Di Vittorio Venditti
Finalmente Un Passo Avanti
Ieri, da par mio, ho voluto esprimere il pensiero che tanti gambatesani custodiscono nella propria mente, (senz’avere il coraggio di esporlo), in merito a quanto di simile accade in favore di personaggi che, famosi, dimenticano facilmente le proprie origini, poi portate alla ribalta da compaesani, magari in buona fede, spesso ricambiati con sufficienza dai festeggiati.
Un segnale che forse inverte tale andazzo però, può essere letto in questo commento che, a differenza del solito, intendo pubblicare, in considerazione del fatto che ci voglio vedere una sia pur timida forma di rispetto verso il paese natio, espressa da Don Antonio Contenti.
Il commento sotto riportato, si riferisce al magistrale articolo del nostro corrispondente da Roma, Marco Frosali, articolo che oggi è ripreso anche dall’altro collaboratore di quest’inutile sito, il Giornalista Stefano Venditti, sulle pagine, (anzi: su un’intera pagina ad esso dedicata), de “Il Nuovo Molise”, (disponibile anche online), commento spedito a Marco da Donato Iadarola, (Carlett), che propone quanto è stato proferito dal Festeggiato di domenica scorsa.
“Complimenti x l’articolo, ti ringrazio anche a nome di padre Franco .
Avevi ragione sul fatto che Don Antonio si era emozionato …. mi ha detto con le lacrime agli occhi (parole sue) “io non meritavo tutto questo , non ho fatto niente x Gambatesa.”
Ciao Donato”
Io ho criticato il comportamento di coloro che vengono premiati dai loro compaesani senza che si siano almeno una volta ricordati del loro paese di origine, cercando di operare per il bene dei premianti e resto fortemente critico nei confronti di queste manifestazioni d’affetto, quasi sempre non ricambiate.
Non posso però non osservare con somma soddisfazione che, almeno in questo caso, chi è stato oggetto di attenzione da parte di Gambatesa, lo ha riconosciuto, tenendo conto anche del proprio operato in favore o contro il proprio paese d’origine ed i suoi abitanti.
Non serve ai fini venali, ma è bello poter registrare questa forma di lucida onestà proposta, dall’alto della sua esperienza, da Don Antonio, a cui io, sempre critico e sempre da “voce fuori dal coro”, voglio dire che, spesso, è sufficiente una parola di sostegno per fare per il proprio paese anche più di quanto si pensi.
Bello ciò che ho potuto leggere nelle parole di Don Antonio Contenti;
Meno lusinghiero invece, è stato il comportamento di chi, già da me citato, viene ricordato a Gambatesa con titoli a strade e scuole, probabilmente imposti per non ricorrere sempre ai soliti Garibaldi o Mazzini.
Voglio essere io quindi, a ringraziare Don Antonio per il senso di rispetto che ha lasciato ben vedere nelle sue parole di riflessione, riportate dal messaggio trasmesso da Donato a Marco e ora di pubblico dominio.
Come detto, forse sembrerà poco, ma è un sia pur timido segnale che fa ben sperare per il futuro.