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Affari Italiani… E Non Solo

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Marco Frosali

Riparlarne E’ Sempre Poco

Già Marco, nei giorni scorsi, aveva toccato il tema avente per oggetto il fiume di danaro che in tanti, partiti in primis, ci rapinano, in nome della Democrazia.
Oggi, sempre con il suo aiuto, voglio riprendere io l’argomento, stimolato proprio dall’articolo Ai partiti 2,3 miliardi di euro. Le cifre che nessuno ha mai dato – Affaritaliani.it, che Marco stesso ha voluto inviarmi l’altro ieri.

E’ da tempo, che ascoltando la radio o la televisione, sento gente come Gargamella, (Bersani), che con una veemenza, (al limite dello schifo), fa presente a chi lo intervista in merito, il fatto che “la politica, volenti o nolenti, va finanziata, per evitare che possa diventare qualcosa di esclusivo per ricchi”.
Bersani lo dice chiaramente e mette in pratica il suo dire, i suoi avversari non si scomodano nemmeno a parlarne, tanta è la sicurezza di uscire impuniti da una simile distorsione della funzione definita democrazia.

Mi domando e gli domando:

Perché un simile alibi?

Di la Verità:
Voi politici, in Italia come nel resto del mondo, unitamente ai sindacalisti e a tanti parassiti annidati nelle innumerevoli associazioni, (che spesso aggiungono al danno la beffa di farsi definire onlus, con il preciso proposito di evitare controlli sul proprio operato, e più direttamente, di pagare le tasse), da sempre, in democrazia o altri regimi, avete cercato e non smetterete mai di cercare, il modo di campare sulle spalle di chi, pluritassato, è costretto a lavorare al cubo, per guadagnare un terzo.

Già anticipato dall’articolo presentato da Marco, e non per uscire fuori tema, ti domando, o Paladino dell’Onestà:

Non ti basta prenderci in giro con il tuo presentarti come politico onesto, condannando i tuoi avversari e chiamandoli ladri, per poi comportarti peggio di loro?
Ma davvero ci fai tanto fessi?

O Gargamella, lo dico a te, ed a quell’altro “brav’uomo” di Di Pietro:

Finitela con la manfrina ed i piagnisdèi, che se nel tuo caso, paventano il ritorno ad una ferrea dittatura, nel caso del tuo collega di mangiatoia, finiscono in chiacchiere fritte e rifritte, utili non certo alla stabilità della democrazia, ma all’integrità degl’introiti in cui sguazzare.
Nel caso di Di Pietro infatti, atteso che non sappia rispondere alle mie domande, (come quella che gli ho proposto all’inizio dello scorso dicembre a Tufara, sul come arginare l’emigrazione giovanile dalle nostre terre), è palesemente chiaro che sa bene come operare per racimolare soldi, proponendo un referendum, già vinto dal popolo diciannove anni fa, e mai messo in pratica, visto il palese conflitto d’interessi, non certo e non solo a carico dell’area berlusconiana.

Sono sicuro, o politici tutti, che scritti come questa farneticazione, o Articoli proposti da Giornalisti più capaci e seri di me, voi vi guardate bene dal leggerli.
Allo stesso modo però, sarà il caso che vi guardiate meglio dal portarci al di là dei limiti della pazienza umana nel sopportarvi.

Noi che lavoriamo, non abbiamo problemi a far politica gratis; allo stesso modo, non ci poniamo preoccupazioni nell’apprezzare chi, (definito poi “testa calda”), magari provveda a spaccare la vostra, (di testa), non certo in senso metaforico.

E’ vero: morto un papa se ne fa un altro e nulla cambia; ma avremmo almeno la soddisfazione di non vedere ingrassati sempre gli stessi porci, che con una faccia di bronzo, più preziosa dei Bronzi di Riace, sanno che non esiste nulla di più definitivo del provvisorio, e che quindi, hanno la matematica sicurezza di poter ingrassare senza mai diventare salsicce e prosciutti.

E ADESSO QUERELATEMI!
DATE A CHI, PREPOSTO ALLA BISOGNA VI ATTENDE PER GIUSTIFICARE IL PROPRIO STIPENDIO, LA POSSIBILITA’ DI RIPULIRSI LA COSCIENZA!

Noi aspettiamo come chi, (proverbio cinese), non reagisce direttamente, ma si siede sul greto del fiume in attesa che passi il cadavere del proprio avversario.

Sì, per poi proporre una nuova “Piazzale Loreto”, questa volta giusta e per contrappasso.

E sappiate che questa non è una minaccia, ma qualcosa di più serio:

UNA PROMESSA,

Fatta in maniera solenne da chi, pur invitato, preferisce restare una persona onesta e non mischiarsi a voi, onestamente ladri, e sinceri parassiti del lavoro altrui.