Di Vittorio Venditti
A Gambatesa… Sempre meglio!
Visto che si avvicinano le feste tanto attese, nella segreta speranza che passino celermente e si possa tornare a vivere in pace, da buon Cristiano mi preparo, iniettando in te che mi leggi un’altra piccola dose quasi indolore di buon Veleno, proprio per evitare che il mitridatismo che ormai ti protegge venga meno.
Di cosa mi voglio occupare?
Di qualcosa di cui, per pigrizia o altro, non sono riuscito a trarre la giusta immagine, prima che il vandalismo dei soliti noti e la rassegnazione di chi aveva dato quel segno di civiltà, arrivassero a far estinguere quel segno stesso; parlo del cassonetto per la raccolta dei medicinali scaduti.
Il nostro ormai noto “ben pensante di turno”, starà già tentando la solita inutile reazione, adducendo che, forse, il cassonetto non serviva più, grazie al fatto che vuoi per la crisi, vuoi per il fatto che il gambatesano medio è ormai più civile e parsimonioso, non esiste più quello spreco di medicinali, ne la gente, va più giornalmente dal proprio medico curante, come se andasse in chiesa a pregare.
E poi “Basta! con questo addossare tutto ai soliti noti!”.
Mi dispiace per lui, ma come al solito, ha dimostrata tutta la sua inutilità, e questa volta, è stato più utopico di me.
Te lo immagini il gambatesano medio, (dovrei dire l’italiano medio), che va dal medico veramente quando ne ha bisogno?
Io, essendo cattivo, immagino già (ad esempio) il mio medico curante che, non avendo più il normale volume giornaliero di “malati”, si dedica al proprio pc, non per compilare ricette ed impegnative, ma per erudirsi in fatto di giochi on line.
Nulla di tutto questo, ne false speranze di far capire alla gente che sprecare medicine, è una delle voci più importanti del nostro debito pubblico, debito, che non sembra, ma è a carico di tutti noi, loro compresi.
Torniamo però al cassonetto.
Nei giorni scorsi a Campobasso ne sono stati installati, considerando che le medicine scadute possono essere un pericolo, quasi invisibile ma un vero pericolo, anche solo nel tenerle in casa.
A Gambatesa, si è voluto tornare indietro, prima a poco a poco distruggendolo, poi, in un momento di rassegnazione, togliendone i resti dal punto predisposto, del cassonetto in questione.
Siccome io sono curioso, (il mio nik resta sempre Ulisse), ho provato a capire chi fosse il responsabile dell’installazione e della successiva rimozione del cassonetto stesso.
Mi è stata indicata la vicina farmacia, per cui, nella mia mente malata si è creato un vortice di strani pensieri in merito che mi hanno costretto ad approfondire le indagini, per arrivare alla conclusione di cui parlerò di seguito.
Stando ai rapporti del mio servizio segreto di fiducia, di cui conosci bene il nome, sembrerebbe che sulle medicine raccolte per il riciclaggio,(o la distruzione, che dir si voglia), chi si assume tal civile incarico, ne debba poi pagare le conseguenze.
Sì, perché alla raccolta, deve seguire pari pari il pagamento della relativa tassa di smaltimento.
Per inciso, proprio per la presenza di quest’ennesima estorsione, pare che se si volesse conferire qualche medicina in punti di raccolta di luoghi in cui non si è residenti, ciò venga educatamente ma fermamente vietato.
Insomma:
Come al solito, in Italia vige la legge di Pinocchio, secondo cui chi prova a far del bene ne deve pagare le conseguenze, come dovrebbe essere per un comune delinquente.
Ma sta a vedere che delinque proprio chi si comporta bene?
D’altra parte, (e scusa se esco fuori tema), nei giorni scorsi abbiamo potuto assistere alla commedia avente per protagonisti in scena, da una parte coloro che, dopo aver provocato ingenti danni a Roma e ai romani, sono stati rimessi nella giusta libertà d’azione, pronti per ripetersi nei prossimi giorni, dall’altra coloro che, forti di un potere loro assegnato dalla Costituzione per giudicare l’operato di tutti i cittadini, infischiandosene sonoramente di questi ultimi, sembra che si stiano divertendo ad un videogioco, prima prendendo in esame, poi, immediatamente liberando i devastatori di cui sopra, con tanto di scuse in nome del “popolo italiano”.
Tornando a bomba e volendo evitare di ripetermi su polemiche sterili in merito alle quali mi sono espresso più volte, oggi a Gambatesa non esiste più il punto di recupero dei medicinali scaduti, per cui, alla faccia della raccolta differenziata, tanto promessa, finora mai attuata, i medicinali stessi vengono smaltiti unitamente al resto dei rifiuti.
Questo, è il regalo di Natale che la “casta” ha voluto predisporre per i cittadini che, volenti o nolenti, la ingrassano.
Quanto ancora dovrà durare questo gioco?