Di Raffaele Salvione
IL DENTIFRICIO: Che Cos’E’? Come Si Usa?
(2a Parte)
Continuiamo a parlare del dentifricio. Nei primi anni del secolo scorso i dentifrici erano composti di acqua ossigenata e bicarbonato; poi si aggiunse il fluoro,in concentrazioni diverse nei vari paesi. Nel duemilasei compaiono i primi dentifrici con idrossiapatite biomimetica, con la funzione di creare un nuovo strato di smalto sintetico sui denti.
L’anno successivo ci fu un allarme in occidente per evitare alcuni dentifrici cinesi che contenevano glicole dietilenico, un agente sbiancante e dolcificante usato come antigelo e … velenoso!!!
Il dentifricio moderno è costituito per il settantacinque per cento d’acqua e per il resto da vari componenti di cui ora parleremo brevemente. Il principio attivo comune a tutti è il fluoro: presente in varie formulazioni e dosaggi; non è un elemento fondamentale della dieta e non sono note situazioni cliniche patologiche da stati di carenza. La forma più comune è il monofluorofosfato di sodio. Altro componente: il triclosan, potente agente antibatterico.
Il sodio-lauril-solfato è un altro componente importante; si trova anche in altri prodotti per la cura personale ed è un agente schiumogeno e possiede la funzione di un potente antimicrobico. A causa della carica anionica del sodio-lauril-solfato, i collutori contenenti cloruro cetilpiridinio (che lo neutralizzano) non dovrebbero essere utilizzati subito dopo la spazzolatura. Questo può provocare una maggiore frequenza di ulcere perché lo strato protettivo dei tessuti orali si può asciugare e danneggiare.
Bicarbonato di sodio, enzimi, vitamine, erbe, calcio, collutorio, perossido di idrogeno sono spesso aggiunti alla composizione del dentifricio per vantarne proprietà benefiche. Molti sono i coloranti e gli aromi che entrano nella composizione. Gli aromi più comuni sono menta , anice, albicocca, bubblegum, cannella, finocchio, lavanda, zenzero, vaniglia, limone, ecc. Lo zucchero favorisce la crescita dei batteri che causano la carie dentaria e allora sono usati edulcoranti artificiali come saccarina o sorbitolo.
Il dentifricio a strisce fu brevettato nel millenovecentocinquantacinque a NY da un certo Marraffino, indubbia origine italiana: in pratica vi sono la pasta bianca e la pasta colorata con una diversa viscosità, quindi non si mescolano, ma alla pressione del tubetto, una particolare conformazione dell’ ugello permette l’ uscita del dentifricio a strisce.
I dentifrici alle erbe non hanno fluoro e sono composti da estratti di menta,echinacea, eucalipto, camomilla; tuttavia non sono dimostrati effetti sbiancanti, antiplacca e curativi dello smalto, migliori rispetto ad altri prodotti. La definizione di composto con ingredienti naturali spesso viene sfruttata per fini commerciali e nient’ altro (non aspettatevi di vedere il monaco benedettino che in fabbrica si dedica alla macinatura della menta!!!).
Assumere fluoro per più di due milligrammi al giorno causa una malattia che si chiama fluorosi, tuttavia vi sono ancora molte discussioni tra gli studiosi se il fluoro sia efficace o dannoso come componente dei dentifrici. I vari aromi dei dentifrici alle erbe possono alterare i senso del gusto interagendo con il fluoro. Essi non contengono PEG, derivati dal petrolio, diossido di titanio cancerogeno. Lo xilitolo si è dimostrato essere un dolcificante che non favorisce la carie ma aiuta anche a remineralizzare lo smalto.
Cosa fare allora?
Qualsiasi dentifricio moderno va bene; l’importante è pulire i denti almeno tre volte al giorno e per un periodo di almeno tre minuti: un tempo lunghissimo. Insegnare nelle scuole ai bambini le fondamenta di una corretta igiene orale è importantissimo per assicurare loro una buona salute dei denti.
Rivolgetevi sempre al Medico Specialista.