Di Vittorio Venditti
(Audio), Di Vittorio Venditti
(Foto), Prese Da Internet Da Salvatore Di Maria E Stefano Venditti
Con La Scusa Delle Vacanze… Sotto Sotto Cercano Di Fregarci
Non si può stare un momento tranquilli: prima il caldo soffocante, poi le azzuffate di Di Maio e Salvini; mentre accade tutto questo, ci si prepara per le vacanze e c’è anche qualche temerario che si ricorda di avere una casa a Gambatesa per cui viene a vedere in che condizioni trova la propria abitazione che non vuol vendere ad un euro.
Ma la fregatura è sempre dietro l’angolo e noi, sempre vigili alla faccia di chi sogna, ve ne diamo conto. Oggi dunque tratto di quanto stanno mettendo in atto le compagnie telefoniche, (tutte, escluso chi non è italiano per default), facendo cartello per aumentare il prezzo dei loro servizi, senza incappare fra le grinfie delle associazioni dei consumatori et similia che già in passato tante soddisfazioni ci hanno date, ovviamente a nostre spese, ma soprattutto ‘offrendoci’ in cambio comunicazioni da terzo mondo. I fatti:
Tralasciando le società che hanno i loro ripetitori radio-base dislocati su quasi tutto il territorio nazionale e che quindi ci fanno pagare il loro acquisire gratuitamente i nostri dati a peso d’oro, vi sarete accorti, soprattutto se disponete di SIM appartenenti a compagnie telefoniche virtuali, che spesso capita di avere comunicazioni da far schifo anche a quegli immigrati che riescono a metter piede sul patrio suolo o connessioni alla Rete che ricordano i tempi di Giulio Cesare. Se protestate, i gestori delle vostre schede vi rassicureranno col dire che “è colpa del traffico” e fesserie simili. Un po’, disgraziatamente, di queste cose m’intendo e quindi, stanco di questi fastidi che vanno avanti da circa un mese, ho deciso di fare delle misurazioni con le apposite attrezzature perché anche i siti che offrono questo servizio, a mio parere non sono attendibili, tutto ciò per scoprire due cose: intanto che la colpa non è del traffico, atteso che ciò, se così fosse, si dovrebbe verificare in un momento della giornata, ma non durante le ventiquattro ore, e poi ho scoperto l’acqua calda, intendendo per tale il fatto che le compagnie telefoniche, siccome controllano passo per passo ciò che facciamo con le SIM da noi spesso acquistate a caro prezzo, sanno anche come bloccare il servizio facendo sembrare il tutto un semplice incidente di percorso. Mi capita infatti di venir rallentato all’inverosimile o addirittura di non poter accedere a determinati siti quando opero con la scheda da me usata prevalentemente per traffico dati e di non riuscire quasi a parlare, se utilizzo la numerazione che normalmente mi serve come dispositivo fonico. Facile è stato fare la prova del nove, invertendo l’uso delle SIM più volte nella giornata-tipo.
Io il problema l’ho in qualche modo tamponato, almeno fino alla prossima ‘puntata’ e non posso aiutare nessuno perché ogni utente ha una storia a sé che difficilmente combacia con quella altrui. Va detto però che in definitiva, tutte quelle gazzarre che periodicamente vengono proposte da chi dice di difendere i diritti dei consumatori, (come se fosse un diritto non pagare per un servizio prestato e che magari potrebbe configurarsi anche come qualcosa di valido in uno Stato dove di valido giustappunto, c’è solo il saper piangere senza capire o ammettere che la qualità si paga, possibilmente senza sotterfugi e con seria chiarezza), quelle gazzarre hanno messo in moto un meccanismo perverso per il quale, più ci si lamenta, più chi vuole rapinarci affila le armi e spesso ci fa anche credere che con le nuove situazioni che si configurano, noi utenti siamo anche ingrati se non ringraziamo cotanti benefattori e non sto parlando di ciò che accade presso il municipio di Gambatesa: lì, è peggio!
Dunque: E’ qui la truffa?