Di Marco Frosali
A Confetti… Con La Zoccola Dura!
Stavolta non ci sono scuse: dopo aver rinviato causa maltempo questa uscita che si sarebbe dovuta tenere il diciotto d’aprile, stavolta la Zoccola Dura non ha tempo da perdere e decide di partire lo stesso per andare a degustare un po’ di confetti in quel di Sulmona, nota proprio per la produzione secolare di questi dolci.
Il ritrovo è abbastanza presto: partenza IMPROROGABILE alle otto e mezza dall’autogrill Colle Tasso Sud appena imboccata la Roma-L’Aquila. Io e il Rondone ci presentiamo puntualissimi giungendo in compagnia del Mega Presidente Galattico Sgam-One…
…ma tra una chiacchiera e un ritardo, la partenza avviene abbondantemente dopo le nove! Percorsi alcuni chilometri di autostrada usciamo al casello di Vicovaro-Mandela e, proseguendo lungo la via Tiburtina, passiamo attraverso i Colli di Monte Bove dove il freddo inizia a farsi sentire e, discendendo e oltrepassando Tagliacozzo, giungiamo nella vicina Scurcola Marsicana dove, alle dieci e mezza circa facciamo colazione al baretto in piazza.
Dopo una breve sosta colazione/cesso, si riparte tutti insieme dirigendoci dapprima in altura passando da Cocullo e poi, discendendo lungo le Gole del Sagittario, attraversiamo Pescina perdendoci però Sasy, Gio e Benito poiché, avendo perso tempo al casello, non avevano capito bene quale direzione avessimo imboccato anche a causa di un malfunzionamento del gps di Sasy.
Ricompattato il gruppo dopo una decina di minuti, la combriccola del Guzzi Club Roma riprende la marcia giungendo così nel bel centro di Sulmona, dove posteggiamo le moto nella centralissima Piazza Garibaldi…
…nella quale era presente anche un raduno di auto d’epoca, tra le quali una bella Ford Taunus II degli anni settanta appartenente ad un signore di San Severo o Cerignola.
Anche qui scattiamo una foto di gruppo,
prima di addentrarci nei meandri del centro storico in cerca di qualcosa da mangiare, dato che era passata l’una e la fame iniziava a fare capolino nei nostri stomaci, soprattutto in quello di Sgam-One: “Speramo de trovà quarche bare aperto, sinnò ce dovemo magnà i confetti!”
Giungiamo nel frattempo al cospetto della statua del poeta Ovidio, originario appunto di Sulmona, dove il poeta del club Luigi declama il suo cavallo di battaglia, lasciando però perplessa la statua…
Una foto ai piedi della statua perplessa però è d’obbligo
anche per chiedere perdono al VERO poeta il quale, in segno di pace, ci fa trovare una panineria aperta di fronte alla Chiesa e al Palazzo della Santissima Annunziata, poco distanti: L’incubo di Sgam-One di mangiare solo confetti è così scongiurato anche se di quei negozi, in giro per il centro, ce n’è a iosa!
Fatta la fila all’affollato negozietto in cui venivano preparati degli ottimi panini partendo da uno sfilatino bello grosso e con una caterva di combinazioni diverse fatta di prodotti tipici locali provenienti da aziende biologiche della regione e non, delle quali c’era solo l’imbarazzo della scelta: Sgam-One, giusto per non sbagliare ha preso ben due panini combinati in maniera differente. Il mio era farcito con Ventricina di Vasto, una spolverata di peperoncino, un filo d’olio, alcune fette di formaggio briè e crema di cipolla rossa.
‘bbono! Che ve lo dico a fa!
Divorato il panino, mentre gli altri confabulano fra loro io, Sasy ed Enrico andiamo ad ammirare l’interno della chiesa della Santissima Annunziata…
Dopo che tutti gli altri membri della combriccola hanno terminato il pasto, si va per il corso centrale di Sulmona a ritroso.
Io, Boulevard e Sasy ci rechiamo ad uno dei tanti negozietti di confetti incontrati nel centro storico per acquistare un po’ del delizioso prodotto.
Prima di fare ritorno al parcheggio, io e Sasy facciamo un ultimo giretto in centro dall’altra parte di Piazza Garibaldi, potendo così osservare la particolare Chiesa della Madonna del Carmine, situata in una piazzetta nascosta dalle case e raggiungibile entrando in un portone.
Dopo un buon caffè, alle quattro e mezza si riparte percorrendo a ritroso di nuovo la strada fatta all’andata, ma stavolta, complici le informazioni che giungevano da Roma riguardanti alcuni rovesci e viste anche le nuvole all’orizzonte, col vento che si stava alzando, optiamo per l’autostrada che ci riconduce a Roma in poco più di un’ora per circa trecentotrenta chilometri senza particolari problemi. Anzi no: Sasy e Gio hanno avuto qualche problema con le sbarre in entrata al casello a causa di uno sciopero dei casellanti, ma per il resto tutto è andato per il meglio e non ci siamo presi nemmeno una goccia d’acqua!
Al prossimo giro!