Di Mario Ricca
Bisogna S-Pulp-are Il morto Finché E’ Caldo!
Tornando su quanto farneticato martedì scorso, (Al Peggio Non C’E’ Mai Fine), dopo aver letto quanto ampiamente pubblicizzato, soprattutto su Facebook, ribadendo il rispetto verso il defunto e chi ha motivi veri per piangerne la prematura dipartita, avrei delle considerazioni da sottoporre alla tua pazienza, fatto salvo comunque il diritto di trarre profitto anche da eventi tragici.
L’enfatizzazione che sta caratterizzando le ore post mortem del soggetto in questione, la trovo esagerata, anche se posta in essere da buona parte del gioventame di questa Città, un branco di pecoroni a mio avviso, della cui pochezza ho già trattato nel precedente delirio.
Una pochezza che il defunto ha saputo abilmente monetizzare e per questo merita sicuramente un plauso.
Queste celebrazioni, portate secondo me alla soglia del fanatismo, se da una parte generano nel sottoscritto ammirazione nei confronti di chi da queste trae profitto, dall’altra alimentano disprezzo nei confronti di quelli che mettono sullo stesso piedistallo chi è stato per 2000 anni sulla cresta dell’onda e chi è rimasto per poche ore sulla “crosta” dell’onda.
Se guardiamo infatti al risultato del profitto generato, nel bene e nel male, mi risulta difficile inchinarmi ai due, dando loro lo stesso merito, in termini di fama raggiunta e di risultati ottenuti.
Se infatti Gesù Cristo ha attirata a sé una folla sterminata di uomini e donne in duemila anni, senza essere dimenticato, colui che verrà celebrato domani, tolti gli immediati guadagni, verrà lasciato riposare in pace, e dimenticato presto, anche dallo sparuto gregge campobassano che per questi pochi anni lo ha osannato.