Di Stefano Venditti
MARZABOTTO – Di recente ho letto un articolo che ha attirato molto la mi attenzione. Il progetto di alternanza scuola-lavoro portato avanti dall’azienda della Ducati di Bologna che ha coinvolto studenti universitari di varie facoltà e di alcuni istituti tecnici superiori della regione. Visto che in passato in Molise sono stato coinvolto in prima persona nel medesimo progetto, sia come studente sia come “docente”, ho deciso di approfondire la questione.
La Ducati investe annualmente parte del proprio bilancio societario nell’alternanza scuola-lavoro perché crede profondamente nell’iniziativa e nella valorizzazione dei talenti emiliano-romagnoli e, nel contempo, nel ricambio generazionale delle sue maestranze. Bene, un gruppo di studenti universitari e delle superiori è stato coinvolto nella creazione di una motocicletta elettrica che ha poi preso parte al campionato italiano delle moto elettriche aggiudicandosi il terzo posto. Un risultato eccezionale che, successivamente, ha permesso ad un terzo dei corsisti di essere assunti dalla Ducati, mentre gli altri sono stati assunti da altre aziende del territorio. Quando dunque il progetto è finalizzato ad un obiettivo ben preciso e si coinvolgono gli studenti negli ambiti di loro interesse e nel continuo del loro percorso di studi i risultati si ottengono. Non è una perdita di tempo, anzi è un momento di arricchimento sia per i ragazzi sia per l’azienda che li ospita. Un modello replicabile anche in Molise, dove è vero mancano poli industriali del livello della Ducati ma dove sono presenti tante realtà di eccellenza nel campo imprenditoriale che potrebbero fungere da sprone ad un risveglio totale dell’economia locale.