Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Presa Da Internet Da Marco Frosali Con Modifica Di Salvatore Di Maria
El Chupa: Avrà Abbassata La Cresta?
Colpire ed annientare forme di microcriminalità allo stato larvale non è da tutti, soprattutto nella “vergine” Molise. Come promesso, eccomi a continuare la narrazione di qualcosa che Squalificando Gambatesa, ne aiuta lo sviluppo del turismo e dell’economia locale. Eravamo rimasti al tentativo che risulterà mal riuscito, di evitare di acquisire i rifiuti di famiglia, da parte di chi si è ritenuto in grado di dettar Legge, solo perché in paese, pur di non avere a che fare con l’uomo riprodotto in foto, lo lasciano fare, alla stessa stregua di ciò che accade nelle terre ove prospera per l’appunto la micro-criminalità, basata sulla presenza ingombrante di guappetti, spesso di cartone, che si credono Dio onnipotente, ma al primo ruggito di chi è paziente, ma non per questo fesso, abbassano la testa come o peggio dei cagnolini che hanno al seguito. I fatti:
Visto che potevamo essere in difetto per via della busta che conteneva i rifiuti che andrebbero conferiti mediante sacchetti biodegradabili, mia madre, con tanta pazienza, ha recuperati questi involucri, (precedentemente ricevuti dal municipio, ma non utilizzati e poi spiegherò il perché), ed ha travasata l’immondizia. Questi sacchetti, almeno quelli acquistati e distribuiti dal municipio di Gambatesa, sono talmente biodegradabili che al contatto con i rifiuti si strappano inesorabilmente, permettendo che il contenuto finisca in terra; è stata questa la ragione per la quale, da quand’è stato rubato il posto di lavoro a Donato, (lui prendeva i sacchetti con la dovuta calma, sapendo bene che si strappavano), in casa abbiamo iniziato a conferire l’umido utilizzando normali buste di plastica e la cosa è andata avanti per tacito consenso dal settembre duemilasedici, fino a lunedì, venticinque febbraio ultimo scorso.
Rimessi i sacchetti con l’immondizia nella busta che conteneva prima i rifiuti, attese le otto antimeridiane, io e mia madre siamo andati al municipio. Prima di partire, ho pensato bene di accendere il registratore per immortalare ciò che sarebbe successo a seguire. Giunti presso la sede del comune, abbiamo incontrato il tecnico municipale, l’ingegner Marco Delia, (di seguito Marco), e con lui siamo entrati nell’ufficio tecnico , con tanto di sacco dell’immondizia al seguito. Giunti in stanza e ribadito ciò che da giorni è di pubblica conoscenza, il mio interlocutore, dopo aver stigmatizzato il comportamento di chi pensa che la cooperativa che ha l’appalto per la raccolta dei rifiuti sia di sua proprietà, (promettendo fra l’altro l’invio di una nota scritta alla cooperativa che ha in gestione la raccolta dell’immondizia a Gambatesa), ha invitato me e mia madre a tornare con lui al piano-terra per poter lasciare i rifiuti che sarebbero stati consegnati a chi avrebbe dovuto acquisirli qualche ora prima. Caso ha voluto che davanti al municipio era fermo il camioncino per la raccolta porta a porta, i cui componenti l’equipaggio, erano tranquillamente al bar. A questo punto, il tecnico comunale ha interloquito con Vittorio Iacovelli che, rimasto all’interno del locale, da spavaldo che dice di essere, ha mandato fuori il suo collaboratore, (oggi, Giuseppe Panetta, detto Gessy) e mia madre ha voluto prendersela con quest’ultimo che di rimando ha risposto: “Io non c’entro niente: comanda Zngarell”, indicando per soprannome lo Iacovelli che noi ormai chiamiamo solo Chupa… Comanda zngarell? Forse a casa sua, moglie permettendo! Qui comandano i contribuenti e se la cosa non piace, la si può risolvere con l’allontanamento di chi crede che una leccata al posto ed al momento giusti dia il potere di vita o di morte sul resto dell’umanità.
