Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Marco Frosali
(Foto), Presa Da Internet Da Marco Frosali
L’Altra Feccia Della Medaglia
Minare La Fonte Di Guadagno? E’ la domanda posta come sottotitolo lo scorso ventotto giugno al precedente articolo sul tema di cui alla foto. Oggi, riprendendo la pezza che il mio collaboratore Marco ha inviata con il suo commento, aggiungo qualcosa, visti i risvolti ributtanti che nel frattempo sono affiorati, non necessariamente per colpa del caldo soffocante.
Sea Watch, Carola rischia 12 anni. Francia e Germania attaccano l’Italia. Salvini: «No lezioni»: “A parte la grossa figura di EMME che abbiamo fatto in quanto non siamo riusciti a proteggere i nostri confini marittimi dall’assalto di un ‘peschereccio’ che si è fatto scudo di 40 migranti a bordo, sennò sarebbe stato speronato e silurato per bene (forse in una Nazione guidata da persone capaci in tal senso, tipo la Russia), da tutta questa storia si evince chiaramente che Francia e Germania gestiscono il RacketE dei migranti”!
Facendo mie le parole di Marco e dato per digerito quanto scritto e consultabile al primo collegamento ipertestuale, aggiungo la mia indignazione per la solita moda, tutta italiana, di prendersi confidenze non necessariamente concesse, a proposito del sesso di chi ha diretta la nave-pirata, penetrata nelle nostre ‘difese’ definite falsamente del sud Europa. La capitana Rackete, non va citata come Carola, atteso che si tratti di un’ufficiale comandante, con tutti i pregi ed i difetti di un appartenente alla razza umana. Se chi ha condotta in porto quella barca avesse avuto un ‘membro’ lungo trenta centimetri o più, sproporzionalmente largo e sufficientemente appuntito, a quest’ora la stampa contraria avrebbe assimilato quest’uomo ‘alfa’ ad Hitler, per ben che gli fosse andata. Ora, visto che ai comandi del mezzo in foto si è presentata una femmina che magari potrebbe essere capace nel ruolo anche più di un maschio, questa è definita ‘Carola’, con una familiarità che se la persona in questione è seria, dovrebbe far schifo anche a lei.
Detto ciò ed assodato che il sesso non differenzia in ragione o torto, ne nelle responsabilità, ne per quanto concerne le azioni, proprie di ogni appartenente alla razza umana, aggiungo che tolto il garantismo che mi contraddistingue, qualora la comandante della nave che ha speronata la motovedetta dei nostri finanzieri che non sono colpevoli in quanto maschi e men che meno perché stavano facendo il loro dovere che spesso è anche sottopagato, oltre all’incidente generato, dovesse venir riconosciuta colpevole d’altro, sarà bene che venga condannata a pena certa, secondo quanto disposto dalle Leggi italiane, ma soprattutto che sconti quanto conbinatole nelle carceri dello Stato che ha voluto così fortemente avvicinare e non come accade per ogni tedesco che si rispetti, permettendone la fuga verso la Germania anche quando si tratta di pagare multe per eccesso di velocità, regolarmente e teutonicamente scantonate, cosa non reciproca, qualora qualche italiota in vena di burle si trovasse a transitare sulle terre controllate da Berlino.
Parlo delle terre di Germania, non dell’Italia prona!