Di Vittorio Venditti
(Audio), Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Marco Frosali
(Foto), Di Salvatore Di Maria, Marco Frosali E Ja’Mood (“cos’e Jazz…funky, acid”)
Distanze Abissali
L’ho annunciato più volte ed eccomi a mantenere la promessa, oggi vedremo come viene concepito e soprattutto gestito il turismo, magari con contorno di cultura, prendendo un esempio molisano e paragonando il tutto a ciò che accade a Gambatesa. (“📌 GIUSI DEL ZINGARO: Consigliera con delega al Turismo, Cultura e Comunicazioni 📜 📯 🖌”). Mi fermo al Molise per non mortificare troppo chi gestisce il tema in paese, atteso che sia difficile che nel borgo dei sogni si possa arrivare a farsi pagare anche l’aria che si respira, magari mangiando qualcosa nel posto descritto di seguito, con tanto di commento di Marco: Venezia choc, piccioni camminano sulla pizza in vetrina, “E questi, oltre ai prezzi maggiorati, vorrebbero anche far pagare un ticket ai turisti per far visitare la città? Ma ‘ng jit proprij”! Sì, Sì! Ma sono dei geni!
Torniamo nel Molise che non esiste. A Jelsi, per esempio, (comune che ricordo a me stesso, a proposito di Contratto Istituzionale Di Sviluppo Molise ha battuto Gambatesa con un cappotto tennistico), senza tirare in ballo necessariamente Sant’Anna, pur di aggregare popolazione e chi li va a visitare, inventano roba come quanto accadrà venerdì prossimo, (vedi manifesto recuperato sabato scorso a Tufara), o quanto successo come riportato a seguire, sempre con la supervisione del nostro Marco: Sagra Du Funnateglie – Jelsi 6-7 Luglio 2019, “Scommetto che Jelsi questo passato weekend è stata presa d’assalto dai visitatori!”. Sì, o Marco, ma vuoi mettere: a Gambatesa siamo più originali! Guarda che ci viene offerto giovedì prossimo e medita!
Fino ad ora ho scherzato e nemmeno tanto. Lungo sarebbe rimettere all’intelligenza di chi legge gli innumerevoli collegamenti ipertestuali ai ‘giri con Sara’ o ai ‘Voli del Rondone’ che periodicamente sempre il nostro ‘viaggiatore di fiducia’ si ostina a proporre da queste pagine, nella speranza, nemmeno tanto segreta, che qualcuno copi qualcosa per ravvivare il paesello.
Marco non si fa pagare! Copiate, copiate pure! (Se ci riuscite…).
Per ora, in attesa di sapere cosa ci riserverà ‘Gambaestate 2019’ o come vorranno chiamarla, dopo aver lasciato il giusto lasso di tempo su quanto si sta facendo a proposito del rovinare due bandiere della musica gambatesana, trasformate, (spero loro malgrado), in un circolo Arci, dopo che a questi è stato permesso di recuperare quegli otto milioni di euro e spicci, (volete che fra i ‘partecipanti’ che lo ricordo, sono la maggioranza del paese che per questo è tranquillo e sereno, non siano già stati raccattati ottocentomila ‘iscritti’), dopo tutto questo, mi sia permesso di esprimere la mia più totale indignazione per come si sta rovinando una manifestazione nata bene e finita peggio. Per questo, riporto il link di lancio, ma soprattutto il messaggio whatsapp che spiega meglio ciò che non è stato spiegato:
“09/07/19, 7:15 AM – Municipio Di Gambatesa: 🎺🎼TESSERAMENTO ASS. BORGO IN JAZZ FESTIVAL🎷⭐
Il Presidente dell’Ass. Borgo in Jazz di Gambatesa, Nicola Concettini, comunica che è aperta la campagna tesseramenti 2019.
È possibile dare il proprio contributo e ricevere la tessera anche per coloro che non risiedono a Gambatesa.
Contribuisci alla crescita di Borgo In Jazz Gambatesa!
Al seguente link tutte le informazioni per associarsi 👇🏻 https://bit.ly/2G1s4Pq”
Io preferisco ricordare Nicola e Manuel Concettini come in questa foto, scattata a gambatesa circa cinque anni fa.
Io preferisco ricordarli come nell’avventura di Perugia di sei anni or sono: (qui per rileggere quanto scritto e visto nelle foto appena riproposte ed ancora non ricaricate sull’articolo originale).
Io preferisco ricordare questi due Maestri per quello che sono: Maestri per l’appunto e non raccattatori di un po’ di danaro ‘e poi si vede’.
Insomma: Per me, Nicola e Manuel Concettini hanno un valore che non può venir calcolato in base ad una tessera e gambatesa dovrebbe apprezzare questa qualità e non il danaro che se ne può ricavare, atteso che il guadagno venga da sé, in base proprio all’apprezzamento derivante dal valorizzare una qualità senza perciò includere in ciò Dio Danaro.
Attenzione: perché con questa filosofia avete già rovinata la tradizione delle maidunate.
Attenzione: perché così avete nuovamente decretata la fine del festival della canzone molisana.
Attenzione: perché lo snobismo dei gambatesani, distrugge tutto ciò che incontra…
DA SEMPRE E PER SEMPRE!!!
Per quanto concerne le serate in sé, è sufficiente operare come accade da altre parti, dove si ha il coraggio di predisporre per tempo i relativi biglietti che a cifre abbordabili da chiunque, permettono di godersi lo spettacolo e di farlo senza ricorrere a forme ipocrite di falso guadagno, alla stregua di gente che più che mostrare le proprie qualità, presenta ai clienti le modalità per venir pagato per poi abbandonare chi ha ‘dato’ al suo destino, qualità espressamente comunista, ma già decaduta nei fatti da trent’anni nel resto del mondo che non sia Gambatesa.
Già Dai Paesi Limitrofi: Distanze Abissali.
E scusate se è poco.