Di Vittorio Venditti
(Foto), Prese Da Internet Da Salvatore Di Maria
20 Luglio 1944: Operazione Valchiria
Oggi e domani tratterò di due anniversari che in una maniera o nell’altra vengono considerati fondamentali della storia mondiale del novecento. Lo farò come al solito in maniera alternativa perché la retorica e la pappardella ufficiale lasciate in eredità dai vincitori è bene farle presentare a chi ‘ne sa di più’.
Domani dunque, ricorre il settantacinquesimo anniversario di quel ‘coup de theatre’ che fu l’attentato ad Adolf Hitler, la cui paternità fu principalmente attribuita al colonnello Claus Schenk von Stauffenberg, che perciò è passato alla storia e ne viene ricordato il nome e la casata, un nobile, poi nazista, ma con tante ‘qualità’, fra le quali rimarco volentieri la misoginia, che una volta ferito nell’orgoglio prima che nel fisico, riscoperte le sue origini cristiane ed i relativi studi filosofici, utilizzò tal cocktail per tentare l’impossibile.
Quest’uomo, con un nemmeno tanto convinto manipolo di politici e militari, tentò di recuperare al credito mondiale una Germania che per undici anni crebbe in tutti i sensi, leccando opportunamente tutto ciò che si potesse leccare a chi poi risultò per tutti un peso da eliminare. Questo nobile d’altri tempi, per giustificare il proprio mal riuscito operare, chiamò in causa Tommaso d’Aquino: “Quando è più virtuosa la disobbedienza. Legge naturale, leggi umane e legittimità di resistenza”. Affermò in buona sostanza che in certi casi si deve disobbedire per il bene di tutti.
E menomale che fu un ufficiale!
Sappiamo tutti come andò a finire la storia, ma in quanti si sono posta la domanda che a mio parere è alla base della mancata riuscita di un normalissimo omicidio che per altro fu quantomeno pensato già nel millenovecentotrentotto poco dopo l’Anschluss sempre da parti più o meno fedeli delle forze armate di Germania: Cui prodest?
Le attività industriali tedesche, belliche e non solo, così come succede anche oggi per gli squali della finanza e dell’industria moderna a tutti i livelli, ebbero, hanno ed avranno sempre un mantra che sostanzialmente recita che la guerra è una benedizione di Dio per lo sviluppo ed il benessere successivo. Da tempo gli industriali tedeschi, ben lontani dall’aver litigato con quelli che vivevano negli stati Uniti d’America e non solo, facevano affari con questi ultimi, spesso vendendo gli uni agli altri i ritrovati provenienti dalle scoperte scientifiche o dalle sperimentazioni portate a termine sui deportati nei campi di concentramento, non esclusivamente sotto la gestione del terzo reich, tant’è vero che l’ordine mondiale non ammetterà mai che certi progressi nel campo medico o civile, derivano proprio da quegli esperimenti o studi, all’occorrenza definiti abominevoli, ma che nel quarantaquattro del secolo cosiddetto ‘lungo e breve’, non erano ancora stati sdoganati verso il mondo definito ‘civile’ piuttosto che verso la costituenda sfera orientale. Perché dunque far finire in anticipo la scusa buona per fare un altro po’ di ‘pulizia’ da utilizzare come futura morale per avere l’alibi valido a giustificare il successivo azzuffarsi, prerogativa di quell’animale razionale che si chiama uomo?
Tutti Sanno = Nessuno Sa’
Perché se no tanti segreti di Stato ancora oggi sarebbero tali?
Ricordo che alla data nella quale andava in scena l’attentato ad Hitler, (giusto per esempio), ancora non si era definito l’assetto per la futura corsa allo spazio, iniziata ben prima dell’invasione di Polonia e Sudeti. Gli scienziati che operavano a Peenemünde, Wernher von Braun e soci, non erano stati ancora ‘catturati’ dagli americani.
Sì, la corsa allo spazio e lo sbarco sulla Luna che hanno visto il protagonismo del teutonico sapere.
Di questo ulteriore anniversario, parlerò domani a modo mio.