Di Vittorio Venditti
(Foto), Prese Da Internet Da Salvatore Di Maria, Marco Frosali E Stefano Venditti
Anche Le Pulci Hanno La Tosse
Le ore passano ed il tempo cammina, ragion per cui ormai, avendo dimenticati i locali trascorsi elettorali anche perché sono pronto a battagliare sul futuro operato e domani ne darò il primo ‘partecipato’ esempio, mi tolgo quest’ultima soddisfazione nel dire la mia su quanto accaduto domenica scorsa a Termoli, ma soprattutto a Campobasso.
Constato innanzitutto che il cosiddetto ‘Partito Democratico’, democraticamente se ne è andato senza emettere quasi alcun lamento. Ciò è successo a Termoli con qualche scaramuccia col neo Sindaco di centro-destra per beghe locali, ma allo stesso modo è accaduto nel capoluogo di una regione che non esiste, lasciando come regalo quanto racconterò a seguire.
A Campobasso dunque, dopo un’eliminatoria che aveva visto prevalere il centro-destra che aveva raggiunto quasi il cinquanta per cento dei voti, quando sembrava spacciato il rappresentante del simbolo appena proposto, ecco che magicamente, quindici giorni dopo, arriva il ‘Cambiamento’ che ci regala un risultato bulgaro:
Roberto Gravina, persona per altro benvoluta da molti campobassani e non solo, arriva a prendere quasi il settanta per cento dei suffragi, alta percentuale di numeri inferiori a quelli letti nella tornata di eliminazione, ma pur sempre alti, suscitando la curiosità quasi morbosa dei mezzi di comunicazione di massa a livello nazionale che per una volta hanno nominata a rotta di collo la normalmente anonima Campobasso, città nella quale, con una mossa magistrale, la ministra della sanità, proprio in prossimità dei ballottaggi, aveva fatto arrivare un po’ di medici per i disastrati nosocomi locali e molisani in genere, speriamo non solo come specchietto per le allodole, visto che ora mi piacerà capire davvero quanto tempo, questi dottori venuti qui a mio parere ‘spintaneamente’, (non certo spontaneamente), resisteranno, prima di scappare a gambe levate.
Tornando al neo primo cittadino di campobasso. Il Nostro però, ha commesso il primo, grave errore, forse dovuto all’entusiasmo: Durante le prime interviste da neo eletto, gravina ha messa addirittura in discussione la vittoria leghista alle europee, tanto da far parlare il capo-setta, Luigi Di Maio che nel richiamare all’ordine il suo sottoposto, ha chiarito che una vittoria, sia pur in un capoluogo di regione, non cambia le carte in tavola. Devo dire che la sapiente uscita del capo politico del movimento cinque stalle è stata un’azione elettoralmente Superlativa: evidentemente Di Maio ha chiarito che la ‘presa di Campobasso’ equivale alla vittoria in una borgata spopolata di Roma e che quindi non c’è troppo da gioire.
Potrei andare avanti e mitragliare chi è inerme e sotto il sole di questi giorni si è dato alla pazza gioia, ma preferisco attendere il lavoro di un uomo e dei suoi compagni di cordata, una volta calmate le acque.
Gravina, fra l’altro, si è affrettato a dire che non ha ‘inciuciato’ con l’ex Sindaco PD Antonio Battista. I numeri ci dicono esattamente il contrario e la politica, se intelligente, dovrebbe associarsi a questa teoria anche perché, si sa, il movimento ‘giallo’ ha molto in comune con chi ha lasciato palazzo ‘San Giorgio’ e ciò vale anche a livello nazionale, per non parlare di quanto accade a Gambatesa. Gravina ha ringraziato Battista e ciò non è solo una forma di buona educazione. I campobassani hanno scelto l’uomo cui vogliono bene ed io sono convinto che si tratti di un buon investimento…
Anche perché diversamente, a seguire avremo parecchio lavoro…