Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Scampoli Natalizi
Nei periodi passati, quando era di moda il vecchio testamento, constatato che a Gambatesa non accadeva assolutamente niente, chi scrive si sbizzarriva nel riprendere qualcosa da far apparire come notizia, almeno per cercare di ravvivare il “morto”. Con l’avvento della nuova “era”, qualcosa sarà cambiato! Ma che! Peggio di prima, ammesso che siamo arrivati a toccare il fondo. Per il paese vige un mortorio che difficilmente ci può venir copiato, ma presso il municipio, volendo mostrare una certa vitalità, si fa quel che si può per scrivere qualcosa, spesso anche incompleta, quando non farcita di strafalcioni, (per fortuna oggi non presenti), che noi continuiamo ad evidenziare, visto che chi li produce è pagato anche da noi e non per questo tipo di vergogna che viene definita “lavoro”. Andiamo dunque a verificare l’“operato” di cotanti lavoranti, dato che ciò è fra le poche cose che ancora a gambatesa si possono fare, nonostante chi impera vorrebbe vietarcelo.
Mentre scrivo, sono le sei e tredici antimeridiane del ventinove novembre duemiladiciotto e leggendo sul sito istituzionale del municipio di Gambatesa, dovremmo trovare esposto un avviso di qualcosa di pubblico che però appare in teoria, ma non in pratica se si consulta la pagina preposta. Ci chiediamo: ma se volete comunicarci qualcosa che in teoria è da decretare in pubblico, ma in pratica è già decisa anche con un certo grado di legittimità che poi passerà al vaglio degli elettori che determineranno se approvare o respingere, a che pro la presa per i fondelli di dichiarare la presenza di un avviso del quale non esiste nemmeno il collegamento ipertestuale alla fonte da consultare? Comunque un piccolo appiglio che evidentemente hanno dovuto pubblicare per forza di cose lo troviamo consultando la determina n 314 che senza mezzi termini ci mette al corrente di una spesa accessoria pari ad ottocento nostri euro, per qualcosa che come più volte dichiarato, (qui un esempio), non si sa nemmeno se vedrà la luce.
Passando a seguire: torniamo sul sempre presente tema della raccolta differenziata, quil’ultima volta che ne ho parlato. Si era detto che l’immondezzaio davanti casa della Madonna della Vittoria sarebbe entrato in funzione. Oggi scopriamo che deve esserne ancora assegnata la gestione e tutto dovrebbe avvenire con la determina n 313 che dà per l’appunto in gestione quell’impianto a chi già opera a Gambatesa per la raccolta differenziata: ricordate?la ditta gestita da chi non ne sa niente, ma determina chi vi deve o non deve lavorare lasciando per altro il borgo sporco per manifesta sfaticatezza… consultare il link appena proposto o mezzo archivio di gambatesaweb per conferma, come state vedendo, è incluso in gambatesanews, ancora per poco senza foto ed allegati che sto pazientemente ricaricando. Nel frattempo, mentre i sognatori che ancora dobbiamo avere la pazienza di vedere in municipio sognano giust’appunto risultati straordinari nella gestione della raccolta differenziata porta a porta, la gente fa quello che può per liberarsi dei rifiuti di ogni genere, così come si è sempre fatto e se le cose non cambieranno, come sempre si farà, alla faccia dell’ambiente e della “terra vivibile” che dovrebbe corrispondere al nome di Molise.
Siccome ci avviciniamo al Natale, non poteva mancare anche quest’anno l’inizio del periodo delle regalie agli impiegati municipali. Cominciamo dunque con la delibera di giunta n 113 che ribadisce che il lavoro presso la locale mangiatoia va pagato prima con lo stipendio, poi con l’incentivo che io modificherei basandolo sui calci nel sedere da infliggere a chi pensa che leggere i contatori dell’acqua sia un surplus al lavoro da sbrigare durante l’orario operativo. Ne abbiamo già trattato lo scorso anno qui!
Dunque, in attesa di vedere cosa ci offre il prevedibile mortorio imperante in paese, poniamo la nostra attenzione anche quest’anno sulla “Scuola delle Maidunate”, argomento trattato svogliatamente lo scorso anno qui, solo per aggiungere che sabato scorso, uscendo per il paese come al solito alle sei pomeridiane, chi scrive e chi era in sua compagnia, hanno avvistati individui che venivano fuori dai locali adibiti a cotanto evento, ma parlavano spiccatamente dialetti di Ferrazzano e Pietracatella.
Sta a vedere che chi ci governa sta svendendo anche la nostra tradizione al miglior offerente per far passare la cosa come “servizi migliori” dei quali vantarsi a breve?