Di Vittorio Venditti
Ma Non Siamo Ne In Amazzonia Ne In Africa
A volte, ringrazio Dio per il fatto che non posso guidare, visto che se mi fosse possibile, a quest’ora, mi ritroverei con una fedina penale, la cui lunghezza sarebbe pari, se non superiore alla misura dell’Equatore terrestre, ma popolata da reati che si ridurrebbero ad una sola specifica:
Lo Sterminio.
La cultura di chi vive e spesso vegeta in questo campo è pari allo zero più nero.
Già se provi a chiedere informazioni negli uffici della motorizzazione civile, posto che trovi chi ti voglia rispondere, i colloqui si riducono all’osso, con palese insoddisfazione per te che hai bisogno di erudizione.
A me, qualche anno fa, capitò di sentirmi dire che “la differenza di classi di inquinamento prodotto dalle automobili, (euro 1 2 3 4 5 e dal 2014 anche 6), era un’invenzione giornalistica”:
Io lasciai gli uffici della motorizzazione civile di Campobasso, in preda al ridere, quasi che mi fossi fatta una canna, ben caricata.
Oggi poi, con la costruzione delle “rotonde”, capita di assistere a degli strani incidenti stradali.
E’ questo il caso accaduto alla persona che si è vista soffiare il posto presso l’ospedale Tappino, da un detenuto del carcere di Campobasso.
Questa persona, (evidentemente quel giorno sotto l’esame del destino), uscita indenne dalle grinfie dei Sanitari che l’avevano visitata dopo il carcerato, avendo necessità di raggiungere altre destinazioni, si è trovata a dover abbordare una delle rotonde di cui è ormai ben fornita la nostra città capoluogo di regione.
Chi conosce bene le disposizioni di legge che regolano questo tipo di tratti stradali, (dovrebbero essere tutti coloro che hanno la Patente di guida, ma i fatti dicono l’esatto contrario), sa che in presenza di traffico sulla rotonda stessa, chi si deve immettere, ha l’obbligo di fermarsi ed attendere che sul “circuito” in tema non vi siano auto in arrivo che potrebbero collidere con chi tenta l’immissione.
La persona, per quel giorno disgraziata, ha fatto proprio ciò che prescrive la legge, fermandosi in attesa del via libera.
In quel frangente, un’auto che stava transitando sulla rotonda incriminata, frena bruscamente, ricevendo l’urto della macchina che la seguiva.
Qui il grottesco:
I due che si erano urtati, hanno costretto a non ripartire la persona che si era fermata al di fuori della rotonda, adducendo che, “se era avvenuto il tamponamento, ciò era dovuto alla presenza della vettura fuori dal tratto da costoro percorso”.
Inutile dire che se io fossi stato sulla macchina sequestrata, all’arrivo dei carabinieri, avrei chiesti i dati di chi aveva perpetrato tal arbitrio, per “Sporgere Querela” per sequestro di persona, (ciò, di fronte ai carabinieri), ma più verosimilmente, per poi provvedere a farmi giustizia, magari costringendo, con le buone o con le cattive, i Nostri, a studiare: il primo, il modo di transitare ed i diritti di precedenza imposti sulle rotonde, mentre il secondo, le leggi che regolano la distanza di sicurezza fra autoveicoli.
Così non è stato.
La cosa è finita proprio con l’arrivo dei carabinieri che innanzitutto hanno liberata la persona mia parente, visto che con l’incidente non aveva nulla a che fare, per poi, (spero), fare il loro dovere, magari multando esemplarmente i due contendenti, per le ragioni sopra esposte, motivi di studio che dovrebbero essere imposti ad ogni patentato che dimostri di non aver aggiornato il “Sapere personale” che permette di poter tranquillamente evitare i problemi derivanti da questi stupidi quanto prevedibili incidenti, e contribuire fattivamente alla drastica riduzione delle spese che gravano sulle società d’assicurazione, alibi che ci obbliga, anno per anno, ad esborsi di danaro che, per coloro che si ostinano ad essere onesti e non creano “risanamenti di bilancio”, sta diventando qualcosa di ormai insostenibile.