Di Claudia Mistichelli
Non basta dire solo auguri e buon Natale. Di questi tempi è tutto difficile. Le persone sono stressate, amareggiate, deluse, spaventate ed arrabbiate.
Siamo in un’epoca buia e triste, senza prospettive. Un’epoca di attentati e di violenze inaudite, di intolleranze di ogni genere, di anarchia e inciviltà, in cui lo sfruttamento e la corruzione sono spacciate per accoglienza. Siamo in un periodo storico in cui si ha paura di parlare, di credere, di aiutare. Un’epoca nella quale il falso si fa passare per vero, il brutto è diventato bello. Un’epoca in cui non c’è più rispetto delle regole e timore della giustizia. Viviamo insomma una vita social, finta; ci illudiamo di essere delle star o di avere un potere superiore, ma, c’è una profonda solitudine quotidiana.
Praticamente: il progresso ci ha fatto regredire, invece di migliorarci.
Il Natale, a prescindere dal significato religioso, è soprattutto una festa della famiglia. Quella famiglia che in tutti i modi cercano di distruggere con genitore 1 e 2, invece, tutti nasciamo da una mamma e da un papà. È vero, oggi le donne portano i pantaloni, (NDR: spesso è la migliore soluzione per vivere), mentre gli uomini si truccano, ma la famiglia, in qualsiasi modo sia formata, ha un ruolo importante, quello di proteggere, amare e custodire i suoi componenti.
L’augurio che faccio a tutti è proprio questo: riflettiamo prima di agire, prima di parlare; ascoltiamo il prossimo e riscopriamo la capacità di amare; Riscopriamo i valori e la capacità di saper vivere in una famiglia e in una comunità.
Auguro un vero Natale a tutti di cuore.