Di Vittorio Venditti
Ma Siamo Sicuri?
Sempre più spesso ormai, mi trovo a dover rispondere a delle considerazioni, proposte più o meno civilmente, da chi, nonostante si presenti in qualità di detrattore, continua a far salire il contatore di quest’inutile sito, dimostrando di essere veramente masochista.
Perché allora dar retta a questo genere di “persone”?
Semplice:
Per fare chiarezza e continuare ad essere trasparente in tutti i sensi.
Mi riferisco a chi, da qualche tempo mi scrive, definendomi “grillino”, ovviamente nel senso più dispregiativo del termine, ponendo come propria ragione il fatto che, a suo dire “come l’illustre comico genovese”, io ed a volte i miei collaboratori, spariamo a zero su tutto e su tutti, dimenticandoci:
1°: di proporre qualcosa di alternativamente valido;
2°: eventualmente di agire noi al posto di chi lo fa per noi;
3°: di considerare anche quello altrui, (valido o meno), comunque un lavoro utile per tenere in piedi la democrazia, “bene di cui nessun uomo con un po’ di cervello in testa può fare a meno”.
Andiamo dunque per ordine, e rispondiamo anche a costoro, proprio in nome di quel rispetto che ci viene detto, “noi neghiamo”.
Si fa un gran parlare di “Antipolitica”, termine proposto, guarda caso, proprio da chi, politico, politicante o “messo a posto”, viene toccato nei personali interessi, quando si comincia a girare il coltello nelle tante piaghe che se una volta venivano definite “d’Egitto”, oggi possono essere tranquillamente annoverate fra i problemi italici.
Questo genere di italiano, via via sempre più in minoranza, vuoi per conversioni sulla via di Damasco, vuoi per ritorni di coscienza, (conversioni e coscienze che però dimenticano di fare il giusto passo indietro, restituendo il mal tolto, posti di lavoro e tasse evase in primis), cerca di esorcizzare il vento che tenta di spazzarne i privilegi acquisiti, proponendo questa “brezza”, (per ora), come qualcosa di negativo oggettivamente, dimenticando che proprio per effetto delle regole democratiche, tanto sventolate, l’oggettività non può esistere, mentre esiste, e come se esiste, la possibilità per ciascuno di noi di dire la sua, discutendo, quindi facendo Politica, così come “Atene”, (quella antica), c’insegna, ovviamente proponendo le proprie ragioni con la giusta pezza d’appoggio.
Fatta chiarezza su questo termine inutilmente utilizzato come giustificativo, passiamo a ciò che io, (non certo Grillo), intendo per fare politica.
Nel dare il giusto fastidio al “ben pensante di turno”, alla “vittima sacrificale”, all’”elettore altruista” e chi più ne ha più ne metta, gente non necessariamente gambatesana, dico che:
Ad esempio, far politica, vuol dire operare per il bene comune senza chiedere in cambio privilegi che farebbero schifo anche ai Cesari dell’antica Roma;
Ad esempio, far politica, vuol dire servire il Prossimo, ricordandosi di farlo al di fuori dell’orario di lavoro, questo sì, cosa buona e giusta per il proprio sostentamento;
Ad esempio, far politica, vuol dire essere in grado di aggiornare il proprio “Sapere”, in maniera da non urtare l’altrui libertà d’azione, e far quindi parte integrante ed attiva di quel consesso denominato Stato…….
In altre parole:
Quale sia la religione professata, o se si vuol essere considerati atei, far politica, vuol innanzitutto dire saper utilizzare il proprio cervello, per il proprio e l’altrui bene.
Detto ciò, analizziamo le ragioni che ci fanno passare per antipolitici:
E’ antipolitica, a tuo avviso, mettere in luce le storture di uno Stato, paragonabile per molte cose alla propria antitesi?
E’ antipolitica, a tuo avviso, dichiarare apertamente che giorno per giorno la gente viene turlupinata in tutti i modi ed in tutte le maniere da chi pensa di stare un gradino più in alto del resto dell’umanità, e che proprio per effetto di ciò che viene definito “antipolitica”, si trova scoperto ed alla luce del sole con tutti i suoi miseri difetti?
E’ antipolitica, a tuo avviso, porre a conoscenza del popolino votante, il rigirar di frittata che i “dritti” di cui sopra mettono in atto subito dopo ogni consultazione alla quale, con speranza, proprio il popolino ha partecipato in massa?
