Di Monica Surace
Il rapporto sulla tassa ‘occulta’ da 17 miliardi curato dall’Assemblea dei presidenti regionali di Confprofessioni e dall’Osservatorio delle libere professioni, in collaborazione con il Sole 24 Ore
Un lavoro minuzioso quello contenuto nel ‘Rapporto sulle addizionali Irpef’ e portato avanti dall’Assemblea dei presidenti regionali di Confprofessioni e dall’Osservatorio delle libere professioni, in collaborazione con il Sole 24 Ore. Da una attenta analisi è infatti emerso che nel duemiladiciannove, ci si dovrà aspettare un ulteriore incremento delle addizionali regionali e comunali, per effetto dello sblocco delle stesse, previsto dalla Legge di Bilancio, stimato intorno a un miliardo di euro.
In particolare, tenendo conto dell’addizionale regionale Irpef, negli ultimi cinque anni il prelievo fiscale è passato da undici virgola zero-uno a undici virgola novantacinque miliardi di euro. Con riferimento alle aree geografiche, nel duemilasedici, la Lombardia è risultata la regione con il maggiore ammontare, mentre il Molise si è collocato al penultimo posto, prima della Valle d’Aosta. Dal duemiladodici al duemilasedici il valore assoluto dell’imposta è aumentato in quattordici regioni su venti, mentre Trentino Alto Adige, Calabria, Molise, Puglia, Valle d’Aosta e Sicilia sono risultate contro tendenza.
In Molise l’ammontare delle imposte, nel duemiladodici, era di 57.678.000 euro, nel duemilasedici di 52.175.000 euro. Considerando lo stesso lasso di tempo quinquennale, in via generale, il prelievo fiscale da addizionale comunale Irpef è passato da quattro virgola zero-due a quattro virgola settantacinque miliardi di euro, registrando che ogni contribuente italiano, nel duemilasedici, ha pagato in media diciannove virgola ventiquattro euro in più rispetto al duemiladodici.