Per inciso: Prima di uscire ed incontrare la leccheria, abbiamo esposto a Marco il problema “sacchetti biodegradabili” e lui ha detto che avrebbe chiesti lumi in merito, con la speranza che in seguito agli utenti possano venir forniti involucri più resistenti, in maniera da ovviare al problema “riciclabilità” senza rischio di sversamento dell’umido, per quanto ci riguarda, soprattutto nel vicolo ove risiediamo, così da evitarci il fastidio di dover raccogliere quello che chi è preposto al ritiro dell’immondizia non fa, aggiungendo ciò al dover spazzare il vicolo a nostre spese, per depositarne la risulta in via San Nicola, in attesa che almeno quella strada venga nettata periodicamente.
Abbiamo anche informato il tecnico municipale che domani dovremo lasciare alle amorevoli cure della leccheria un armadio in plastica che avevamo in terrazza e che è stato distrutto dal vento dei giorni scorsi. Noi, per poterlo smaltire con la raccolta di plastica ed alluminio, lo abbiamo ridotto ai minimi termini, ma siamo sicuri che per dispetto, el chupa domani avrà pronta la scusa per non ritirarlo. Dovrà però evitare di agire allo stesso modo con il resto dei rifiuti, magari continuando a lasciare aperto il mastello svuotato, perché se l’armadio finirà il giorno successivo all’isola ecologica, come fiscalismo da lecchiade impone, il persistere del comportamento di chi abbiamo scoperto essere meno di nessuno, porterà quell’“uomo” a sbattere contro le sue stesse mancanze, facendosi davvero male e nessuna leccata servirà a lenirne le conseguenti gravi ferite.
A chiudere: Ho spento il registratore al rientro in casa, prima di riprendere la mia vita normale e quanto registrato non è stato pubblicato perché, come già detto ieri, la buona fede e la professionalità in materia, offerte a noi dall’ufficio tecnico del municipio di Gambatesa sono state già dimostrate a chi ha la pazienza di leggere questi scritti. Non dubito che GREENIa o ECOALBA, che poi sono la stessa cosa, prenderà provvedimenti nei confronti di Vittorio Iacovelli, non fosse altro che per il fatto che questa cooperativa si è già lamentata in passato per aver ricevuto un danno d’immagine, allora accollato a chi combatteva per ottenere i propri diritti, oggi da ascrivere al comportamento di chi, i diritti di coloro che nel frattempo sono stati licenziati, ha contribuito non poco a distruggerli in favore di altri che hanno rubato il lavoro ai primi ed hanno fatto in modo che questi soffrissero, in un caso, costringendo uno dei due licenziati ad arrivare all’intossicazione da alcol, pur di sopportare lo stress da mobbing che la procura della repubblica di Campobasso ha negato di riconoscere come reato subito, archiviando le denunce presentate da chi ha avuto il torto di fidarsi di uno Stato che protegge i più deboli se questi hanno la forza di combattere anche contro di lui.
I gambatesani, da tempo, chiedono a me di agire perché stanno perdendo la pazienza nel sopportare lo status quo per quanto concerne la raccolta differenziata in paese e lo schifo che deriva dal comportamento di chi è pagato per ottemperare a tal dovere. Io, di rimando, chiedo ai miei concittadini di ribellarsi e civilmente di operare come dimostrato in questi giorni e non solo , presentando le proprie doglianze all’ufficio tecnico comunale, almeno ora che la strada è spianata, ciò, perché se è bello dichiararsi omosessuali utilizzando l’altrui deretano, chi dovrebbe essere preposto a farsi penetrare per quiete pubblica, non sempre è dell’idea che vede lo stesso sesso come unica variabile della vita e di conseguenza, qualora si persista in questo status, si sappia che non si otterrà soluzione di sorta a proprio vantaggio, ma solo chi avrà combattuto, avrà vinto per davvero.
E scusate se ho dovuto attenermi alla deontologia giornalistica, non esplicitando in maniera più chiara, breve, ma soprattutto franca, quest’ultima considerazione.
Per il Resto: A Domani!