Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Raffaele Salvione
Ma Non E’ Cosa Nuova
Torniamo Seri. Da mesi si fa un gran parlare dell’ormai cronica mancanza di medici, in tutti i campi, ma in particolare presso i pronto soccorso di tanti ospedali, in Molise in particolare. La foto posta in testa a quest’articolo, per non sbagliare, è stata inviata direttamente da chi, collaboratore prima di gambatesaweb, oggi di gambatesaanews, per vivere e per passione fa il medico-chirurgo, quindi, mai persona più azzeccata. Per il resto, va detto che dei problemi della medicina in particolare molisana, in particolare dei pronto soccorso, ne è stato scritto su queste pagine in talmente tante occasioni che riprendere i collegamenti ipertestuali sarebbe un ulteriore problema. Tralasciando i momenti che nel tempo hanno fatto conoscere il pensiero partente da qui in maniera più generale, è bene mettere in risalto quanto accaduto, non in questi giorni, ma nel lontano duemiladodici, ad un altro dei collaboratori prima del sito, oggi del presente giornale, quel Salvatore Di Maria che ha potuto toccare di prima mano come già ‘funzionava’, (allora ‘meglio’ ed è tutto da dimostrare), il posto d’emergenza dell’ospedale Cardarelli, sito nel capoluogo della regione che ‘non esiste’.
Sopra, nel parlare di Raffaele Salvione, è scritto che per vivere fa il medico-chirurgo; per vivere se lo lasciano vivere! Ma questa è cosa che racconterà lui perché le inchieste ed i fatti, da queste pagine, quand’è possibile, vengono proposti da chi li vive giustappunto. Entrando però nel generale, tutto diventa preoccupante perché se fino ad oggi si è parlato degli ospedali come di ‘macellerie per umani’, stanti i fatti, quanto in proverbio sta diventando realtà con la fattiva complicità di uno Stato che dovrebbe proteggere innanzitutto chi è meno fortunato per colpa di malattie ed affinità.
Per quanto concerne chi è più famoso, si cerca di trovare il rimedio in nome dell’amor patrio, (vedi quanto sta accadendo in Val D’Aosta a proposito della maratoneta Catherine Bertone, nella vita pediatra e per questo, dovendo presidiare il proprio posto di lavoro nella locale sanità pubblica per mancanza di personale che le dia il cambio, a forte rischio di non poter partecipare ai mondiali di maratona a Doha, in programma dal ventotto settembre al sei ottobre), problemi che se non è stato già fatto, verranno risolti, costi quel che costi.
E… In Molise?
Per questa terra scordata da Dio, la ‘ricetta’ è draconiana: non ci sono medici civili? Vengano quelli militari! Gente che opera già in emergenza, non dovrebbe aver problemi a lavorare nei luoghi d’emergenza! Il ragionamento è semplice: questi dottori, vengono già pagati dall’italica sanità; altri, magari che già hanno fiutata l’aria, dovrebbero venir retribuiti, oppure… (lo racconterà il dottor Salvione)… ed i relativi concorsi vanno deserti, ufficialmente per mancanza di specializzati che non si capisce perché sono così carenti, atteso che di studenti di medicina ve ne siano a iosa, molti davvero capaci e che la disoccupazione, per la verità non solo in questo campo, la faccia da padrona.
Intanto, il cronista rimarca che fra i dottori con le stellette, difficilmente si potrà trovare un pediatra in sintonia con i bambini o un oncologo, categoria di camici bianchi che gli eserciti scansano perché questi medici sono ben addentrati in ‘stranezze tumorali’, proprie delle conseguenze della guerra moderna; quand’anche fossero umanamente disposti, difficilmente fra i dottori in divisa si potrà reperire chi ha la preparazione a comprendere, prima che curare, le esigenze di pazienti anziani…
Dunque: se pur paga le tasse, anche per questa ‘ragione’ il molisano superstite deve ‘morire’?
Secondo la politica e la mera contabilità sì ed a nulla valgono proteste ed azioni simili, tese a scongiurare tal finale. Chi governa dice di essere la maggioranza e che ciò permette a questa gente di fare quello che le pare. Una cosa della quale però costoro non hanno tenuto conto, consiste nella logica dei numeri che questa volta si ritorce proprio contro chi, dei numeri, ha fatto il proprio ‘comandare’ in tema. Se deve intervenire con il proprio manto Sorella Morte Consolatrice, questa agisce secondo criteri di assoluta eguaglianza ed innegabile, oltreché incorruttibile giustizia, ragione per la quale, a lasciare questa valle di lacrime, che che ne dicano loro, saranno in numero maggiore proprio coloro che si atteggiano a saccenti e sicuri di sé perché in maggioranza per l’appunto.
Vi Conviene?