Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), De “Il Silenzio Assordante
(Foto), Prese Da Internet Da Stefano Venditti
(Video), Di Pino Aprile
Effetti Della Storia
Chi legge da sempre queste pagine sa che noi attendiamo che le luci della ribalta si spengano, prima di dire la nostra, affrontando il tema di moda fino a quel momento. Trattiamo dunque degli effetti che un vile attentato, come tanti, a Strasburgo, cuore politico della cosiddetta Europa, ha colpito un “fanatico” di questo “sentimento”, ucciso dalla mano di un altro fanatico, non si sa bene di che.
Il “ragazzo dell’Europa”, così è stato ribattezzato da molte testate giornalistiche Antonio Megalizzi, credeva fortemente in un’unione che in realtà è così solo sulla carta e troppi sarebbero i link da riproporre per giustificare una diversità di vedute che allontana chi scrive da tal posizione,nella quale si crede da giovani, ma se si supera l’età nella quale si pensa di poter cambiare il mondo, rifuggendo dalle convinzioni precedenti, si arriva a ciò perché si riesce con calma ad analizzare cosa pesa realmente come il piombo, sotto l’apparente cappa rivestita d’oro e diamanti.
L’Italia, si sa, è uno Stato costituito per forza, in base agli interessi politici d’altri ed a suo tempo c’è stato chi, collaboratore, così bene ha descritta quella fase storica di poco più d’un secolo e mezzo fa. Per costruire una nazione vera composta da tanti Stati che diventano a loro volta regioni, bisogna amalgamare queste ultime e farlo seriamente. Lo Stato italiano, dalla sua costituzione, presentò un problema che se si estrinsecò con il brigantaggio, fu incancrenito dal depauperamento del sud, a vantaggio del nord che poi si è permesso anche di chiamare ladra la regione meridionale invasa ed acuisita quasi senza colpo ferire, terra che centocinquant’anni fa era il fiore all’occhiello dell’industria “italiana” e della conseguente economia che ne derivava, cosa espressa meglio di chi scrive da questo video che invito a guardare perché brevemente sintetizza il concetto. Dal milleottocentosessanta, l’Italia del sud ha patita l’emigrazione che ancora oggi attanaglia queste terre, tutto ciò a vantaggio di quel nord che se prima era più povero del meridione, oggi si regge proprio grazie all’apporto di uomini e donne venuti lì dal sud, ma trattati come esseri da sfruttare e possibilmente maltrattare, considerando questa gente estranea, alla stessa stregua di ciò che accade nei paesi nord europei, dove l’italica manovalanza viene considerata come numero da sfruttare, massa considerata spesso di razza inferiore.
Andando a chiudere dunque, nell’associarci al cordoglio per la morte di chi è stato convinto delle proprie idee, chiedendoci ancora una volta se l’unione europea non sia al momento solo un’utopia nella quale si crede quando si pensa di poter cambiare il mondo, esprimiamo la convinzione che sia sempre ingiusto non terminare la vita come Creatore ha imposto, perché il lasciare in sospeso le idee cui si è giunti, crea quella falsità che poi dà adito a certa forma di commemorazione, bella periodicamente da vedere, inutile a lungo andare per la crescita della convinzione generale che se vorrebbe in teoria l’unione dei popoli, in pratica ne mette ancor meglio in risalto il campanile e l’egoismo locale, vero risultato ottenuto nei secoli dalla Storia che spesso si dimentica che è la vera maestra di vita.