Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Salvatore Di Maria
Lascio Tutto Nelle Sue Mani
Non vi preoccupate: non sono improvvisamente diventato buono, magari per paura del troppo caldo, preludio all’inferno; sono cattivo e ne vado orgogliosamente fiero anche perché per arrivare a descrivere quanto leggerete di seguito, difficilmente lo si può fare senza avere in corpo la giusta dose di malvagità e l’altrettanto dichiarata voglia di veder soffrire chi opera in questo senso sul Prossimo, specialmente se minore o generalmente più debole.
Ho fatta decantare la notizia che il buon Marco mi ha voluto fornire, nonostante ne fossi a conoscenza da giovedì scorso. L’ho fatto perché avrei dato il meglio di me in tema d’insulti a gente che li merita come saluto quotidiano. Marco ci ‘regala’ anche il suo prezioso commento ed io aggiungerò qualcosa a corredo della foto posta in testa e consegnata all’allora gambatesaweb da Totore, non sapendo che l’avrei potuta/voluta utilizzare come arma.
Lavaggi del cervello e scosse elettriche sui minori per allontanarli dalle famiglie: 18 arresti: “Affidiamo i servizi sociali ai servizi sociali seri: linciaggio in pubblico per tutti”!
Come detto nel titolo, io sono contro la pena di morte perché questa, porta al termine i momenti di sofferenza imposti a chi fa del male. E’ anche questa la ragione per la quale combatto politicamente, quando avrei potuto risolvere i problemi locali con una sana ed irrevocabile catarsi, atteso che io stia in carcere da una vita e che vi resterò finché ‘Sorella morte’ non decida d’interessarsi anche di me e che il mio conseguente trasferimento, sia pur estremamente temporaneo, nelle patrie galere, servirebbe solo a farmi conoscere ottimi ed importanti Maestri del ramo ed a permettermi un gratuito addestramento per affinare le mie arti in tema di delinquenza allo stato puro.
Detto ciò e considerato che già certi politici, di certe estrazioni, sono una disgrazia per l’umanità e dato che da sempre propugno l’idea che certe professioni dovrebbero venir vietate da ogni convenzione sui diritti dell’uomo perché identiche a quanto si è condannato in tema di gestione di lager, non necessariamente presenti negli anni trenta/quaranta del secolo scorso esclusivamente in Germania, piuttosto che in Russia, mi preme augurare di cuore a chi verrà riconosciuto/a colpevole dei reati ascritti, obbrobri descritti nell’articolo utilizzato come pezza d’appoggio per questo messaggio, di poter restare in vita il più a lungo possibile, fra quei tormenti dovuti ai rimorsi, patiti da chi, conoscendo a menadito certe ‘materie’, con la condanna che tecnicamente lascia il tempo che trova, non restituendo Vera Giustizia alle vittime, arrivi a vedere in faccia quella morte che verrà desiderata, ma non trovata, finché Dio, per pietà che solo lui può concedere, non dovesse decidere di farla finita e ripulire la terra da certa immondizia, differenziata, ma non riciclabile, nemmeno negli inceneritori o forni crematori che dir si voglia.
In Un Certo Senso… Chi Scrive Sa.