Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria, Marco Frosali E Di RAI TGR Molise
Effetti Del Turismo A Gambatesa
Per iniziare la settimana, torniamo su uno dei pochi argomenti “vivi” nel borgo: la promozione turistica.
Le foto che mostriamo, volutamente estratte fra le tante di repertorio in tema e sparse in maniera temporale, ci dicono come tal azione per l’appunto nel tempo è proposta da chi “volontariamente” si dedica a ciò.
Sabato sera dunque, prima di uscire per le strade di un paesello appena ripulito, (dal Padre Eterno), dalla neve caduta nei giorni scorsi, apro le caselle e-mail e mi ritrovo fra l’altro una nota di un vecchio fruitore dei servizi gratuiti messi a disposizione da gambatesaweb. Come al solito, non mi preoccupo di nulla, leggo lo scritto e lo pubblico perché la parola va data a tutti, indipendentemente dalle personali idee politiche e d’altro genere o dai trascorsi di chi chiede ospitalità.
Uscendo però, mi sorge un dubbio: ma se chi ha redatta quella nota non ha prodotto nulla in precedenza, perché credere che ora possa agire in tal senso per il Molise che non esiste?
Arrivato in viale Veneto, nel decidere con il buon Totore in quale bar acquartierarci per passare la serata che già si proponeva inutile, vengo raggiunto dalla telefonata di Marco che mi comunica che il suo viaggio di rientro a Roma si era concluso con successo e nel discutere con il mio collaboratore, scopro che sui social si parla e si battaglia sui risultati turistici e non solo, venuti fuori dalla scorsa festa di capodanno a Gambatesa.
In particolare, vengo colpito da due scritti: il primo, postato da chi, di idee pentastellute e fino a ieri complice, oggi critica l’operato di coloro che non hanno permesso anche per la persona interessata un guadagno dalla festa, il secondo post, d’origine vetero-comunista, pubblicato da chi si lamenta per via dei giudizi sull’operato di cotanto “volontariato”, valutazioni ricevute, ma non lusinghiere, tanto da generare il Dire secondo il quale “a Gambatesa sanno solo criticare”.
Chiusa la telefonata con Marco, io e Totore entriamo nel primo dei due bar su quattro che l’altra sera ci hanno fatto l’onore di tenere aperte le porte a quell’assurdo orario: erano circa le dieci e mezza.
Prendiamo una birra e io noto che ad occhio nel locale bivaccano una ventina di persone. Il clima è troppo assurdamente moscio, per cui noi decidiamo di togliere le tende e trasferirci nell’altro esercizio superstite della locale movida.
Peggio. Il numero degli astanti diminuisce di un quarto e la situazione, se vogliamo, è ancora più funebre, tanto che un bel po’ di tempo prima della chiusura, io e Totore decidiamo di terminare la giornata, atteso che per dormire, forse sia meglio il letto di casa, da preferire alla sedia di plastica che si trova normalmente nei bar.
Come disse un Maestro della pubblicità per terminare uno spot di una grappa che ebbe a suo tempo un sigillo e un nome che diedero adito a doppi sensi, “politico-sessuali”: “Concludendo, concludendo”! Ci si lamenta dello spopolamento di questi paesi, non si fa nulla, nemmeno per copiare le innumerevoli opportunità che in tanti, gambatesaweb e gambatesanews compresi, cercano di porre a conoscenza di chi poi dice di agire “volontariamente” per organizzare la venuta di visitatori sempre più rari, magari per permettere al borgo di trarne vantaggi economici, legali e non furbeschi, cosa che da queste parti capita, non solo a capodanno, e poi ci si lamenta delle critiche espresse da chi non ha ottenuti i guadagni sperati o solo da cittadini che dopo aver regolarmente pagate le tasse, sono costretti a cambiare paese per vivere un minimo di serata allegra e spensierata, cosa impossibile l’altra sera per via del meteo?