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Mafia In Molise? Ma Qui Non Spara!

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Marco Frosali
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Presa Da Internet Da Stefano Venditti

Come Rendere Famosi I “Grandi”, Nascondendo Bene Il Piccolo

La notizia è di questi giorni: ecco la relazione al parlamento della Direzione Investigativa Antimafia per il primo semestre duemiladiciotto, documento che ci dice ciò che chi scrive va blaterando da circa nove anni in Rete e da tempo immemorabile su altri canali, vale a dire che in Molise esiste La Mafia, talmente ben radicata che non ha nemmeno la necessità di utilizzare le armi convenzionali per affermare il suo Potere.

Molise

Riferendoci a livello nazionale. Espressa la giusta solidarietà al collega Daniele Piervincenzi così come proposto dalla pezza d’appoggio che il buon Marco ha trasmessa col suo commento al quale è seguito il mio: (Piervincenzi, dopo la testata di Spada, aggredito di nuovo a Pescara. Ira di Conte, “Ma questo se le cerca…! Comunque Ancora una volta ha avuto il coraggio di mostrare delinquenti che fanno quello che vogliono, senza che la legge li punisca a dovere! Voglio proprio vedere se anche stavolta parte l’effetto Spada con raffiche di arresti”! Se ho capito bene, Conte, da buon pentastelluto, si è arrabbiato perché Piervincenzi non è stato ben “corcato”? VAI DANIELE!!! SEI TUTTI NOI!!!), e ribadito il sostegno all’altrettanto stimato Sandro Ruotolo, sposto il focus a livello regionale e più dettagliatamente gambatesano per dire che dato che ripetere quanto detto sa di politicamente corretto e prima gambatesaweb, ora gambatesanews, di tutto possono esser tacciati, tranne che di questo “complimento”, dopo aver ricordato ciò a chi ora fa finta di svegliarsi e dopo aver presentati alcuni esempi locali che la dicono lunga sulla voglia reale di combattere un fenomeno che com’è nato, così può tranquillamente morire se solo lo si volesse, (Cit. Giovanni Falconeche disse: “ … la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.”, da me ripresa qui), andrò a chiudere riproponendo una soluzione che se venisse applicata, arriverebbe a far sì che questo giornale smettesse di pubblicare, non per paura della Mafia, ma perché non avrebbe più altro da scrivere.

La Mafia dunque, rigorosamente scritto in maiuscolo, non è altro che il frutto della cultura di ognuno di noi. Se si arriva al punto di cacciare dalla chiesa o da un insieme di persone chi ha la sola colpa di mettere in luce il problema che sto sviscerando o di trattare allo stesso modo chi si presenta in municipio per perorare la causa di chi è stato condannato al licenziamento per far posto ad amici che hanno precedentemente e per questo motivo votato chi si sente padrona della Cosa Pubblica e del destino dei suoi concittadini, ben sapendo, (lei si firma avvocato), che quanto appena esposto, là dove si amministra seriamente la Legge italica, è considerato un reato, generalmente punito con l’arresto del reo, non di chi segnala l’aver commesso il misfatto, vedendosi zittire, (chi è stato cacciato), perché la richiesta presentata non è gradita, si ha chiara la sensazione che da questo buco nero non si ha voglia di uscire. Se poi si passa a qualcosa di più, esempio stupide quanto inutili intimidazioni che a lungo andare portano a risultati infruttuosi per chi prova tali strade, o a vigliaccate

La Macchina

Ruota Posteriore Sinistra

Ruota Anteriore Sinistra

(ripropongo le foto che rimetterò a tempo debito anche nell’articolo del quale fanno parte perché la cosa è vergognosa e va ricordata), vigliaccate compiute contro collaboratori che hanno la sola colpa di aver compreso da quale parte schierarsi, secondo il proprio personale pensiero, difendendo, in quel caso chi si era ribellato ad un’atavica tradizione che per questa volta è stata sovvertita o si giunge a scoprire traditori che per un piccolo non si sa cosa, arrivano ad essere falsi al punto di tradire chi in casa loro si è sentito minacciare di morte per il solo fatto di non volersi inchinare a guappi di cartone che sono tali e tali restano, se si ha il coraggio di denunciare abusi in nome della burocrazia o del “portami rispetto perché in questo momento conto più di te”, sapendo bene, (chi vorrebbe rispetto con i metodi descritti nel collegamento ipertestuale appena proposto), di non valere quanto pesa, se si reagisce al punto di poter dire apertamente, ci vediamo il prossimo dieci maggio in tribunale, sicuri del fatto che lo Stato c’è, qualcosa non torna e va chiarito.

Il guazzabuglio appositamente compilato e proposto, dovrebbe far comprendere che la Mafia s’insinua in tutti i sensi ed in ogni modo fra i cittadini di qualsiasi Stato, non necessariamente l’Italia, come la Storia insegna. Lungo sarebbe fare un escursus su ciò che è accaduto in America, non certo e non solo per colpa di italiani; tanto è stato scritto su queste pagine, a proposito di risvolti storici che l’Italia paga ancora oggi da millenni di dominio subito; tanto si è editato sempre su ciò che state leggendo, ma con nome leggermente modificato, a proposito dell’esser proni della maggior parte dei molisani e dei gambatesani in particolare, tanto che chi ha denunciato il tutto, è stato in grado di guadagnarsi quella catartica solitudine di chi preferisce ciò, all’esser mal accompagnato, magari per vedersi estorcere un tozzo di pane, proprio da negare a cotanti accompagnatori, d’ambo i sessi. Come risolvere dunque il problema?

All’apparenza non c’è soluzione: se ti ribelli e fai valere i tuoi diritti, resti solo, perché chi si accompagna a te ha paura o solo perché gli stessi non possono approfittare di te. Se non reagisci, ti ritrovi ad avere tanti “amici” e per ben che ti vada, muori per colpe non tue e vieni salutato solennemente da chi, fino al giorno prima, dietro le tue spalle diceva il peggio che ogni amico può sentirsi dire.

Personalmente, sono convinto che la Mafia si cibi proprio di questi dubbi e l’unica, vera, inesorabile Medicinain grado di annientare questo cancro, sia la consapevolezza di saper agire per il proprio meglio, nel rispetto del Prossimo, ma tenendo le giuste distanze e sapendosi governare, magari chiedendo ciò che è nei propri diritti e niente di più, sapendo imporre tal richiesta, dopo aver contribuito a che i diritti appena citati vengano costruiti secondo le Leggi vigenti e nel rispetto di tutti. Volendo essere più chiaro: Si fa parte di uno Stato? E’ giusto che si pretendano i diritti, ma è altresì corretto che si assolva ai propri doveri, esplicitando con franchezza le proprie doglianze e qualche volta agendo in maniera impopolare, ma giusta, perché è meglio dire pane al pane e vino al vino, che scendere a compromessi che a lungo andare diventano deleteri, obbligando poi chi ha preferita la scorciatoia, a dipendere da chi, quella scorciatoia l’ha furbamente fornita.