Dalla “Mora”, Promessa Mantenuta
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Le Giovani “Conferme”

Di Mario Ricca

I Padroncini Della Verità Assoluta?

Inizialmente non intendevo replicare ulteriormente alla questione “puparo” per non dare un’importanza eccessiva a un fenomeno che passata la moda del momento, come accadde per la questione morale post tangentopoli, avrà l’epilogo che merita; ma poi, ho trovato questo articolo, Alghero – Grillo show, il parroco: «Disturbi la messa» | italia | Il SecoloXIX che nonostante la mia incapacità di scandalizzarmi e indignarmi, (“deficit” che mi consente di star bene con me stesso), Mi ha esaltato pensando alle successive strumentalizzazioni volte al graduale annientamento del suddetto fenomeno.

mentre mi informavo presso fonti vicine al mio modo di pensare essendo io per scelta e comodità visceralmente fazioso, attraverso la rete, ho cercato anche riscontri ulteriori a quanto precedentemente letto e ho trovato questo documento, Prete interrompe il comizio di Beppe Grillo ad Alghero – YouTube, che si commenterebbe da solo e che la dice lunga su questi portatori di democrazia e di tolleranza nei proclami, ma che nei fatti è censura verso l’altrui pensiero, manifestata con quelle maniere inurbane, perfettamente compatibili al loro modo di essere.

Ritengo che il modo in cui è stato trattato quel prete, è vergognoso e lo affermo da laico.

Per altro, questo bel filmatino viene proposto anche su Blob, una trasmissione di rai 3, che certo non si può definire “vicina al mio modo di essere e pensare”.
Evidentemente, quando una cosa fa schifo, lo fa in maniera bipartisan, oserei dire: multipartisan.

Personalmente ho anteposto sempre il mio bene al bene comune, ritenendo di non avere capacità per fare politica e da utilitarista convinto credo sia meglio servirsi della politica per interessi individuali che servirla per interessi collettivi, così penso di aver anche spiegato il perché non arrivo a scomodarmi per proporre chiacchiere e cose simili presso qual si voglia consiglio.
Però non considero assolutamente idee diverse dalle mie “il male”, non credendo di possedere la verità assoluta; forse perché la mia ignoranza mi priva della presunzione, forse perché il mio pragmatismo mi ha donato la saggezza.
Alla poesia del filosofo che sale sul piedistallo e si ritiene in diritto di dare lezioni, preferisco la prosa del manager che sostiene una verità che non è assoluta, ma che è quella che ha più conforto dalla storia:

Chi ha più polvere spari.
Ma all’intelligenza di chi legge domando:

Meglio cercare di capitalizzare l’ignoranza o piangere sulla conoscenza?