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Gambatesa: Turismo/Monnezza

Di Vittorio Venditti
(Audio), Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Presa Da Internet Da Vittorio Venditti
(Video), Preso Da Internet Da Salvatore Di Maria

Ed Il Paese E’ Sporco; E Non Ci Viene Nessuno

Gambatesa Partecipa, del 26 maggio 2014

Sembra fatto di proposito e forse lo è: in prossimità del lungo ponte che invita a nozze gli italiani, estendendo le sue ampie campate da Pasqua a ben dopo il primo maggio, torniamo sul discorso ‘turismo a gambatesa’ e su come il tema si è evoluto in questi ultimi cinque anni d’oculata amministrazione. Non è colpa di chi scrive se a breve avremo la Giornata Del Ringraziamento e dobbiamo riassumere quanto accaduto, come già iniziato a fare qui lunedì scorso.

La sindaca carmelina genovese, Foto Ufficiale Dal Municipio, del 25 maggio 2014

Tornando dunque ad analizzare il famoso comizio di fine campagna elettorale duemilaquattordici pronunciato da chi al momento ancora pensa che il paesello sia una sua incedibile proprietà, (discorso che potete riascoltare integralmente cliccando l’audio poco più sotto), superato l’incipit costituito sostanzialmente dal dir male della lista avversaria, il cui capolista, ricordo a me stesso, in questa tornata è rientrato nei ranghi già proposti senza successo nel lontano millenovecentonovantacinque, leggiamo insieme cosa ha avuto da proporre chi speriamo a breve vada a fare altro, in tema di turismo, cosa concatenata in maniera indissolubile dal problema ‘igiene pubblica’, dal quale deriva sostanzialmente anche il titolo di questo scritto, oltreché una fra le poche cose delle quali si discuteva, si discute e credo si discuterà a lungo in questo desolato borgo: “… In questi giorni, ad esempio, girando fra la gente, una delle lamentele più diffuse riguarda la pulizia del paese – abbiamo già visto che oggi tutto è cambiato! – ed in effetti sono molte le strade del paese, soprattutto quelle del centro storico, sono sporche. – Oltre al resto, la vostra ha dimenticato e continua a farlo perché lei dice che di questo non sa niente, che i vicoli del centro storico del quale parla, prima li pulivano i cittadini che li abitano, ora vengono nettati dai contribuenti ivi residenti che pagano per un servizio che è cambiato in quanto a persone che ne percepiscono lo stipendio, modifiche che da altre parti vengono condannate, variazioni che da queste parti permettono di zittire chi le denuncia. – Dicevo sono tante le strade del paese che versano in condizioni di degrado, sono sporche e mal curate. Ebbene, noi su tale questione e è un impegno, interverremo quanto prima per migliorare il servizio. – e tutti sappiamo ormai cosa aveva progettato ‘Gambatesa Partecipa’ in tema. – Anche perché, se vogliamo puntare sul turismo come occasione di sviluppo, il nostro paese deve essere pulito, bello e accogliente …”.

