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La Fornero Dice Il Vero

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca

Chi Ha Più Polvere Spara: E Come, Se Spara!

Riallacciandomi a quanto espettorato dalla nostra “Mina Vagante” a proposito del “Calibro della Fornero” e tenendo conto di questa sua pezza d’appoggio: La Prof. Fornero all’attacco: “Gli studenti sanno poco e non conoscono l’italiano” – Interni – ilGiornale.it, oggi intendo metter bocca su quanto accaduto, per dare, con massimo entusiasmo, RAGIONE alla cosiddetta “Vecchia Prof.”.

Già diversi mesi fa, parlando della scuola italiana, dissi che nel millenovecent’ottantaquattro, la mia insegnante di storia della filosofia, la professoressa Franca D’Agostino Profeta, (che Dio l’abbia con sé in Paradiso), disse, senza troppi giri di parole che “…i giovani di oggi, se non trovano lavoro, in buona sostanza è per il fatto che non lo sanno neanche cercare o chiedere.
Vedo infatti, giovani sfornati dalle scuole superiori o dalle università, che per presentare un curriculum o stilare una domanda, hanno bisogno di modulistica prestampata…”.
E questo discorso veniva proposto durante una lezione, nel marzo del millenovecent’ottantaquattro, ad una classe quarta, (sezione B), appartenente all’Istituto Magistrale Regina Elena di Campobasso, i cui alunni, in religioso silenzio, (da far invidia al casino udibile ogni domenica nella chiesa di Gambatesa), acquisivano accettando quanto proferito.

Vecchia Lezione?

Stando a quanto detto dalla ministra Elsa Fornero, ma attenendoci all’udibile ed al visibile in merito, sembrerebbe proprio di no; anzi, se la vogliamo dire tutta, non solo la Lezione di cui sopra è moderna, ma purtroppo, se non verrà invertita la rotta, credo che sarà anche al di là della modernità attuale, qualcosa da tenere presente.

D’altra parte:
Ti risulta che i giovani moderni e non solo, utilizzino nel proprio scrivere le virgole o i congiuntivi?

Io sarò all’antica, ma rabbrividisco nel leggere certe e-mail, anche ufficiali, in cui si abbonda con la K ed al posto del “per”, (in tutte le salse, si utilizza la X.

Si torna allo scimmiesco?

E pure, chi scrive, di codici ne ha utilizzati e ne utilizza!
Mai però nello stilare documenti ufficiali.

Se fai notare una cosa del genere, per ben che ti vada vieni definito peggio di un “Matusa”, o, con moderno linguaggio, ti dicono che “scleri”.

Ma perché si è arrivati a questo disonorevole sfacelo?

In buona sostanza, a mio parere, ciò è dovuto a quello che in sintesi, nel millenovecentosessant’otto, fu definito:
“sei politico”.

Stando agli scritti lasciati in eredità alla razza umana da chi, se andava a scuola, lo faceva al prezzo di duri sacrifici, (non solo dal punto di vista economico), il fare sacrifici, è stato alla base della riuscita in tutti i campi, da parte di chi, nella scuola, ci ha preceduti.
Poi, il “vento del cambiamento”, si è spinto fino al punto di “cambiare” anche le regole che permettevano e purtroppo ancora permettono, anche ad asini e trote, di uscire con il “pezzo di carta”, viatico al loro potersi rigovernare e purtroppo, spesso, molto spesso, trampolino di lancio per chi, a partire da sempre, poi si mette in lizza per poterci Governare.

L’Ho detto e lo ripeto, godendo nel far “indignare” i colpiti:
E’ stato, è e continuerà ad essere questo il risultato, finché la scuola non tornerà ad essere Scuola.

Quanta gente infatti, più che ad insegnare, dovrebbe sostituire il verbo che indica questo Mestiere, magari con un’altra locuzione del tipo “zappare” e simili?

Sì, è verissimo, anche per poter ben eseguire il mestiere dello zappatore, ci vuole maestria, ma considerando che riaprire i lager per sfoltire questa messe di fannulloni, messa sul carrozzone in attesa della pensione, pare sia qualcosa di prematuro, sarà il caso di obbligare i fautori del sopra citato sei politico, quantomeno a tenere la propria “nobile idea”, per sé, senza continuare a fare danni, ad esempio, imponendo alle future classi elementari, anziché un’oculato studio, teso a dare ai bambini le basi per saper poi scegliere la propria strada, un becero modo di fare, costituito da quell’accozzaglia denominata Pluriclasse che, utile a precari e maestri del nulla per preservare il proprio stipendio, risulta deleteria ed al limite del criminale, se ci si mette nei panni di chi, ancora innocente, dev’essere indirizzato verso il proprio futuro.