Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Prese Da Internet Dallo Stesso E Marco Frosali, Con Modifica Di Salvatore Di Maria
Passato Carnevale, Ricominciano Gli “Scherzi”?
Se ieri non ne ho parlato per mancanza di “materia prima”, tornando all’altro ieri, va detto che la situazione ha fatto progressi, non nel senso della fine dei dispetti del chupa, ma dal punto di vista della presa dei provvedimenti nei confronti di chi gestisce ufficialmente il servizio di raccolta dei rifiuti. I fatti:
Atteso che nulla sia cambiato sull’operatività di chi si crede el chapo, (che poi vorrebbe dire il rapido), senza rendersi conto che quasi un mese fa anche costui è stato condannato, l’altra mattina, dopo aver scritto e richiamato l’ufficio tecnico municipale, ho ricevuta altrettanto cortese risposta per iscritto dall’architetto Stefano Raida, il quale, avendo preso per l’ennesima volta atto dello status quo, mi ha trasmessi, numero verde per i reclami e casella di posta elettronica certificata dell’azienda che si occupa del tema. Ho quindi chiamato il numero verde, dal quale mi ha risposto una donna che pareva che ricevesse il contatto a casa sua, dato che nell’alzare il telefono non ha nemmeno qualificata la struttura presso la quale presta servizio.
Chi è la struttura?
Ma quella che anche le pietre conoscono!
Dopo aver chiesto se stessi parlando con l’800/022/993 ed aver ricevuta risposta positiva, ho insistito col domandare a chi corrisponde quel numero: “Qui è ECOALBA. Io con chi parlo?”, mi è stato chiesto, al che io mi sono qualificato ed ho esposta la doglianza, spiegando però che ciò era solo per porre il problema a conoscenza dell’azienda che i gambatesani hanno in mente come ‘Soc. cop. GREENIA’, da quando, per licenziare Donato Codianni e Salvatore Di Maria, è stata costituita questa cooperativa-fantoccio che ovviamente, come detto da queste pagine innumerevoli volte, è comunque appartenente ad ECOALBA e perciò, ancora una volta, abbiamo centrato il bersaglio. All’operatrice che mi ha risposto, ho accennato anche che avrei scritto alla ECOALBA per notificar loro il problema e che avrei agito via PEC in qualità di giornalista, cosa che poi ho regolarmente eseguito, aggiungendo anche un’informazione a discapito del chupa, notizia che per ora non divulgo, atteso che come scritto ad ECOALBA, io non voglia gettare acqua bollente su una ferita per ustione, nonostante quel “brav’uomo” meriterebbe anche di peggio, cosa che per il momento lascio alla volontà di Dio, tanto mi fa schifo abbassarmi al livello di uno che per campare lo fa offendendo il Prossimo con ciò che lui ritiene un lavoro, mentre la maggior parte dei gambatesani considera una stupida ed inutile prepotenza che avrà sicuramente fine tra breve. Ho poi completata l’opera con l’invio dello scritto trasmesso ad ECOALBA per posta elettronica certificata, unitamente alla telefonata poco professionale da me registrata, all’ufficio tecnico del municipio di Gambatesa che poco dopo l’una del pomeriggio dell’altro ieri mi ha trasmessa la ricevuta d’avvenuta lettura.
Prenderanno seriamente provvedimenti per risolvere la questione?
Tra poco leggerete. Per ora, aggiungo solo che lunedì mattina, sia pur in piccolo, si è verificato il problema che avevamo già paventato qui giovedì scorso, vale a dire la rottura delle buste biodegradabili che il municipio fornisce per la raccolta dell’umido. Ciò è accaduto l’altra mattina, ma sotto il supportico di via San Nicola, dove el chupa stava passando per portare quanto preso dal nostro mastello regolarmente lasciato aperto. Se ciò avverrà nel vicolo, prometto che lo mostrerò e procederò contro quel personaggio di cattivo gusto che ancora dobbiamo sopportare.
A margine, va aggiunto che sabato notte, un giovane del paesello, ha pensato di propormi la domanda che generalmente si impone a chi scuote il mondo addormentato fra le braccia della Mafia: “Tu stai bene, hai un lavoro e potresti vivere tranquillo. Ma a te, chi te lo fa fare?”, al che io, altrettanto ovviamente, ho risposto, Vangelo alla mano e sinceramente senza aggiungere altro perché il discorso è stato talmente basso che spero solo che non venga compreso da questo giovane per sopraggiunta disgrazia a suo carico o a svantaggio di chi gli è caro…
Ed oggi?
In questo caso abbiamo bypassato il problema quasi dall’inizio. Ricordate quanto scrissi qui a proposito di come viene raccolto il vetro a Gambatesa? Noi ci mettevamo la busta e loro non prendevano il nostro vetro, tanto che siamo stati costretti a riciclare il tutto al cimitero con la protezione dei morti che anche per questo non hanno protestato. I vostri poi, hanno compreso che forse la busta di plastica per trasportare le bottiglie è utile ed io li ho sbeffeggiati nel collegamento ipertestuale appena riproposto. A questo punto e considerato che esiste la possibilità di utilizzare un vecchio secchio nel quale mettere le bottiglie che sono rifiuto e di conseguenza non vanno lavate, (così girava voce nel duemilaquindici: secondo gli scienziati che ci governano, le bottiglie ed i barattoli d’alluminio da cestinare andavano lavati), noi ci siamo adeguati e per ora, almeno per il vetro, risolviamo in questo modo, ovviando anche al problema ‘mastello aperto’.
Eventualmente c’è sempre il cimitero o la possibilità di andare a rompere il vetro davanti al municipio:
Volete questo?
Sicuramente a domani!