza d’azione.
considerando invece l’idea di Mario, è proprio questa trasparenza d’azione che uccide il vero modo di far politica.
Personalmente credo che se sia giusto mostrare ogni cosa che si fa, (e quest’inutile sito si comporta così, anche a rischio e pericolo di chi scrive), sia da tenere nella debita considerazione il fatto che:
“Fatta la legge, trovato l’inganno”.
Ritengo che tutta questa voglia di essere trasparenti, se proposta da chi si accinge a far politica, significhi attirare a sé le folle degli scontenti, se al contrario un simile comportamento è messo in atto da chi, da sempre, con la politica ci campa, ciò voglia dire, nella migliore delle ipotesi, che la trasparenza posta alla luce del sole, sia solo la facciata da far vedere.
Mario, in questo senso, a mio avviso ha affondato il coltello nella piaga, dicendo che al di là di quella forma di trasparenza, ingenua per gl’ingenui, esiste proprio questo pozzo senza fondo che permette ai politici tutti, di campare alle spalle di chi lavora.
Ciò ovviamente, dopo che il politico stesso sia sceso a compromesso, promettendo anche l’impossibile, l’elettore, (colui che lavora), sia sceso a compromesso, chiedendo il lavoro, da cui stornare il dovuto per campare il politico, e così via, fino a chiudere il cerchio.
E’ questa ad esempio anche la storia dell’ascesa di Benito Mussolini, che si è dovuto piegare ai voleri di chi, a tempo debito, ha poi richiesto al Duce di render conto del proprio operato, trascinando l’Italia in due inutili e disastrose guerre, disastrose per la distruzione (fisica e morale) creata alla nostra Patria, disastrose, per gli effetti sulle accise che contribuiscono ad alzare il prezzo della benzina, che ancora oggi sono a nostro carico.
Chi erano questi poteri che dirigevano anche le scelte del regime fascista?
Sempre i soliti:
Quei poteri che, cambiato il cavallo, si sono riciclati secondo lo schema di vita proposto da Mario, e che oggi si stanno riciclando, senza cambiare metodo d’azione.
Tornando a bomba, ritengo anch’io che il vero politico, a meno di non chiamarsi Gesù Cristo, sia colui che prima o poi deve scendere a compromessi, magari per fare del bene, ma deve scendere a compromessi.
E’ questo il motivo principale per cui non mi vedrai mai in politica, se per politica s’intende quella che comunemente si definisce tale.
Io ho sempre creduto che se si voglia fare del bene, lo si possa fare al di là di certi atteggiamenti esteriori.
Ho sempre creduto e credo che si possa fare del bene spicciolo, mettendosi a disposizione del Prossimo secondo le proprie capacità, magari senza chiedere contropartite di alcun genere.
E poi: A chi fare del bene?
Che che ne dica Marco, il politico ordinario non può non pensare di lavorare anche per sé stesso.
Sarebbe infatti profondamente ingiusto lavorare senza averne un tornaconto personale, non fosse altro che per il fatto che ogni essere umano abbia il diritto di vivere, magari con un certo decoro.
Personalmente invece, (e questo lo capiscono anche le pietre), se mi posso permettere di offrire il mio tempo a te che mi leggi, senza chiedere nulla in cambio, anzi, pretendendo che non mi si dia nulla in cambio, non è per aver ricevuta l’Illuminazione sulla via di Damasco, ma se ciò avviene, è solo perché io un lavoro ce l’ho, con alti e bassi ma ce l’ho.
Tornando però a quella differenza sottile che si legge nel condurre la vita, viste le idee proposte da Marco e Mario, e considerati fuori dalla mischia coloro che pur essendo Capaci con la C Maiuscola, sono costretti a lasciare l’Italia per trovare la soluzione della propria vita all’estero (esempio: Guglielmo Marconi, e tanti altri Marconi, maltrattati dalla burocrazia italiettana), mi domando e ti domando, quale di queste proposte di vita apprezzeresti di più:
1°: Quella di Marco che, laureato, anziché combattere a casa propria per trovare uno sbocco nel lavoro, ai sensi della laurea acquisita, preferisce emigrare in Canada a lavar piatti, per carità, lavoro dignitoso, ma mi sembra non perfettamente in tema con qualsiasi impiego susseguente ad una laurea.
2°: Quanto propugnato da Mario, secondo cui volendo raggiungere un obiettivo, ogni strada è valida, (compresa la tanto vituperata ma altrettanto abusata Raccomandazione).
3°: Quanto fatto da chi, “cacciato dalla scuola media di Gambatesa per la cima dei capelli”, (è questo il Dire che un insegnante ha proferito, parlando di un suo alunno di qualche anno fa, cui il Nostro, unitamente al resto del corpo docente di quella scuola media, nonché all’insegnante che l’alunno in questione aveva dovuto sopportare durante i cinque anni della scuola elementare, è stato in grado di far odiare ogni forma di scuola ed ogni libro, compresi i manuali d’istruzione), dicevo: il comportamento di chi, uscito con il sei politico da quel parcheggio che ci si ostina a chiamare Scuola, senza voler raccomandazione alcuna, quasi senza crederci, ma lavorando a testa bassa e reagendo secondo i canoni imposti dalla legge, ha avuto il privilegio di vincere due concorsi contemporaneamente, avendo anche la possibilità di optare per un posto e schifare l’altro, tutti e due posti a tempo indeterminato, tutti e due nel territorio Patrio, tutti e due, al massimo, a quaranta chilometri da Gambatesa.
Quale strada sceglieresti tu?
Un’ultima cosa, o Marco, voglio dirla a te, a proposito del titolo che hai voluto dare al tuo articolo:
C’è Un Solo Bene, Il Sapere. E Un Solo Male, L’Ignoranza..
Proponi questa frase ad Adamo ed Eva, dopo la tentazione subita dal serpente!
Vediamo cosa ti rispondono, e soprattutto quale meta turistica t’indicano per il prossimo futuro!
Tornando a disturbare l’Intelligenza di te che hai la pazienza e lo stomaco per leggermi, al di là di ogni cosa, già nel novembre scorso in un articolo dal titolo:
Io? Sto Con Marta!, credo di aver espressa la mia linea di vita che se tiene lontano lo scendere a compromessi di chi, con licenza media inferiore scrive discretamente, altrettanto non condivide lo scrivere a mio avviso poco vicino alla grammatica, proposto da molti, o quasi tutti i laureati che, parati dietro quel pezzo di carta, giustificano il loro modo di proporsi agli altri, oralmente e per iscritto, come il progresso imposto dai social network.
Intelligenti Pauca.