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Quando Il Diavolo T’Accarezza, E’ Segno Che Vuole La Tua Anima

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Marco Frosali
(Foto), Presa Da Internet Da Salvatore Di Maria

L’Italia: Il Satanico Terreno Da “Coltivare”

A volte si pensa di agire bene e nella neutralità massima, per difendere diritti ed idee di tutti. Capita però di sbagliare ed è brutto quando ciò succede a chi, di questo modus operandi, fa la propria bandiera. E’ accaduto di dover rinnovare un’iscrizione e per farlo, utilizzare un servizio proposto dallo Stato. Perché pensare alla fregatura?

“… Ti ricordiamo che, dopo aver stampato l’avviso, allegato alla presente, potrai effettuare il pagamento presso le ricevitorie Sisal e Lottomatica, attraverso altri “canali” che aderiscono al PagoPA o ancora cliccando sul seguente link PagoDigitale.it …”, è questo lo stralcio dell’e-mail ricevuta da chi scrive via Pec, messaggio immediatamente utilizzato anche per ovviare a problemi d’autonomia che avrebbero allungati i tempi per la soluzione di quanto in tema. Tutto bene? Eperché scrivere?

Cliccando il collegamento ipertestuale appena proposto, ci si trova di fronte ad un sito ben fatto anche a livello d’accessibilità per chi non vede. Si procede compilando in maniera zelante, ma spedita i campi per l’effettuazione del pagamento e… Non viene permesso di versare quanto dovuto. Le caselle da popolare, richiedono tutto ciò che identifica l’operazione: dalla modalità di pagamento, in questo caso “carta di credito”, (non si specifica se pre o post pagata), ai successivi dati identificativi dell’ordine d’esborso, di chi lo effettua e soprattutto dello strumento con il quale si paga. Tutto bene, finché non si arriva ad una finestra che mostra le carte di credito utilizzabili, appartenenti unicamente a tre istituti finanziari privati; grandi banche, ma esclusivamente private.

Alla faccia di neutralità e trasparenza!

In poche parole, la PostePay, appartenente al gruppo VISA Electron, non è idonea a poter pagare. Risultato? Trovare un accompagnatore, uscire per andare al tabacchino, (perché non sarebbe stato concepibile aprire un’apposita carta di credito), e pagare tramite questo negozio, dopo averci provato per ben tre volte, dato che se una prima tornata è fallita perché secondo il sistema si sarebbe impiegato troppo tempo a controllare che i dati immessi fossero esatti, a seguire, cadeva continuamente la connessione e bisognava attendere i minuti per bypassare i problemi che il sistema di cui sopra definisce “per la salvaguardia della sicurezza del cliente”.

Com’è finita? La questione si è risolta come segue: Per versare cento euro, ne è stato speso un altro per caricare la PostePay che poi non è stata accettata ed altri due euro per l’agio alla tabaccaia alla quale sono stati consegnati altri cento euro in contanti come pagamento, operatrice che per colpe non sue, ne attribuibili all’utente, è stata tenuta a compilare la corresponsione in tema per ben un quarto d’ora. A ciò va aggiunto il tempo sprecato per l’accesso al sito di cui al link proposto sopra, oltreché il disturbo arrecato a chi si è assunto il compito di accompagnare chi scrive presso il negozio ove è stato risolto a fatica il problema.

Satana

Quando il diavolo t’accarezza, è segno che vuole la tua anima. E’ questo il sunto di quanto propone lo Stato italiano a proposito di servizi che se in teoria dovrebbero portare progresso e risparmio, all’atto pratico creano fastidio e generano quella voglia di menare le mani, tipica di ogni persona che sa quanto valga il proprio tempo, spesso più del danaro speso per effettuare burocratici pagamenti, magari comprensivi di tasse per pagare le tasse. Poi qualcuno si lamenta del fatto che da queste pagine ce la prendiamo con Stato, regioni, province e comuni che fanno a gara per far del male a cittadini che hanno la sola colpa di ostinarsi a voler essere educati ed onesti, senza abbassarsi a girare armati per contribuire in maniera fattiva allo spopolamento, questa volta mirato a lasciar vivere chi merita, togliendo dagli zebedèi coloro che oltre a non produrre, impediscono che anche il resto dell’umanità lo faccia, in nome della riduzione alla mediocrità, quando non proprio alla reale e vera stupidità che poi porta a quella povertà che rimanda a redditi di cittadinanza che non sono, ne potrebbero essere proventi reali. Chi scrive fa da sempre suo un assunto: “Quando ti vogliono bene, rispetta il Prossimo e restituisci in cambio l’equivalente, non una, ma mille o un milione di volte perché renderà quanto ricevuto indimenticabile. Quando ti vogliono troppo bene, va a vedere dove si annida la fregatura”. Per questo, prima da gambatesaweb, oggi da gambatesanews, arriva l’esortazione che si sintetizza tenendo conto del fatto che fra chi truffa e chi fa da bersaglio, quest’ultimo dirige il gioco e se si fa fregare, al merito del truffatore, nulla si può opporre come giustificativo. Vale dunque la regola già proposta più volte: dal non accettare supinamente pensioni integrative che, come si è visto a partire dai primi anni del nuovo millennio, hanno defraudati gli “investitori” almeno della metà di quanto dato in beneficenza a società più o meno credibili, (e tutto lascia presagire per il futuro che il rosicchiare continuerà sempre più avidamente), allo stare attenti a comunicare dati sensibili, come richiesto da censimenti più o meno mirati che potrebbero utilizzare le informazioni carpite forzosamente ai cittadini per venderle e creare guadagni al limite del legittimo, ovvero evitare di assoggettarsi ad alleanze collaborative, che spesso, illuminando chi ne beneficia, divengono deleterie e quasi sempre esiziali per gli ignari, ma sprovveduti “collaboratori” che per ben che vada, perdono il dono della libertà, in nome di un dovere civico, generalmente a loro detrimento.

Dunque: siccome certe carnevalate a carnevale diventano obiettivamente più leggere e sopportabili perché in fondo, ma proprio in fondo, la vita è bella e bisogna vivere, volendo ridere per non piangere, allontanando chi pretende d’ingannarci facendoci arrabbiare non poco, noi, con il fattivo contributo di Marco, diciamo tutti uniti:

cacca al diavolo, fiori a Gesù!