Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Stefano Venditti
Più Umiltà, Meno Santificazioni
In molti in Italia, quando c’è da prendere le distanze da qualcosa o qualcuno in disgrazia per i più svariati motivi, buttano il proverbiale bambino con l’acqua sporca; per capirci: fanno ciò che ha mostrato ieri Luigi Di Maio, a proposito dell’arresto del suo compagno di movimento, Marcello De Vito.
Volendo essere infinitamente diversi da questi personaggi che lasciano il tempo che trovano, oggi, parlando di un’eccellenza della sanità molisana, ne metterò in vista i limiti, dati dall’essere umani che contraddistinguendo anche chi lavora in quell’ente, ne fa sì, una bandiera, ma che va sventolata con estrema parsimonia, come dovrebbe accadere per ogni comunità scientifica, magari la più in vista. In sostanza, è capitato che il centro del quale non farò il nome, così come accadrà per il resto del teatro, ha sbagliata una diagnosi, gettando chi è stato ‘paziente’ e chi è caro a questa persona, nello sconforto e nella più nera costernazione anche perché si prospettava un finale nefasto per chi poi è risultato, grazie a Dio e ad altri medici che evidentemente da scienziati non sono succubi di idee, ma si rimettono in discussione al di là dei risultati raggiunti, malato sì, ma in condizioni estremamente meno gravi e sicuramente più gestibili.
“Sto rientrando. Tutto bene”. E’ questo l’incipit di un messaggio liberatorio per chi lo ha trasmesso, ma anche per me che stavo ricevendo ed ero in attesa di sentire proprio quanto segue: “Sono appena tornato da (omissis).” – Poi, con la positività che contraddistingue chi ha vista la morte con gli occhi il mio amico ha aggiunto: “Ad oggi ho perso 11 kg”, visto che in questi mesi e per la malattia diagnosticata, il Nostro è stato costretto ad una dieta che io non farei nemmeno sotto la minaccia delle armi. Passando ai particolari: “Dalla ecografia e dalla visita mi hanno detto che i noduli e i linfonodi riscontrati da (omissis), sono in realtà micro strutture disomogenee. Siccome il tsh è rientrato e l’altro valore non è preoccupante, devo solo fare una ecografia l’anno e controllare tsh.”, discorso finito con l’esclamazione liberatoria ed assolutamente condivisibile: “Non ho un cazzo di niente!”, alla quale il Nostro ha aggiunto che i medici che hanno presa in mano la situazione, “Erano visibilmente imbarazzati per la diagnosi di (omissis). Il mio amico ha infine chiosato: “Se non fosse stato per il mio medico di base, mi avrebbero dato (omissis) da ottobre. Invece ho curato una infiammazione perdendo peso e facendo sport.”, chiudendo con la qualifica per chi ha sbagliato: “Che capre!”.
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In conclusione: Sarà il caso che le comunità scientifiche, prima di trattare i pazienti come morti che camminano, dovrebbero mettersi in discussione momento per momento perché, ricordiamocelo, costoro, se pur luminari, sono innanzitutto esseri umani che lavorano per loro guadagno, ma per offrire i loro servizi a loro simili che prima che da cavie, andrebbero considerati come credo anche i esperti appena citati gradirebbero esser trattati.