Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Altro Che Feste!
Oggi, come prassi vorrebbe, avrei dovuto parlare di quanto accaduto ieri a Gambatesa, a proposito della festa organizzata in favore di una nostra concittadina, arrivata a raggiungere il traguardo dei Cent’Anni, festa che ha vista la presenza di quasi tutti i gambatesani, eccetto coloro che non avendo mai avuto a che fare con questa persona, hanno voluto evitare di far parte di quel coro di affamati, (se magnava a gratis).
Avrei dovuto parlare dell’eterna diatriba che anche per questa festa ha vista la presenza, adeguatamente differita, sia del Parroco che del Sindaco, ecc.
Avrei potuto riprendere quel genere di articoli che, se fanno dire grazie a Dio per l’aver potuto celebrare una festa come quella di ieri, a chi per le più svariate ragioni è toccato dal problema, danno da pensare e propongono loro la domanda: “Quella ci è arrivata a cent’anni, ma io?…”, ciò, visto che a Gambatesa si continua a morire di tumore, prova ne sia il contemporaneo funerale celebrato proprio ieri pomeriggio…
Avrei potuto scrivere pagine e pagine sull’anniversario del matrimonio, recensito lo scorso anno con un centinaio di foto…
Avrei potuto parlare e sparlare di tutto questo, e di altro, di cui tratterò da domani, ma oggi, da “voce fuori dal coro”, preferisco porre all’attenzione della tua intelligenza un paio di stupidagini che mi lasciano perplesso, nonostante i problemi della vita siano ben altri.
Innanzitutto, iniziamo con una cosa che è possibile visionare in tutto il Molise, meglio dei futuri manifesti elettorali.
Questa foto, in un momento di rara lucidità, è stata scattata, non per provare la macchinetta fotografica, ma per mostrarti il grado di conoscenza delle più basilari nozioni geografiche, in possesso di chi, per indicare la società che si dovrebbe occupare del trasporto pubblico dei passeggeri molisani su gomma, non ha saputo far di meglio che proporre la bandiera italiana messa di sbiego.
Adesso giustificatevi!
Magari dicendo che quello è lo stemma della società!
A noi, comuni mortali, (anzi, stando così le cose, probabili condannati ad una morte precoce e tormentata), a noi, dicevo, quella bandiera, così esposta, sembra esclusivamente l’asinità fatta materia, ed andrebbe riposizionata a dovere, ponendo i colori in verticale, disposti da sinistra a destra, con il verde, seguito dal bianco e dal rosso.
Ovviamente, a spese di chi ha sbagliato, pur se raccomandato!
La cosa però, che mi preoccupa di più, è questa che vado a mostrarti di seguito:
Se ne è accorto Donato Codianni che sabato scorso, nel discutere del più e del meno davanti alla solita cassa di birra, ci ha segnalata l’ennesima furbata del gambatesano medio.
Evidentemente, l’albero dà fastidio a costui, per cui, al genio in questione, non è venuto di meglio da pensare, che di intaccare con la sega la base dell’albero stesso, in maniera da provocarne la morte.
Chissà se il Nostro, nel compiere questa genialata, avrà pensato alle conseguenze, successive alla caduta di quell’albero, magari durante il passaggio di qualcuno, a piedi o in macchina, proprio su via del Carminale di Sotto?
Evitando gli strali da proporre a Dio per “ringraziare” lo stupido in questione, auspico che per una volta i vigili urbani di Gambatesa, o magari i carabinieri che per sbaglio volessero mettere il naso nel centro storico, vista questa “Querela”, possano avere la mente Illuminata, e prendere il giusto provvedimento per segnalare quanto si vede dalla foto, ponendo fine ai brutti pensieri che si sprigionano da questa mente malata, pensieri che vedono danni, dovuti alla caduta dell’albero di cui alla foto stessa.
Ci credi tu?
Sarà perché mentre espettoro questa scemenza sono le tre di notte, ma io ritengo che un’azione risolutiva in merito, degna della miglior educazione civica, a Gambatesa sia solo un sogno.
Avrò ragione a pensarla così?
Presto o tardi lo sapremo, speriamo non a nostre spese.