Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Ultimi Scampoli D’Assolutismo E Creduto Possesso Del Paese
Si è svolto giovedì scorso, ventotto marzo, il per ora ultimo consiglio municipale che ha finalmente mostrata la vera faccia del politicame che ora abita ciò che altri definiscono “la residenza comunale”, mostrando malcelati segni di leccheria, unico propellente per una ciurma di gente dichiaratamente ormai dalla stessa parte. Quella sera, quasi per caso, uscii mentre l’udienza veniva tolta e va detto che attorno alle nove di sera, l’unico vociare per il borgo è stato quello imposto dai presenti e giubilanti, non si sa bene ancora per cosa: in piazza Municipio, in piazza Vittorio Emanuele e per l’intera via Nazionale, Appula e Sannitica, per non parlare di piazza Riccardo o largo della Madonna che dir si voglia, non c’era nessuno oltre agli uscenti dal municipio e me e Totore, noi due, diretti al bar Pallons, dove avremmo trovata la barista ed un altro paio di persone.
Che tristezza!
Tornando a bomba. Quel consiglio, deve aver prodotte teoricamente quattro delibere se non di più. Al momento, dopo aver detto tempo a dietro delle deliberazioni consiliari catalogate con i numeri uno, due e tre, possiamo rimettere alla conoscenza di chi legge solo la delibera di consiglio n 7, documento che come oggetto presenta l’“APPROVAZIONE D.U.P., BILANCIO DI PREVISIONE 2019-2021 E RELATIVI ALLEGATI”. La delibera, oltre al suo contenuto di routine, diventa importante perché certifica che chi si è eretto a garanzia dell’opposizione alla maggioranza contro la quale ha gareggiato durante la campagna elettorale tenutasi per le elezioni municipali del duemilaquattordici per scimmiottare una specie d’opposizione alla quale non credeva nessuno per il resto della legislatura che volge finalmente al termine, ora è stato inglobato da chi ancora governa il paesello. Ovviamente parlo di Pasquale Abiuso perché il resto della minoranza è sparito dalla circolazione. Da aggiungere che almeno per ora non si sa niente delle delibere quattro, cinque e sei, documenti che il consiglio di giovedì scorso dovrebbe aver prodotte, non fosse altro che per una questione d’ordine e progressione numerica.
Detto del consiglio, passo volentieri al lavoro recente della giunta locale perché desidero sottoporre all’analisi dell’intelligenza e della pazienza dei miei quattro lettori la delibera di giunta n 25 che a sua volta ha come oggetto l’“ADESIONE MANIFESTO DI INTENTI CONTRATTO DI LAGO OCCHITO”, titolo che a me sembra scritto in romeno, ma potrei anche ignorare questa forma “aulica” d’italiano perché io, come sapete, non sono sufficientemente “aqqulturato”. Va bene l’integrazione, va peggio la desertificazione del paese, ma l’ermetismo mi sembra un po’ troppo!
A proposito d’ermetismo, Scrisse Giuseppe Ungaretti:
“Si sta come d’autunno, sugli alberi le foglie”.
E questi non sono “Soldati”!
Girate questa poesia all’addetto qulturale di quella compagine…