Di Vincenzo Cimino
Mi sia consentito rubare qualche minuto della vostra attenzione. Capita, quando si ricopre un ruolo istituzionale come il mio, di seguire le sorti, le avventure, ma anche le magagne e le vicissitudini negative dei singoli iscritti. Una sorta di giostra della vita, nella quale giriamo tutti, e sempre tutti, chi prima e chi dopo, siamo costretti a subirne le conseguenze. Ebbene, in questo caso, mi corre l’obbligo fare il mio in bocca a lupo al direttore responsabile di questa rivista. Un collega che avrebbe meritato ben altro dalla vita, se solo il cammino fosse stato scritto diversamente da quel signore lassù in cielo. Un direttore che avrebbe potuto esprimere e che potrebbe farlo anche ora, in modo più rispondente alle sue capacità e potenzialità, se il destino non gli avesse giocato un gioco troppo severo. Ma nelle avversità si vede l’uomo, viene fuori il carattere ed appare la cosiddetta verve di colui che non si arrende, che si rialza e che, se ben accompagnato, riesce a migliorarsi. E Vittorio è così: onesto, tenace, educato, sensibile, severo e perché no, un giornalista da rivolta, un agitatore di folle, un moralizzatore, insomma…un uomo d’altri tempi, un idealista, un sognatore. Giornalisticamente uomini come lui si definiscono: opinionisti. E Vittorio lavora più degli altri, a fatica. Soffre più degli altri. Si stanca prima degli altri. Ma sente prima degli altri, meglio degli altri, diciamolo pure: Vittorio ha una marcia in più. E così sarà questa testata, come lui la sognava, come lui l’ha costruita e come lui la voleva. A questo ragionamento, però, io pongo due questioni: la prima. Ne saremo noi degni? La seconda: lo abbracceremo in questo cammino? La mia risposta è tutta raccolta in questa frase: vorrei averti conosciuto prima, amico mio, e ora fantastico collega. Il mio apporto per te, i lettori, i collaboratori e perché no, i tuoi contestatori, non mancherà. Che vinca la buona e corretta informazione, che vinca la fedeltà alla deontologia professionale, che prevalga il buon senso e la trasparenza, e che emergano sempre e comunque i valori della libertà di informazione. Valori: non censura. Accanimento e bassezza di stile, che qualcuno, anche a Gambatesa, ha inseguito per imbavagliare questo giornalista scomodo. Che qualcuno sappia, e ne tenga conto, della ferma volontà a sostegno di Vittorio Venditti. Sostegno vuol dire consiglio, collaborazione, vicinanza e tutela. Buon lavoro
Prof. Vincenzo Cimino
Consigliere nazionale Ordine dei Giornalisti