E’ scorretto, secondo te, denunciare che se si è desiderato abolire il finanziamento pubblico ai partiti, ciò, non solo doveva e deve essere attuato, ma lo si debba fare senza la spesa per ulteriori referenda, proposti da chi già sa che per questo incasserà del danaro, proveniente dalle tasche di coloro che spremuti, arrivano al suicidio?
E’ scorretto, secondo te, mettere sul “chi va là” coloro che hanno prima firmato e poi votato per far sì che l’acqua, bene primario, restasse di pubblico dominio, avendo avuto sentore del fatto che dal giorno dopo il referendum in questione, già si stava trovando il modo per ottemperare alla legge appena promulgata, costringendo però i cittadini a pagare aumenti relativi all’acqua, non certo per poi riparare quei colabrodi, definiti “reti idriche”, ma per creare lo stesso profitto per pochi, che in mancanza del risultato referendario, sarebbe derivato dalla privatizzazione dell’acqua stessa?
(risultato: pagare molto di più, continuando a tenere in casa le cisterne, pur vietate dalla legge, per non restare senza il prezioso, primario e perciò vitale liquido, così, come accadeva prima degli aumenti testè ricordati).
E’ scorretto, secondo te, denunciare quello spreco che viene portato avanti dai vertici politici, denominato “missioni militari all’estero”, spreco utile non certo alla popolazione ordinaria, che vede aumentare il prezzo delle materie prime, nonostante il fatto che si dica che certe “missioni”, servano proprio a preservare la strada per il trasporto delle materie prime stesse?
E’ sbagliato, a tuo parere, mettere alla berlina gente che, considerata più seria di chi ci governava prima, con sotterfugi che nemmeno mia nipote che ha cinque anni considera all’altezza, prima inserisce alla chetichella leggine e cavillucci burocratici a favore di quello o di quell’altro dei propri amici, poi, vistasi scoperta, fa macchina indietro, dichiarando che “era un refuso subito corretto”.
(E non parlo esclusivamente dell’acquisto o dell’affitto delle auto blu!).
E’ sbagliato, a tuo parere, denunciare certi sprechi che poi, (guarda tu alle volte il caso), invece di colpire chi realmente approfitta della situazione, vanno a ferire (e qualche volta ad uccidere) chi, per disgrazia, si trova ad aver bisogno di servizi al limite della soppressione?
(Totore docet: Cronistoria Di Una Vergogna, siamo veramente all’apice del marcio).
E’ sbagliato, a tuo parere, dire pane al pane e vino al vino a chi, per ragioni del proprio stato o ufficio, invece di pensare primariamente al bene della cittadinanza, si occupa di chi, (vedi i cani), per la propria natura, è scevro dal rispettare certi regolamenti, e per questo non contribuisce alla spesa per i servizi che poi comunque riceve?
In definitiva:
Alla luce di quanto appena farneticato, mi sento in dovere di rispondere ai detrattori, così come segue:
1°: Se chi dice di far politica, avesse proposta la decima parte di quanto esposto nelle mie farneticazioni e negli articoli seri, scritti dai miei collaboratori, magari facendolo senz’alcun riscontro in termini di danaro o privilegi, allora sarebbe giusto che io, (non Grillo), stessi zitto definitivamente, contribuendo all’onesto, sapiente, produttivo e democratico modo di far politica, in ambito gambatesano, provinciale, regionale, nazionale, europeo e mondiale.
2°: Agire facendo politica, (ma questo lo capisci solo tu che sei persona Intelligente), significa, ne più ne meno, farlo proprio secondo il nostro schema, basato sull’impegnare gratuitamente il proprio tempo in favore del Prossimo, facendolo dopo aver bandito il danaro, utile se guadagnato con il proprio Lavoro, deleterio se rubato, con la scusa di essere a disposizione, magari di chi non chiede i nostri servizi.
Posso infatti personalmente affermare, senza ombra di smentita, che le mie farneticazioni, (oltre ai seri scritti dei miei collaboratori), vengono preparate e messe in rete a costo di perdere ore di sonno o momenti di socializzazione, e di questo, se permetti, me ne vanto.
Per ciò, (e la cosa vale per la mia inutile persona), mi onoro di seguire l’insegnamento di Gesù Cristo che per essersi impegnato fattivamente in “politica”, anzi, in “Antipolitica”, denunciando tutto l’allora denunciabile, ha fatta una “brutta fine” in quel momento, gettando però il seme della sua reale essenza: l’Immortalità, ancora oggi agognata da molti di coloro che si dicono suoi ministri, e non parlo necessariamente di componenti integrati nella Santa romana Chiesa.
