Di Stefano Venditti
Buongiorno a tutti,
era da tempo che aspettavate questa comunicazione, ma vi sembrerà strano solo oggi ho trovato un po’ di tempo per scrivervi.
Come ben sapete, per motivi di lavoro lo scorso mese di giugno mi sono trasferito con la mia famiglia in Emilia Romagna. Malgrado i miei numerosi tentativi di organizzare la cerimonia di premiazione della 6° edizione del Premio Fasolino, ho cercato anche di farla coincidere con la presentazione del mio libro avvenuta a fine febbraio in Molise, a tutt’oggi non è stato ancora possibile programmarla in qualche modo. Le difficoltà maggiori sono quelle di far coincidere le ferie mie e di mia moglie, cosa alquanto complessa ora come ora che siamo in terra emiliana da poco meno di un anno. Vi confesso che a questo punto credo che sia arrivato il momento di rinunciare alla cerimonia visto anche il fatto che è trascorso molto tempo dalla conclusione del concorso e che, sinceramente, non riesco a gestire la cosa a 600 km di distanza. Con rammarico devo rinunciare ad una “creatura” che avevo fatto nascere sei anni fa e che con il trascorrere del tempo mi ha dato notevoli soddisfazioni. Mi auguro che l’eredità del Premio Fasolino e tutto quello che di positivo è nato dal concorso possa continuare a vivere e a crescere. Purtroppo ho dovuto lasciare Campobasso e il Molise ma mi auguro di cuore che qualcuno nella mia terra d’origine possa continuare nel solco tracciato dal Premio Fasolino.
Un ringraziamento va a tutti coloro che negli anni hanno preso parte alla competizione e soprattutto a chi lo ha fatto lo scorso anno ed è rimasto a “bocca asciutta” per così dire. Ringrazio tutti gli Enti che negli anni hanno patrocinato il Premio, i colleghi che mi sono stati accanto con in testa i consiglieri nazionali dell’ODG Vincenzo Cimino e Cosimo Santimone, i testimonial d’eccezione che si sono susseguiti e che hanno voluto legare il loro nome al “Fasolino” e tutte quelle persone, ne sono state tante, che hanno apprezzato una semplice idea nata con un preciso intento: la divulgazione della cultura sportiva al di la di quella calcistica. Purtroppo la vita ti pone a volte davanti a delle scelte. Anche se dura da accettare devo rinunciare all’organizzazione del Premio Fasolino.
Un abbraccio a tutti voi e vi chiedo ancora una volta scusa per il ritardo con cui vi ho scritto e per non essere riuscito ad organizzare la cerimonia di premiazione per il sesto anno consecutivo.
Vi abbraccio affettuosamente e auguro il meglio a voi, alle vostre famiglie e al vostro lavoro.