Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Con Una Spruzzatina Di Tufara
Ad esattamente un anno dalla scorsa puntata che non linko perché ancora non ho ricaricate le foto di Gambatesaweb, eccoci a rifare il giro di Gambatesa per l’appunto, per mostrare al mondo com’è stato addobbato il borgo, quanti presepi sono stati costruiti e soprattutto com’è stato allestito l’albero di Natale, confrontando questo, (in realtà sulla villa ne sono stati preparati due), con l’omologo di Tufara.
La sindaca carmelina genovese, fra l’altro, mi ha querelato perché io ho detto e soprattutto scritto che lei pensa ai cazzi suoi e di chi le sta attorno. Oggi devo ringraziarla per avermi fornita la prova provata del fatto che ho detta la verità, atteso che via San Nicola, a proposito di luminarie, sia stata dimenticata quasi completamente.
Se infatti non si considera la chiesa
e l’attiguo SPRAR, questa parte del paese, unitamente a via del Carminale di sotto e vicoli, oltreché via Dietro Gli Orti, è ricordata come al solito solo quando si devono pagare le tasse. Avremo da ridere in tribunale!
Risalendo verso la zona prelibata, eccoci in prossimità del municipio, per quel tratto denominato ‘a stalluccia’;
senza lasciare il centro storico, passiamo davanti alla mangiatoia per andare verso il castello.
quasi come fossimo in balia di uno di quei navigatori che spesso obbligano le auto di incauti turisti ad incunearsi nelle stradine antiche, permettendo a noi locali di sorridere delle disgrazie altrui.
Avanzando, incontriamo il primo dei due presepi superstiti, opera che abbiamo dovuto fotografare di giorno perché altrimenti non si sarebbe visto niente.
La desolazione è palpabile e addirittura dalle strade se ne vanno persino i sampietrini, ma di questo tratteremo a seguire.
E’ sabato pomeriggio, (moscio come l’omonima canzone di Claudio Baglioni che mi rifiuto di proporre in allegato), non incontriamo nessuno, alla faccia delle prossime festività!
Così è stato addobbato il castello
e questo è il trattamento riservato alla chiesa madre.
Al Serrone poi, il presepe che una volta abbelliva la zona, costruito dagli abitanti del posto, ora è solo un lontano ricordo; per non parlare delle potenti luminarie di una volta!
Arriviamo al clou: davanti casa della sindaca anche la macchinetta si ammutina, a riprova del fatto che spesso gli oggetti hanno un’anima.
dobbiamo interrompere il giro per andare a comprare delle batterie di ricambio.
Niente da fare: la macchinetta non riparte ed io decido di tornare a casa per prendere quella di riserva che poi scopro completamente scarica. A quel punto, decido di formattare la macchinetta ribelle e l’azione si rivela risolutiva, per cui possiamo andare avanti con il lavoro.
C’incamminiamo in un centrale, ma deserto viale veneto
per verificare il trattamento riservato alla statua della Madonna, così come descritto in quest’ultima foto. Probabilmente hanno voluto punire la nostra patrona per il modo nel quale ha permesso i festeggiamenti del quindici di agosto, non rendendosi conto che il loro operare alla Madonna strappa solo un compassionevole sorriso e nulla più.
Andiamo avanti, stando attenti a non calpestare i piedi degli innumerevoli visitatori ed abitanti che immaginiamo d’incontrare man mano che ci avviciniamo al centro prelibato.
Scattiamo solo le foto alle luminarie perché ci vergogniamo di mostrare le strade in un sabato pomeriggio, come già detto moscio ed identico a tanti altri.
Ecco il secondo ed ultimo presepe che incontriamo.
Durante i tempi d’oro del passato, questo tratto di paese era più che popolato.
e forse qui, ma nel bar Pallons, finalmente troviamo un minimo di vita,
per ricadere immediatamente dopo nella più nera desolazione.
Così si presenta la villa comunale
mentre questo è quanto si può vedere presso la mangiatoia, messa in risalto proprio dalle luminarie che a detta di Totore assomigliano a delle tagliatelle al ragù con polpettine: di carne d’asino?
Finalmente gli alberi di Natale che come detto, quest’anno a Gambatesa sono due e somigliano a Stanlio ed Ollio,
celebri comici ai quali abbiamo associati due politici a nostro piacimento.
Abbiamo fotografati gli alberelli sia di notte che di giorno
per mostrarli in tutto il loro “splendore”
E paragonarli a quanto allestito nella vicina Tufara, luogo da noi visitato come accade quasi ogni sabato.
Tornando a Gambatesa. Quant’è costato tutto quest’abbellimento per un anonimo Natale e forse un ancor peggiore capodanno? Ce lo dice la determina n 344, prontamente recuperata dal sito istituzionale del municipio di Gambatesa!
Concludendo. Anche quest’anno abbiamo fatto il nostro giro turistico. Chi ha apprezzata l’illuminazione, ha aggiunto che “si vede che si deve andare a votare!”, chi non ne tesse le lodi dice “se non vi andava di installarla: perché sprecare pubblico danaro?”. A noi spetta registrare l’ennesimo tentativo di provare a ravvivare un borgo morto, nel quale ormai non fa più effetto nemmeno l’accanimento terapeutico.
Che succederà il prossimo anno?