carmelina genovese, Chiusura Della Campagna Elettorale, del 23 maggio 2014

“… Se noi non facciamo conoscere all’esterno il nostro territorio, se noi non apriamo una vetrina sul mondo, mai nessuno potrà venire a Gambatesa. In realtà è venuta tanta gente, (l’ho detto in occasione della presentazione della lista e lo ripeto anche stasera), nel duemiladodici sono arrivate a Gambatesa cinquemila persone per visitare il paese, per visitare il castello, senza alcuna politica comunale a monte. – C’era in effetti una cooperativa privata che agiva in tal senso e dopo circa un anno da quel comizio, grazie alla ribellione di chi scrive per aver patita una serie di fregature da chi poi si è sentita offesa per il fatto che aveva dovuto renderne conto alla cittadinanza, cosa completata per una prima parte con quanto rendicontato e leggibile cliccando qui, si è risolta almeno con la pubblicazione sull’home page del sito del municipio di Gambatesa degli orari di visite al castello e di qualche canale d’accessibilità, a disposizione dei turisti che dal duemilaundici ad aprile di quattro anni fa, non avevano altro modo di visitare il nostro castello, se non affidandosi all’umore di chi, dopo quel ribellarsi per il quale ancora oggi si deve discutere nelle aule di tribunale per bis idem, si dice che si sia allontanata di sua volontà, altri aggiungono a mal in cuore e con propositi di vendetta verso chi ha avuto l’ardire di segnalare al mondo un comportamento che per effetto della sentenza d’assoluzione riservata a chi scrive, non deve essere sembrato corretto neppure alla giudice che si è pronunciata in merito. – Se noi riusciamo a mettere in campo le strategie, le azioni necessarie per diffondere la conoscenza del territorio, del nostro paese, delle nostre belle tradizioni, immaginate quanta più gente arriverà nel nostro paese. Ovviamente a noi la gente interessa perché là dove c’è gente c’è economia che si muove e se si muove l’economia staremo meglio tutti, ve l’assicuro …”. – Di ciò che è stato fatto per far “conoscere le nostre tradizioni” e di come tutto quel ‘lavoro’ abbia dato frutto in loco in questo lustro, parleremo in altri scritti a seguire, così come faremo nel toccare gli altri, per la verità pochi, punti ancora da sviscerare, facenti parte di un comizio che per la cadenza con la quale è stato pronunciato, faceva venire quel giusto torpore che se non fosse stato per lo star sveglio di chi oggi ne presenta il resoconto, avrebbe davvero permesso a colei che quella sera si è definita “Sindaca di tutti”, ritenendo che quei tutti fossero gli unici abitanti di Gambatesa perché gli altri avrebbero fatto bene ad andarsene e molti hanno eseguito quell’ordine, avrebbe dicevo data a chi non li ha potuti portare a termine, la possibilità di mettere a segno progetti a favore dei Suoi, cosa che è stata deleteria anche se compiuta in parte, come, già detto, descriveremo a seguire.

Luca D’Alessandro Mentre Si Dà Da Fare Per Attirare Turisti, del 15 novembre 2014

Tornando al particolare della gestione del castello di Gambatesa, oltre al mio scrivere per tanti anni della questione, è giusto presentare ciò che l’addetto culturale ed alle comunicazioni della lista ‘Gambatesa Partecipa’, ha voluto dire pubblicamente quel ventitré maggio di cinque anni fa, prima che chiudesse l’intervento di quel gruppo chi poi avrebbe governato il borgo, castello compreso, fino a questi giorni:

Luca D’Alessandro

E’ il caso di estrapolarne parti importanti o ritenete che il solo ascolto sia sufficiente per potersi fare un’idea su come si è operato in favore del turismo verso quel monumento?

Per adesso, smettiamo qui d’infierire, non prima di aver comunicato che il periodo pasquale gambatesano, oltre a vedere la presenza di gente che a qui una casa, ci mostrerà anche l’assenza di diversi nostri concittadini che andranno a passare questo periodo là dove per svariate ragioni, si sono dovuti stabilire i di questi figli, visto che qui non c’era, ne c’è niente da fare per vivere o solo per sopravvivere.

Prima di concludere, è bene tirare le somme con una domanda/riflessione: Se il turismo a Gambatesa si misura col metro della pulizia delle strade del luogo e se per questa ragione, in paese, oltre ad andar via gli abitanti, (non solo per morte), viene sistematicamente in visita sempre e solo il solito gruppo di persone che ormai, per l’assidua presenza, in qualche caso è arrivato al punto di costruire belle amicizie anche con chi scrive, cosa che però, vedremo, non ha portato alcun beneficio all’economia locale, quale vantaggio è realmente derivato da cotanto governare?

Tornando al comizio della genovese: “… Sia ben chiaro, la nostra non è una proposta contro qualcuno o contro qualcosa, – per fortuna, aggiungo io, perché non oso immaginare cosa sarebbe potuto succedere oltre a quanto descritto in questi anni, se l’operare di questa gente fosse stato dichiaratamente contro chi non era gradito a quella ‘compagnia’… – noi vogliamo semplicemente impegnarci per il paese, convinti più che mai che è possibile cambiare verso alle cose, inaugurando la stagione per l’impegno per la crescita e lo sviluppo del paese …”.

Se questa è stata crescita… è giustificata la sindrome di Peter Pan!

Intanto continuiamo a registrare minacce nei confronti di questa testata, da persone che si ritengono offese dai nostri scritti, derivanti dal loro comportamento, offensivo per chi scrive e per l’intera comunità non dalla loro parte. Se agiscono così, è per pura paura e questo è un buon segno, perché è evidente che stiamo denunciando la verità e di conseguenza se la semina ed il lavoro che ne è seguito stanno insieme portando frutto, per noi è bello dover attendere il momento della meritata mietitura.