3°: Alla luce dei primi due punti, non dovrebbe essere difficile comprendere che non mi è possibile considerare cosa buona, il “lavoro” di chi, (Grillo compreso), propostosi come risolutore degli altrui problemi, a lungo andare si è omologato ad una classe dirigente , questa sì Anti Popolare, che eletta a rappresentante dei propri concittadini, tratta questi ultimi come sudditi, ovvero, come i propri schiavi, per non utilizzare termini più bassi.
NOI SIAMO ANTIPARTITICI, NON ANTIPOLITICI!
Siamo contro quelle bande di approfittatori, organizzate per rapinarci e fare la bella vita, con l’aiuto delle banche, (altra manica di strozzini), in nome della democrazia.
Siamo contro certo modo di costrizione, al quale sono posti i bambini ed i giovani, (futura generazione di italiani uguale al passato), in nome dell’alfabetizzazione, (termine che, per una serie di ragioni già farneticate su quest’inutile sito, non alberga nelle italiche scuole di ogni ordine e grado), in nome di questa sconosciuta, ingrassando un carrozzone dall’ampio ventre pieno di precari, sforna anno per anno diplomati e laureati che, nella migliore delle ipotesi, vengono immessi sul mercato con una “cultura” orfana di qualsiasi insegnamento al lavoro ed al conseguente sapersi sacrificare in nome del proprio futuro.
A tal proposito, nei giorni scorsi, le orecchie che fanno da confine a quello spazio vuoto che dovrebbe contenere il mio cervello, (ammesso che io ne abbia uno), hanno dovuto registrare una strana risposta, proferita da una Laureata, nostra compaesana, a chi le chiedeva il perché non fosse una lettrice di gambatesaweb:
“Vittorio scrive articoli troppo complicati”.
A costei, desidero ricordare che è ovvio che io scrivo in complicatese e che lei non può comprendere le mie farneticazioni.
In effetti, alla sua strabiliante Laurea, io non posso che opporre uno stupido diploma di scuola media superiore.
Sono rimasto perciò a livelli “complicati”.
Nulla a che vedere con i livelli più chiari, comprensibili da altisonanti laureati che poi passeggiano per il corso di Campobasso.
Io però, desidero sinceramente inviare i miei più sentiti ringraziamenti a questa nostra mancata lettrice, cui voglio bene ugualmente e senza complicazioni, sapendo che, non leggendomi, evita di affaticare più di tanto il suo Blasonato ed Acculturato Cervello, ma soprattutto la voglio ringraziare per il fatto che con la sua Presa di Distanze, evita di mischiare il suo “Sapere”, con l’intelligenza, questa sì, Apprezzata, di Te che ti ostini a sopportarmi.
Tornando a Bomba:
Siamo contro ogni raddoppio, da lasciare al passato, vedi:
carabinieri-polizia
vigili del fuoco-protezione civile
scuola pubblica-scuola privata
camera dei deputati-senato della repubblica (queste andrebbero azzerate senza ripensamenti)
regioni-province (vedi sopra)
ogni forma di editoria, pubblicamente finanziata e che non vende una copia
auto blu e voli o treni gratis
dirette televisive che ingrassano pochi a spese di tutti
gare d’appalto che poi concedono subappalti
feste celebrative fatte in luoghi senza il rispetto dei livelli di sicurezza
gente che lavora trattata peggio di chi la deruba
furbetti d’ogni risma osannati e cittadini onesti sbeffeggiati
doppi e tripli stipendi, elargiti a lavoratori che non disponendo di bilocazione, sono assenti in tutti i posti da costoro ricoperti, così! Per pura ed equivalente forma di Giustizia!
… … … … …
Insomma, a costo di passare per populista, (pensiero già nella testolina del ben pensante di cui sopra:
CI AVETE ROTTO I… Maroni!
Ecco, (e questa è la vera risposta a questo genere di “farisei” del web), perché, senza volermi sentire il messia di nulla, da quel pazzo che sono, continuo a gridare nel deserto dell’indifferenza al bene comune.
Io ed i miei valenti collaboratori lo facciamo e siamo fieri di farlo, COSTI QUEL CHE COSTI!
Senza chiedere nulla in cambio, a differenza d’altri…