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Digitale Terrestre: Quindici Giorni Dopo Lo Switch Off

Di Vittorio Venditti

Cos’è Cambiato?

Ricorderai che quindici giorni fa ti dissi che anche a Gambatesa ci avevano finalmente portato il “Progresso”, ovviamente a nostre spese.
Blatterai anche dell’abbassamento culturale che ci viene da tempo fornito dalla Tv, mezzo che nei primi anni dopo la sua nascita, ha invece contribuito, (e non poco), all’alfabetizzazione di massa.

Ma allora erano altri tempi.

Visto che da buon “assassino” mi piace tornare sul luogo del delitto, e considerato che oltre a spendere il nostro danaro per l’acquisto di dispositivi che ci sono stati imposti dall’alto, da coloro che annualmente c’impongono anche quella tassa che loro chiamano “Abbonamento”, dobbiamo subire il risultato dello spreco dei soldi che ci vengono estorti con la tassa di cui sopra, almeno, (magra consolazione), critichiamo, nel bene (poco) e nel male (il resto), quanto ci viene propinato.

Come detto, visto che vivo in casa dei miei almeno per ora, ho dovuto compiere l’adeguamento di cui sopra e, almeno a cena, ne devo anche subire l’effetto.
Lunedì scorso, ascoltando l’edizione serale di TGR Molise, ho potuto sapere che di lì a qualche minuto, si sarebbe parlato della nostra regione su uno dei nuovi canali, probabilmente poco visti dall’italiano medio, che forse non ne vuole tanto sapere di certi cambiamenti.
Rai Storia, (canale 54), in cinque puntate, proposte da lunedì scorso a domani, venerdì, ci avrebbe mostrata la nostra regione, con l’occhio puntato al passato, proprio al periodo in cui la televisione cercava di avvicinare le varie culture, tesoro della nostra Patria.

Ascoltato ciò, e con l’accordo dei miei familiari, decidiamo di cambiare l’abituale canale che ci disturba durante la cena, selezionando il programma suddetto.
All’inizio, forse perché nessuno dei miei aveva fatta la triste esperienza di assistere ad un programma di Sky, nessuno ha proferito parola, anche se si notava apertamente il disinteresse generale, messo in chiaro da mia nipote che mi ha chiesto immediatamente perché non potesse guardare un cartone animato.

Dopo circa un quarto d’ora, ecco lo sbotto:

“Ma che è sto schifo?”
“Sto programma fa venire la papagna e mi rovina la cena.”

E così via, d’insulto in insulto, prendendosela con me che avevo proposto questa prova.

Dal canto mio, non ho assolutamente opposto resistenza, all’intimazione di cambiare canale e tornare alla quotidianità, non tanto perché non seguo programmi televisivi da circa un anno e mezzo, quanto per il fatto che senza dover analizzare nulla di ciò che veniva proposto, mi sono reso conto che i nuovi canali tematici imposti dal cambiamento di questi giorni, differiscono dai canali Sky e Mediaset, esclusivamente per il fatto che alla tassa imposta annualmente, non viene aggiunta altra richiesta di danaro.
I temi proposti infatti, vengono trattati con la medesima Professionalità delle emittenti private di cui sopra, ma in maniera, (almeno per il momento), gratuita.
(vedi “Il Vangelo di Giuda, proposto a suo tempo da Sky, programma durato due ore e mezza, pubblicità compresa e da Rai tre, durata un quarto d’ora, pubblicità compresa, ed inserito nel programma Gaia, di Mario Tozzi).

Il livellarci alla televisione commerciale, serve forse per creare assuefazione, come si fa con lo spaccio di droga?

Non lo so.
So però per certo che come odio il fumo, e non fumerò mai, non vedo l’ora di andare a vivere da solo in casa mia, proprio per evitare di acquistare la Tv, che oltre a non poter usare, visto che il progresso tecnologico, ormai prevede anche una selezione naturale, mancando i nuovi apparati, di comandi adatti a chi non vede, odio visceralmente, per il continuo starnazzare di comari scosciate ed a seno nudo, che non potendo vedere, mi lascerebbe un inutile senso di frustrazione, aggravato dal fatto che, comunque, mi verrebbe fatto pagare un servizio di prostituzione virtuale, (ed io preferisco essere all’antica, gradendo il sesso effettivamente consumato), senza poterne “gustare” i platonici effetti.

Senza tirarla per le lunghe, e senza vantarmi delle mie odisseiche capacità, dico solo che avevo previsto tutto, compreso che i soldi spesi per adeguare l’intriganza virtuale, vero prodotto della televisione, se spesi secondo la causa proposta dalla C G Pelle, sarebbero stati un vero investimento, da far invidia a Super Mario, cui avrebbero fatto sicuramente gola, tanto da inporvi la giusta tassa, normalmente denominabile estorsione.