Di Vittorio Venditti
Davvero Per Proteggere I Nostri Computer?
Alla luce di quanto mi è accaduto ultimamente, oggi voglio fare una riflessione su ciò che ci viene imposto da chi è interessato, e tollerato dalla Legge, Legge che pur dovrebbe difendere chi fa parte integrante della società.
Come accade per tanti gruppi d’interesse, anche nel campo informatico prima, e delle telecomunicazioni poi, stiamo assistendo all’imposizione coatta di una tassa mondiale, a dire degli esercenti in materia, “per il nostro bene”.
Si Chiama Antivirus.
Sai bene che in mancanza di questo genere di software, ai computer (e quanto di simile) che navigano nello sterminato mare denominato Internet, può accadere di tutto, di più, compreso di cessare di esistere.
Sai altresì meglio che questi dispositivi hardware, oltre ad avere un costo, devono essere messi a punto per poter lavorare, secondo le necessità di chi li utilizza, e questo fatto ha anch’esso un prezzo da pagare, in termini di tempo perso.
Per ovviare ai software malevoli, almeno per quanto concerne i privati, sono reperibili in rete dei programmi di difesa, utili come uno specchietto per le allodole.
In effetti, ad una parvenza di funzionamento, corrisponde in realtà tutta una serie di rallentamenti che, a lungo andare, stressando i processori, rendono l’apparato in uso, poco gestibile se non morto.
Allora: Cosa fare?
Nei giorni scorsi, ero arrivato sul punto di perdere la pazienza e buttare tutto, quando mi è venuta l’idea di valutare se, acquistando l’antivirus a pagamento, le cose potessero prendere una piega diversa.
Se mi conosci, sai che non sono tipo da mezze misure, per cui, esaminati vari software, più o meno impegnativi in termini di esborso di danaro, ho deciso di acquistare un pacchetto, fra i più costosi e, a dire della “casa produttrice”, fra i più sicuri.
EUREKA!
Come per incanto, tutto ok!
Dal momento dell’installazione di questo “prodigio” della tecnica, i miei computer sembravano essere rinati.
Non hanno mai funzionato così bene, nemmeno subito dopo il loro acquisto.
A questo punto, risolto il problema, il mio poco cervello era libero per provare a pensare e riflettere sul perché di tal “miracolo”.
Considerato che, come sai, la mia intelligenza rasenta lo zero, letta tutta una serie di articoli, da cui si evince che, stranamente, siamo arrivati al punto in cui le “case produttrici” di antivirus, si prendono la briga di avvertire anzi tempo i costruttori di hardware e software, dell’acclarata vulnerabilità dei prodotti da questi ultimi messi sul mercato, a rischio di ricevere una querela da chi non ha altro da fare ne sa far altro, dico:
I VIRUS, IN RETE, LI METTE CHI VENDE GLI ANTIVIRUS!
Il benpensante di turno dirà:
“Sciemo con la sci di scimmia! Hai fatta la scoperta dell’acqua calda!”.
A quest’altro nullafacente, rispondo che Sì, avrò anche fatta la scoperta dell’acqua calda, ma la cosa mi serve per arrivare ad un altro punto della riflessione:
Chi, e perché tollera un tale comportamento malevolo nei confronti della collettività?
Ci potrei stare, (e fino ad un certo punto), se si guardasse la cosa nell’ottica del lavoro creato e remunerato.
Ma se fosse così, perché non liberalizzare la prostituzione, anche quella minorile, o il traffico di armi e droga, o più generalmente, dare la qualifica di Imprenditori a chi chiede il pizzo?
Se ci pensi bene, saremmo alle stesse condizioni!
Sarebbe anche giusto depennare dall’elenco dei reati la rapina, non tanto per il fatto che a commettere questo genere di azioni oggi siano i banchieri, quanto perché chiunque, anche il ladro, ha diritto a fare una bella vita.
Prova ad interpretare l’articolo tre della nostra Costituzione!
D’altra parte, i presupposti già sono alla vista di tutti, se pensi che nel caso ti dovesse capitare di vivere una simile avventura, la Legge, dando mano libera alla malavita, obblighi la persona aggredita a sottostare a determinate regole, pena il passare dalla ragione al torto.
Senza volerti tediare con un lungo elenco di modi distorti d’interpretare la legislazione odierna e sembrando di uscire fuori tema, mi limito a riportare alcuni recentissimi fatti di cronaca nera, dai quali si evince che anche i pazzi possono aver ragione.
Parlo di una recente condanna a dieci anni di carcere, inflitta ad un imprenditore, che aveva ucciso il suo rapinatore.
Oppure, di ciò che è accaduto nei giorni scorsi ad un tabacchino di Padova che, svegliato da chi gli stava svaligiando il negozio, ha reagito sparando, (con una pistola regolarmente detenuta), e per il fatto di aver colpito a morte uno dei ladri, si ritrova indagato per omicidio colposo.
Che dire inoltre di quanto accaduto a Roma, ove i rapinandi hanno ucciso, niente popò di meno che: un boss della banda della Magliana, rimesso in libertà sicuramente non redento?
E della signora Elena, che (a Milano nord), la scorsa fine settimana ha dovuto soccorrere il marito, (poi morto), che si era sentito male alla vista di due ladri che, scoperti, sono poi fuggiti?
La signora, al TG, prima che il marito morisse, ha detta una sacrosanta Verità:
“C’è da aver paura, visto che questi ladri, una volta presi, mezz’ora dopo vengono rimessi in libertà, e non è da escludere che tornino per finire il loro lavoro”.
Vogliamo darle torto?
Chi la ripagherà della perdita del marito?
Chiedo allo Stato:
Ma secondo te, perché quel tabacchino di Padova o quei gioiellieri di Roma hanno comprata una pistola?
E poi, perché loro, ed i tanti che lo fanno, devono essere trattati così da imbecilli, da essere costretti a registrare un’arma, che in uno Stato che si dichiara “Civile”, non dovrebbe neppure essere nei pensieri di chi, pagate le tasse, chiede il Servizio che consiste nella difesa personale e dei propri beni?
Perché, in questo caso, non trattare i complici, tutti i complici, alla stessa stregua dei ladri morti?
Ma torniamo al tema:
Quanto e qual è l’interesse della politica mondiale in merito?
Quant’è il giro d’affari che ruota attorno a software nati per difendere gli utenti dei computer, da altri eseguibili malevoli e contrari?
Quant’è in termini di gettito fiscale, il guadagno per gli stati sovrani?
Quanto sono coinvolti, a vario titolo, coloro che, nonostante non ci creda più nessuno, si affannano a dire di governarci al meglio?
Quanto, questi ultimi fanno, in termini di legislazione, per cercare di eliminare questo tarlo?
In definitiva:
Io sarò anche l’ultimo degli sprovveduti, ma mi sto convincendo sempre di più del fatto che se il cittadino ordinario non si possa fidare di chi ci governa, divenga ovvio e necessario prepararsi a quella catarsi denominata guerra che, per mal che vada, ci permetterà di far cessare i problemi, più o meno importanti, proposti giornalmente dalla vita, ma che se, al contrario, ci assistesse, potrebbe permetterci di proseguire la vita stessa, avendo ottemperato a quanto proposto dal significato del termine intelligenza, permettendoci, per l’appunto, di esserci adattati alla situazione, magari traendone il giusto vantaggio, che ristorerebbe, e non poco, l’attuale obbligo alla frustrazione di chi, impotente, è costretto a pagare il Pizzo di cui al tema trattato, per cercare di ritagliarsi un angolino di tranquillità.