Di Pietro Abiuso
Come ogni buon cristiano che quando passa davanti alla chiesa si fa la croce, cosi’ pure io qui a New York lontano dal mio paese nativo, ogni mattina appena alzato con la tazza del latte e caffe’ in mano, accendo il mio computer e la prima cosa che faccio, immancabilmente, mi connetto sui siti del nostro paese, Gambaesaweb e Gambatesablog.
Stamattina apro l’inutile sito di Vittorio Venditti e leggo l’articolo dell’ultimo Sabato d’Aprile con tanto di foto della cappella e dei nostri compaesani, pellegrini.
Ora sono trentaquattro anni che non vivo l’ultimo sabato di aprile a Gambatesa.
Da giovane, ricordo, non vedevo l’ ora che arrivasse.
L’ultimo Sabato di Aprile mi ricorda la primavera, di sparn, (gli asparagi), la nostra amata Madonna, che finalmente la si rivede dopo tanti mesi e specialmente la scampagnata che poi termina con la solita abbuffata generale e la solita grande pelle di vino nostrano.
Allora, dicevo, che puntualmente apro il sito di Gambatesaweb e alla fine dell’articolo odierno, dopo tante pugnalate ormai ricevute dal nostro Vittorio, leggo le ultime quattro parole con il classico punto interrogativo:
“e tu dove sei?”.
A domanda, risposta:
“Steng a Meric a New York, strunz”.
Grazie per avermelo ricordato.