Di Mario Ricca
In Risposta A Marco
Carissimo Marco,
quello che tu dici a proposito di come si specula sulle disgrazie non fa una piega e per questo, propongo un brano di Giorgio Gaber e Enzo Jannacci, che nonostante sia stato inciso 21 anni fa è ancora molto attuale:
La strana famiglia – Giorgio Gaber e Enzo Jannacci – YouTube.
Ma apparte l’ironia che comunque ritengo la ricetta migliore per trattare qualunque argomento,
non possiamo nasconderci dietro un dito e ignorare che se esistono gli spacciatori di droga e le prostitute, significa che queste “attività commerciali” offrono servizi su richiesta; insomma:
Vuol dire che esistono i relativi clienti.
Provo a spiegarmi meglio:
I giornalisti e i conduttori televisivi agiscono in nome e per conto dei padroni delle rispettive aziende che in quanto tali, non operano giustamente per la gloria ma unicamente perché devote a “San Profitto”.
I contenitori televisivi hanno come obbiettivo gli ascolti e in nome dell’audience si arriva a tutto.
Il telecomando però è uno strumento molto democratico e nessuno ci punta una pistola alla tempia imponendoci quello che dobbiamo vedere.
Personalmente trovo legittima la speculazione da parte degli avvoltoi, rimango perplesso però quando ascolto i parenti delle vittime di delitti efferati che a cadavere ancora caldo, si concedono all’informazione con la stessa disinvoltura con la quale Bocca di Rosa allietava le giornate degli abitanti di Sant’Ilario.
Io però preferisco avere come esempi Francesco De Gregori e la fidanzata di Morosini che se non mi sono perso qualcosa, non hanno approfittato delle morti improvvise per rendersi visibili nelle ore immediate ai decessi di Lucio Dalla e il calciatore del Livorno.
Tornando al telecomando, siamo noi che in un modo o nell’altro determiniamo le fortune di certe trasmissioni e i fiaschi di altre.
Quello che non sopporto a proposito della televisione, è quando certa gente, (definiamola così), acculturata, come Umberto Eco, appartenente alla razza di chi si ritiene in possesso della “Verità Assoluta”, parla di tv spazzatura come mezzo per ammaliare le folle che diventano vittime di fantomatiche truffe catodiche che verrebbero messe in atto da chi detiene il monopolio della comunicazione.
Mi rendo conto di uscire fuori tema, però so che alla fine, siccome Berlusconi viene considerato causa di tutti i presunti mali che attanaglierebbero questo Paese, gli si attribuirà anche la colpa del successo di certo modo di fare televisione.
Tornando al tema, la gente assiste alle vicende di cronaca nera e ormai le trasmissioni televisive diventano fiction.
La televisione però secondo me non è responsabile di tutto questo, perché alla gente, è sempre piaciuto interessarsi dei problemi altrui e credo che in un certo senso faccia anche parte della natura umana.
La televisione ha solamente allargato gli orizzonti e quei cittadini di piccoli Paesi che magari per attingere informazioni volte ad attività di “sartoria” si recavano dal fruttivendolo, dal macellaio, dal salumiere o in qualsiasi luogo di aggregazione, hanno abbandonato il piccolo agro e grazie al telecomando possono scegliere il quartiere sul quale concentrare la morbosa curiosità.